di Renato Bona
Dopo vari servizi sulle diverse realtà dell’importante settore, concludiamo oggi la “rilettura” dell’ottimo libro che Dolomitibus ha realizzato nel luglio 2000 con i valenti Renato Fiabane e Lionello Fiori (preziosa la collaborazione, fra gli altri, di Gianni De Vecchi) “Un secolo in corriera nella provincia di Belluno”, soffermandoci sul capitolo intitolato”DolomitiBus spa. Una moderna azienda al servizio dei cittadini”. Gli autori ricordano che fin dal termine dell’Ottocento e più precisamente dal 18986, anno in cui arrivò la ferrovia nella provincia di Belluno portando un nuovo impulso all’economia locale, esisteva un servizio per trasporto passeggeri e merci effettuato per lo più con traino a cavalli”. Ancora: “Alla fine della prima guerra mondiale (1915-18), la provincia di Belluno venne interessata da un insieme di iniziative a carattere imprenditoriale, miranti a costruire quel tessuto industriale che non era presente, ma che si rendeva necessario proporre a fianco di una economia prevalentemente agricola, non più sufficiente a soddisfare le nuove esigenze della collettività”. Segue l’esposizione di iniziative di “alcune preveggenti e attive famiglie di imprenditori per una nuova configurazione di trasporto pubblico, collocata in zone ben precise: nell’Agordino e nella fascia pedemontana fino a Feltre, compresa l’area tra Belluno e Sedico operava la famiglia Buzzatti che dopo la Grande Guerra passò dalle vetture trainate a cavalli alle prime vetture dotate di motore: Fiat 18P-18Bl. E’ del 1914 la prima iscrizione della Buzzatti alla Camera di commercio bellunese, Quanto alla zona della Sinistra Piave, se ne occupava la ditta di Pietro Zasio (che si iscrisse all’ente camerale nel 1929. Conca dell’Alpago: servizio curato dalla famiglia Da Rolt che garantiva anche i collegamenti con Belluno e Venezia, mentre la famiglia Conz garantiva quello da Feltre a Seren del Grappa; a Ponte nelle Alpi operava la Andreella ed il territorio della Val Zoldana era seguito dai fratelli Alfonso e Primo Molin Pradel fino al disastro del Vajont (9 ottobre 1963) e poi dalla Fap con sede a San Donò di Piave, poi divenuta Atvo spa. Fiabane-Fiori puntualizzano quindi: “Altre parti della nostra provincia erano interessate da società provenienti da province limitrofe come ad esempio la zona del Cadore e la zona del Feltrino occidentale, che venivano servite dalla ditta Sad di Bolzano”. Avanti nel tempo e sul finire degli anni ‘70 si manifestarono i primi sintomi di crisi del settore dato che gli introiti derivanti dai passeggeri ed i contributi statali prima e regionali poi non bastavano a coprire i costi. L’ente Provincia avviò dunque il graduale processo di acquisizione delle società di trasporto disposto con legge regionale ed il Comune di Belluno, era il 1979, costituì la Società autoservizio urbano di Belluno, Saub, per gestire il proprio servizio urbano, con acquisizione del parco autobus e le linee gestite dalle società Buzzatti Giovanni e F.lli spa, e Saab, Società autoservizi Alpago-Belluno dei fratelli Da Rolt. trasformandosi quindi nel 1982 nella Belluno bus spa. Mentre DolomitiBus spa “è nata con l’acquisizione della Buzzatti Giovanni e F.lli spa, con atto del 30 settembre 1982 data dalla quale gli uffici furono spostati nella nuova sede di Belluno presso il palazzo della Provincia; ulteriori acquisizioni per pervenire a questa situazione quanto alla proprietà che il 15 aprile 1999, con un aumento di capitale, vedeva attribuito l’83,47 per cento all’Ente Provincia, ed il rimanente 16,53 per cento al Comune di Belluno.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Un secolo in corriera nella provincia di Belluno” di Renato Fiabane e Lionello Fiori): la copertina del volume; la sede centrale della DolomitiBus nella bellunese via Col da Ren; l’autovettura Spa del “Garage Marconi” di Mestre in servizio postale e viaggiatori sulla linea Belluno-San Vito di Cadore davanti alla vecchia stazione ferroviaria bellunese nell’anno 1911; anno 2000: pullman a due piani Ayats Bravo 1 della Dolomitibus; anno 1999: pullman Setra S 315 con pianale ribassato e pedana per disabili della DolomitiBus davanti a Villa Montalban di Safforze; pullman Granturismo Mercedes 0 404 “fiore all’occhiello” dell’azienda bellunese, è l’anno 1996; siamo nel 1995: pullman Iveco 380 Euroclasss in servizio su varie linee della provincia di Belluno; 1977: autobus urbano Fiat 418 in servizio sulla linea numero 4: Tisoi-Belluno-Borgo Pra; siamo nell’anno 1997: autobus urbano Iveco 491Cityclass in servizio sulla Bes-Safforze.
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