OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO
BELLUNO «Datemi botte come a Stefano Cucchi». William Wiesner sfidava carabinieri e polizia, brandendo un bicchiere, fuori da un locale notturno cittadino. Una serata di eccessi, chiusa con le manette ai polsi e degli sputi, in segno di disprezzo, nella sala d’aspetto del Comando dei carabinieri di viale Europa. I reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e deturpamento e imbrattamento di cose altrui gli sono costati otto mesi di lavori di pubblica utilità per il Comune di Agordo. Tutto è stato fatto per bene e i reati sono dichiarati estinti dal giudice Federico Montalto, con l’approvazione del pubblico ministero Sandra Rossi.Quella sera l’uomo aveva bevuto parecchio e, in evidente stato di ubriachezza, disturbava di continuo gli altri clienti del locale. Il suo atteggiamento aveva provocato l’intervento di polizia e carabinieri per un controllo di ordine pubblico. «Vi ammazzo, non ho paura. Datemi botte come a Stefano Cucchi».Gli operatori e un addetto alla sicurezza del locale notturno hanno cercato di farlo ragionare e sono stati investiti da una serie di male parole, minacciandone uno che gli avrebbe sputato addosso, se soltanto si fosse avvicinato. Wiesner era difeso dall’avvocato Valentina Mazzucco, che ha scelto la via della messa alla prova, cioè dei lavori di pubblica utilità, dopo un risarcimento danni.
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