BELLUNO Nessuna bancarotta, nel fallimento della De Cian sas e assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste per Gianluigi, Giuliano, Carletto, Roberto, Adriano e Vittorio. Cinque su sei erano presenti in aula e la Procura della Repubblica aveva chiesto per tutti i figli di Albino la condanna a un anno di reclusione. Finita la requisitoria il castello accusatorio è stato demolito dalle arringhe con effetto bulldozer dei difensori Fioraso, Corletto e Azzalini che hanno insistito sull’ “atto dovuto”, perché hanno salvato 40 posti di lavoro e altrettante famiglie, oltre che mettere le loro case, nel concordato preventivo. La De Cian sas, che si occupava di costruzioni e non va confusa con la srl che invece si dedicava all’acquisto di terreni e ha tra i soci tre degli stessi De Cian, aveva sede a Bolago di Sedico.