BELLUNO L’ulss Dolomiti ha autorizzato uno studio Studio osservazionale, no-profit “Valutazione del rischio di infezioni trasmesse da zecche in lavoratori esposti”: oltre ad attività clinica, a Belluno, riferimento per le patologia da zecche, è attiva anche la ricerca scientifica. l Dipartimento di Medicina Molecolare, nel contesto di una collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVE) e l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL) volta ad incrementare le conoscenze relative alle malattie trasmesse da zecche, promuove uno studio fisiopatologico per valutare il rischio di infezione da parte di patogeni trasmessi da zecche in lavoratori “esposti” rispetto a soggetti “non esposti”. «Data la peculiare localizzazione geografica dell’Ospedale di Belluno, e della nota presenza di diversi patogeni trasmessi da zecche nel territorio di competenza, il Promotore ha richiesto alla UOC Laboratorio Analisi di Belluno di condurre uno studio volto alla determinazione della sieroprevalenza dei principali patogeni circolanti nelle zecche al fine di valutare se l’esposizione all’ambiente silvestre ed ad animali selvatici sia un fattore di rischio per quei professionisti che possono avere rischi maggiori di contatto con le zecche. In parallelo, verranno anche analizzati i dati d’archivio relativi agli esami diagnostici condotti dal 2015 per valutare il trend delle infezioni trasmesse da zecche diagnosticate nel territorio di competenza. Questa attività rappresenta uno studio pilota per una prima valutazione della sieroprevalenza delle principali malattie trasmesse da zecche nel territorio bellunese e del loro impatto in termini di attività diagnostica, nell’ottica di uno studio futuro che idealmente possa coinvolgere tutto il nordest», spiega Gerardo Del Giudice,direttore del Laboratorio Analisi di Belluno. «Lo studio che proponiamo è parte di un progetto più ampio coordinato dal Prof. Cristiano Salata (Dipartimento di Medicina Molecolare, Università degli Studi di Padova), finanziato nell’ambito dei Progetti in collaborazione dell’INAIL, il cui titolo è “Sviluppo di sistemi integrati per la gestione di dati geo-epidemiologici per la valutazione e prevenzione del rischio occupazionale da zoonosi trasmesse da zecche”. Questo progetto ha come obiettivo generale quello di sviluppare un modello di valutazione del rischio per le malattie trasmesse da zecche che fornisca indicazioni sulla natura e l’entità di tale rischio nelle categorie professionali maggiormente esposte alle zecche nel nordest Italia e potenzialmente in altre regioni, consentendo altresì la realizzazione di un portale web dedicato alla comunicazione di informazioni legate al rischio di infezioni veicolate da zecche e alle misure di prevenzione» conclude Del Giudice. I dati saranno condivisi anche col Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti.
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