BELLUNO “Impensabile considerare una casualità l’ennesima calamità naturale che ieri ha devastato ancora una volta la montagna bellunese, creando pesantissimi danni al suo territorio fragile e alla sua popolazione. Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti: per questo chiediamo urgentemente lo stato di calamità per le zone colpite dal maltempo, ma anche un impegno comune per fermare la deriva climatica”. Così Massimiliano Paglini, segretario generale Cisl Belluno Treviso, all’indomani della tromba d’aria che ha colpito la parte nord della provincia di Belluno, in particolare il Cadore, l’Agordino e il Comelico. “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati, famiglie e imprese che hanno subito danni – prosegue Paglini – e valuteremo nei prossimi giorni quali iniziative mettere in campo per esprimere concreta solidarietà”. La Cisl Belluno Treviso chiede che venga dichiarato subito lo stato di calamità e lancia un appello affinchè “governo, istituzioni, enti locali, imprese e privati cittadini agiscano per fermare la deriva climatica che sta portando al surriscaldamento del pianeta che avrà impatti devastanti particolarmente nell’area del Mediterraneo e di conseguenza nelle parti più fragili del nostro Paese come la montagna”. “È necessario – conclude il segretario generale della Cisl territoriale – che venga istituito un piano che consenta una vera transizione energetica di tutte le abitazioni, incentivi mirati e non bonus a pioggia come il 110% che oltre ad aver consentito la transizione energetica di percentuali esigue di edifici su tutto il territorio, non ha sostenuto efficacemente le fasce di popolazione meno abbienti che non hanno disponibilità economiche e infine va agevolata la transizione energetica delle imprese per ridurre al minimo le emissioni di CO2, principale causa del surriscaldamento globale e dei conseguenti violenti fenomeni meteorologici”.
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