OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO
LIMANA «Impunito per 30 anni», adesso il capoturno della Epta Costan ne rischia sette e mezzo per stalking e violenza sessuale su un’operaia. Questa la richiesta finale del pubblico ministero Roberta Gallego, alla fine di una requisitoria molto articolata. Dopo di che l’avvocato di parte civile Enrico Rech ha aggiunto una richiesta di risarcimento danni di 50 mila euro. L’avvocato difensore Pierluigi Cesa farà la sua arringa nell’udienza del 19 aprile, poi si andrà a sentenza di primo grado.La pubblica accusa è partita dalla sintetica querela presentata il 10 dicembre 2020, per delineare una situazione che nell’azienda di Limana andava avanti da tanto tempo, senza che chi poteva intervenire prendesse i necessari provvedimenti nei confronti dell’imputato… Accanto ai palpeggiamenti, agli strusciamenti o ai toccamenti, c’erano pressanti inviti a fare sesso, anche via whatsapp e sempre con delle frasi tutt’altro che romantiche o raffinate. E quando la donna è stata spostata di reparto, non si sarebbe arreso, uscendo dal proprio ambito: «C’è un’altra parte offesa, oltre all’operaia», ha concluso il pm, «ed è la moglie, che non ha mai potuto leggere il capo d’imputazione, ma ci ha detto di credere a suo marito»
ALLA SBARRA PER I MALTRATTATAMENTI ALLA CONVIVENTE
CADORE Una donna in pigiama con il figlio piccolo in braccio e la madre accanto. La sera del 27 ottobre 2021 i carabinieri le hanno aperto la porta della caserma: stava piangendo ed era molto agitata, ma soprattutto voleva denunciare il convivente per maltrattamenti in famiglia. C’era stato il lockdown per il Covid-19 e questo poteva aver contribuito a inasprire il rapporto di coppia. L’uomo parlerà più avanti ed è difeso dall’avvocato Laura Levorato.