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È nato,
dicono che sia nato,
in una terra lontana
di cedri e ulivi,
una manciata di secoli fa,
in una notte di galaverna
e di pastori vestiti di niente.
Raccontano d’una stella
che rifulgeva nella Via Lattea
e di canti d’arcangeli
che come lievi refoli s’alzavano
a intiepidire la pelle gelata
di sua madre e del suo sposo.
Pochi anni di vita
e l’hanno appeso a una croce
perché insegnava l’amore,
in un tempo di calunnie
e d’ipocriti e miserabili allo sbando.
Si dice che abbia vinto la morte
sgranando il buio del suo sepolcro,
che fosse irripetibile
e che attraversasse a piedi nudi
tutta la Galilea per sanare
torme d’assatanati e d’ammalati.
Dicono che se ne sia andato,
innalzandosi un giorno
verso nuvole che accoglievano
e rispettavano mute,
e che senz’avviso
tornerà come giudice supremo,
questa volta per separare
gli agnelli dai caproni,
la zizzania dall’erba in fiore
e ristabilire l’equilibrio sulla terra.
Dicono che sia andata così
e che così sarà,
qualcuno aggiunge anche
che fosse Figlio di Dio.
Ogni storia ha un lieto fine,
se vuoi credere
che sia stata scritta anche per te.