CALALZO Papà Sergio, mamma Cinzia, la sorella Sara non hanno voluto portarlo alla cremazione, neppure rinchiuderlo in un loculo, ma seppellirlo nella nuda terra. La sua terra, che tanto amava. Affollata chiesa a Calalzo tra la commozione generale. Tantissimi giovani, gli atleti del Domegge Calcio, accompagnati dai dirigenti. Il coro di San Vito e l’omelia di don Simone a dare sostanza, una volta di più, alla partecipazione di Calalzo e di tutto il Cadore a questo dramma condiviso.
«C’è un immagine, una foto di Bryan che credo possa davvero riassumere tutto il suo cammino di vita», ha ricordato il sacerdote, «l’immagine è quella di Bryan di spalle, davanti ad una palestra di roccia, le braccia allargate quasi a significare il desiderio di un abbraccio, di abbracciare con tutte le forze quella salita, quella fatica che gli stava davanti. Questa immagine ci riporta a quei grandi impegni di vita che Bryan, nella sua giovane vita ha intrapreso, mostrando la sua decisione, il suo entusiasmo e la sua forza nell’intraprenderli; pensiamo alle sue passioni, all’arrampicata, al calcio, al suo affacciarsi ai desideri futuri che piano piano si mostravano a lui e che desiderava concretizzare: studio, università, famiglia, amicizie».