Una tragedia: il ragazzo si è tuffato ed è stato ripreso da un amico col suo smarthphone. Sgomento alla Sest di Limana dove lavora il padre Ernest che vive in via dell’Anta. I colleghi si attivano per aiutare economicamente il loro collega
COMO È stato identificato, ed era cittadino italiano il ragazzo di origine nigeriana morto annegato lunedì a Torno dopo un tuffo nel lago di Como. Si chiamava Favour Igboh, aveva 21 anni e risulta residente in provincia di Belluno, anche se da qualche tempo viveva e lavorava in Inghilterra. Dopo due giorni i carabinieri sono risaliti all’identità del ragazzo, arrivato sul lago di Como assieme a un gruppo di turisti stranieri che aveva conosciuto a Venezia. Lunedì pomeriggio si era tuffato nel lago dal pontile del porticciolo del paese, e aveva incaricato un ragazzo che aveva da poco conosciuto, di filmare il tuffo con lo smartphone. Era stato il ragazzo a lanciare subito l’allarme quando non ha visto più risalire Favour. Non aveva con sé documenti: il suo passaporto italiano è stato recuperato dai carabinieri in un ostello del Milanese dove aveva dormito la notte tra domenica e lunedì prima di arrivare sul lago di Como. I suoi «amici» non sapevano fosse italiano e l’avevano indicato come inglese: sul telefonino non c’erano riferimenti utili alla sua identificazione, salvo l’avviso della prenotazione di un aereo per Vienna e un biglietto per una partita casalinga del Liverpool. Oggi è atteso a Como il papà del ragazzo per il riconoscimento, lavora da una quindicina d’anni nell’azienda Sest di Limana dov’era apprezzato per la sua professionalità. Sarà organizzata una raccolta fondi a sostegno e vicinanza alla famiglia.
foto copertina, corriere delle alpi