Riceviamo e pubblichiamo
Come presidio agordino di Libera esprimiamo piena solidarietà a don Luigi Ciotti, oggetto nei giorni scorsi di un attacco violento e rozzo da parte del vicepresidente del consiglio e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. Che il potere fatichi ad accettare le critiche o le opinioni divergenti (in questo caso sul progetto di costruzione del ponte sullo Stretto di Messina), è cosa risaputa. Che spesso provi a difendersi con argomenti deboli e cercando di far dire all’interlocutore quello che non ha detto, anche. Ma che nel rispondere a tali critiche esso usi l’insulto e manchi di rispetto a chi ha dedicato la vita, prima col Gruppo Abele e poi con Libera, al prossimo, a chi è ai margini della società, alle battaglie concrete per la legalità e la giustizia sociale, incarnando e non esibendo il Vangelo, questo è vergognoso e inaccettabile. E, tuttavia, è un indicatore del livello di una classe politica che, con il consenso popolare, ha assunto ruoli decisionali di primo piano nel governo della Repubblica. Prendiamo anche l’occasione per invitare alla lettura dell’intervento che don Luigi Ciotti ha tenuto in occasione della presentazione del libro “Guida all’Aspromonte misterioso” a Bovalino, nella Locride, e all’interno del quale ha pronunciato anche le parole relative al progetto del ponte sullo Stretto (https://www.libera.it/schede-2359-ciotti_salvini_ponte_dello_stretto). In questo suo discorso, oltre al consueto sprone a non essere “cittadini ad intermittenza”, abbiamo anche ritrovato espressioni e considerazioni sulla Calabria che abbiamo sentito da Walter Aversa (il figlio di Salvatore e Lucia Precenzano, uccisi dalla ‘ndrangheta il 4 gennaio 1992 a Lamezia Terme, a cui è intitolato il nostro presidio) nei giorni in cui è stato in Agordino.
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