di Renato Bona
Proseguiamo il nostro “viaggio” alla scoperta di una realtà quale è stata ed è quella del Canal del Mis, ed approdiamo nella località I Stua, accompagnati dall’ottimo libro (del quale da più parti si chiede una ristampa) intitolato: “Una storia, tante storie”, curato mirabilmente – per La Biblioteca civica di Sospirolo, la pro loco “Monti del Sole” ed il Parco nazionale Dolomiti Bellunesi – da Pieranna Casanova con preziose collaborazioni. E scopriamo che si accede alla piccola località del Comune di Gosaldo dove c’era un’osteria, posta appena al di là del torrente Rui Bianch, affluente di sinistra del Mis, che segna, secondo un tracciato poco razionale, il confine con il Comune di Sospirolo. Infatti alla destra del Mis, Sospirolo si estende curiosamente verso California fino alla Val Longa, in prossimità di Titèle. Prima tuttavia onoriamo il sospeso con la località I Pissa di cui ci siamo “persi” nel precedente servizio tre belle immagini che ora proponiamo: quella di Oliva Casanova che attraversa il torrente ingrossato dall’alluvione del novembre 1966; quella dello stesso devastante fenomeno con i soccorritori giunti al calar delle acque, e infine quella di un salvataggio con teleferica. Torniamo dunque a I Stua e leggiamo che sul colle di Stua Alt sorgeva la prima casa, risalente al 1775, dei Paganin, famiglia proveniente dall’Agordino. Un discendente, Pietro Paganin (nato nel 1850, detto Pierino per distinguerlo dal padre Pietro) sposato con Luigina Limana, qui visse con i figli Giovanni, Antonio, Alfonso, Fedele, Silvestro Angelo, Oliva, Teresa, Maria ed Emilia. Il figlio Fedele, che sposò la cognata Alba Caselli vedova di Giovanni, morto in guerra, e madre di Ilario, fu l’ultimo dei Paganin a lasciare Stua Alt nel 1930, andando ad abitare nella scuderia de I Stua Bass. L’edificio de I Stua che Pierino aveva iniziato a costruire prima della guerra 1915-18, fu requisito per essere adibito a Comando del Genio militare con relativo magazzino e scuderia. Dopo la guerra, in concomitanza con la costruzione della strada, furono ripresi i lavori e la casa, dotata perfino di gabinetto interno (senza acqua però) venne riconsegnata a Pierino Paganin con la licenza di osteria e di ospizio. Ancora: nelle vicinanze, Pierino costruì sul prato, vicino ai ciliegi alla sinistra del Rui Bianch anche un capitello e vi collocò una statua di gesso di Sant’Antonio da Padova che la nuora, Maria De Donà, adornava con fiori, corone del rosario e collane d’oro tra le mani. Il capitello, che era meta di processioni religiose durante i periodi estivi di siccità, venne ricostruito nel 1922 più vicino alla nuova strada, e poi nel 1963 quando il ponte del Rui Bianch venne allargato per facilitare il passaggio della corriera.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Una storia, tante storie. La vita e la gente del Canal del Mis”): Oliva Casanova attraversa il torrente ingrossato dall’alluvione del 1966; al calar delle acque del Mis arrivano i soccorritori a I Pissa; un salvataggio con teleferica; l’Osteria a I Stua; paesaggio invernale con neve; compagnia di suonatori con Pietro Paganin al centro e la figlia Oliva a destra con in braccio la nipotina Maria Case (nata nel 1916); I Stua da Stua Alt nel 1954; i gemelli Quinto e Sesto Paganin, nati nel 1933, figli di Alfonso e Martia De Donà: Sesto morì da piccolo in seguito alle ferite riportate in un incidente al mulino de I Stua; i figli della coppia Alfonso Paganin e Maria De Donà (ne ebbero 10!): in piedi da sinistra: Luigi, Sesto, Quinto, Virgilio, seduti: Esterina, Fedele, Marcello nell’anno 1944; il capitello di Sant’Antonio con Esterina Paganin ed il marito Secondo Moretti in lutto per la morte del padre di Esterina, Alfonso, nel 1951; ancora i Paganin; I Stua: da sinistra Emilia Fant, dal Pian della Falcina, Maria De Donà con il piccolo Luigi nato nel 1931, Esterina Paganin, Maria Case, Alfonso Paganin con davanti Gigetto Paganin ed Ernesta Case; l’arrivo del primo camion a I Stua lungo la strada in costruzione, è il 4 luglio 1919; foto-ricordo al matrimonio di Luigi Paganin e Mariuccia Casanova, originaria da I Pissa: è il 1. giugno 1950.