di RENATO BONA
Cordoglio per la scomparsa di tre sacerdoti: Bortolo Lino Del Favero, Lucio Giazzon e Luigi De Rocco Il vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni a seguito delle gravi conseguenze riportate dal parroco di Canale d’Agordo e Vallada Agordina, don Vito De Vido, coinvolto in un incidente della strada che ha comportatro il ricovero in ospedale a Treviso, ha indirizzato una lettera alle due comunità parrocchiali dove rivolge l’invito ad “una preghiera solerte e costante per don Vito e la sua guarigione” ed annuncia di aver deciso di affidare la cura pastorale delle due comunità a don Matteo Colle. Il provvedimento – si può leggere nel sito diocesano “chiesabellunofeltre” – è stato determinato dal fatto che dopo il complesso intervento chirurgico cui è stato sottoposto, don Vito avrà bisogno di un periodo di degenza per convalescenza “che si prevede protratto nel tempo”. L’indomani dell’incidente lo stesso parroco aveva rassicurtato gli amici con un post su Facebook: “Grazie a tutti. Mezzo rotto ma vivo. Sarà un po’ lunga… Abbiamo sempre fede in Dio. Egli è medico e medicina. Un’Ave Maria per voi”. Ma i tempi di guarigione saranno inevitabilmente lunghi e proprio in questi mesi “la comunità di Canale d’Agordo, in unione a quella di Vallada e a tutta la Diocesi, sta vivendo la preparazione immediata alla celebrazione della beatificazione di Giovanni Paolo I, il “Papa bellunese del sorriso”, circostanza che renderà particolari le settimane estive nei luoghi d’origine di Papa Luciani, dove si rende necessaria la presenza di un prete”. Marangoni ha espresso a don Colle gratitudine per la disponibilità, mentre lo affida all’attenzione e alla cura dei paesani “perché possa servire pastoralmente le comunità e assicurare un accompagnamento spirituale ai pellegrini che verranno a visitare i luoghi di origine di don Albino”. Lo stesso sito diocesano ha dedicato giusto spazio alla scomparsa, nella casa di riposo di Meano di Santa Giustina dove era da tempo ritirato, di don Bortolo Lino Del Favero, mancato all’età di 81 anni. Nato a Valle di Cadore il 16 gennaio 1941, da Albino e Mirca Da Corte, frequentò i seminari di Feltre e di Belluno, ricevendo l’ordinazione presbiterale, il 28 giugno 1965, dalle mani del vescovo Gioacchino Muccin. Il primo incarico come vicario cooperatore a Calalzo dal 1965 al 1969; nel 1969 fu per un anno a Santo Stefano di Cadore con lo stesso incarico e quindi a Limana dal 1969 al 1971. Divenne poi parroco di Padola, dal 1971 al 1979, e dal 1979 al 1995 di Calalzo di Cadore. Passò poi per dieci anni a Farra d’Alpago (1995-2005), cui si aggiunse anche la parrocchia di Santa Croce del Lago. Da ultimo fu arciprete di Pieve d’Alpago e vicario foraneo dell’Alpago dal 2005 al 2017; negli anni passati a Pieve d’Alpago, assunse anche la guida della parrocchia di Tignes “in solido” con don Antonio Perotto e poi – sempre “in solido” – anche delle parrocchie di Lamosano e Chies insieme a don Alvise Costa. Dal 1995 al 2020 fu assistente dell’Unitalsi di Belluno-Feltre; per questo è stato insignito dell’onorificenza di “Cappellano della Grotta di Lourdes”. In diocesi ha svolto anche il ruolo di assistente spirituale del Rinnovamento dello Spirito. Dopo essersi ritirato dal ministero di parroco, ha svolto per un breve periodo il compito di confessore in Cattedrale a Belluno. Anni fa, per motivi di salute, era stato accolto nella casa di riposo di Meano dove, fin quando la salute glielo ha permesso, è stato presenza di riferimento spirituale. Nedl suo ricordo Unitalsi ha voluto unirsi alla preghiera del Rosario nel Santuario mariano del Nevegal. Dopo il funerale nella cattedrale di Belluno, la sepoltura nel cimitero di Valle di Cadore. Altro lutto della Chiesa diocesana: è infatti deceduto il canossiano padre Lucio Giazzon, al secolo Rino, originario di Santa Giustina, fratello di don Aldo e cugino di don Marino. Era ricoverato presso l’ospedale di Feltre. Dopo anni di attività in varie località d’Italia, negli ultimi dieci ha svolto il suo servizio nella comunità dei padri canossiani di Feltre. Nel prossimo giugno avrebbe compiuto 90 anni: era infatti nato il 18 giugno 1932, secondo di nove fratelli. Entrò in seminario a 14 anni e nel 1953 iniziò il noviziato tra i canossiani a Castel d’Asolo; venne ordinato presbitero a Venezia il 20 aprile 1960. La nostra Chiesa locale – si legge nel sito “chiesabellunofeltre” – lo raccomanda al Signore con la preghiera e lo ricorda con un particolare pensiero di vicinanza per i suoi familiari e per don Aldo. La messa esequiale è stata celebrata nella chiesa parrocchiale di Santa Giustina. Ancora un decesso: è quello di don Luigi De Rocco che tutti chiamavano Gigi; da tempo era ospite della casa “Padre Kolbe” di Pedavena. Lascia di sé un bel ricordo di uomo libero e amabile, fedele e sincero nell’amicizia. Figlio di Giovanni e di Pellegrina De Fanti (entrambi deceduti a seguito di incidenti stradali) era nato a Dont (Val di Zoldo) il 3 aprile 1945. Dopo gli anni del Seminario, venne ordinato presbitero a Dont il 24 novembre 1969. Visse i primi anni del ministero come vicario parrocchiale nella parrocchia cittadina di Santo Stefano (1970-1972), per poi passare a Longarone (1972-1975). Dal 1975 al 1977 fu parroco di Chies d’Alpago. Fece poi una breve esperienza pastorale con il Movimento dei Focolari nella chiesa matrice di Augusta, in provincia di Siracusa (1977-1978). Al seguito dello stesso movimento, decise di andare missionario in Brasile: dal 1979 al 1983 fu nella diocesi di San Paolo e di Recife; poi, dal 1983 al 1988 in quella di Benevides, nello stato del Parà; infine dal 1988 al 2002 nella diocesi di Palmares, dove fu molto attivo nella cura dei “meninos de rua”, sostenuto dalle adozioni a distanza che venivano soprattutto dalla Val di Zoldo; fu anche economo della diocesi. Rientrato in diocesi, passò gli anni seguenti in Zoldo, entrando attivamente nella piccola squadra di presbiteri, che servivano le parrocchie della valle, guidati da don Francesco Soccol e poi da don Moreno Baldo. Nell’autunno del 2013 seguì don Francesco nelle parrocchie di Cavarzano e Sargnano, dove rimase fino al 2018. Però, a seguito di un grave incidente stradale occorso in Germania nell’estate del 2010, mentre visitava i fratelli e i gelatieri della val di Zoldo, la salute di don Gigi cominciò a risentirne, finché nel 2018 si decise il ricovero in casa Kolbe a Pedavena. Uomo libero e amabile, fedele e sincero nell’amicizia, ha lasciato un bel ricordo di sé nelle parrocchie dove ha esercitato il suo ministero. Il funerale è stato celebrato nella chiesa di Pieve di Zoldo e quindi la salma è stata sepolta nel cimitero di Dont.
NELLE FOTO (dal sito chiesabellunofeltre): don Matteo Colle nominatro dal Vescovo Marangoni amministratore parrocchiale di Canale d’Agordo e Vallada Agordina per l’assenza del titolare delle due parrocchie; don Vito De Vido il parroco rimasto gravemente ferito in un incidente stradale; don Bortolo Lino Del Favero mancato nella casa di riposo di Meano; il sacerdote col vescovo monsignor Renato Marangoni e in occasione di un pellegrinaggio; padre Lucio Giazzon, mancato mentre era ricoverato all’ospedale di Feltre; il canossiano durante una celebrazione; don Luigi De Rocco deceduto nella casa “Kolbe” di Pedavena; il sacerdote, originario di Dont di Zoldo, in una foto-ricordo con alcuni confratelli.