OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO
A.B. (iniziali note ad Agordo) è attualmente detenuto per un’altra causa e sarà tradotto in tribunale in un secondo momento.
AGORDO Il 16 marzo 2021, due individui, un marocchino di nome A.B. e un brasiliano di nome R.D.P., hanno effettuato telefonate ai carabinieri affermando che si era verificato uno stupro in un’area specifica. Queste chiamate, tuttavia, erano false e miravano a creare un’allerta senza alcun fondamento. Le telefonate sono state fatte tra le 18:30 e le 18:52, coinvolgendo il Comando Provinciale dei Carabinieri, il Nucleo Investigativo e la stazione di Gosaldo. Le forze dell’ordine hanno immediatamente risposto alle chiamate e si sono recate ad Agordo, ma dopo un’accurata verifica hanno concluso che l’incidente riportato non era mai avvenuto. Di conseguenza, A.B. e R.D.P. sono stati individuati come gli autori delle chiamate false e sono stati denunciati per procurato allarme. Successivamente, durante le indagini, è emerso che A.B. aveva costretto R.D.P. a seguirlo nel garage della sua abitazione, minacciandolo con un’ascia e costringendolo a consegnargli la sua tessera bancomat e il relativo codice segreto. A.B. intendeva prelevare 200 euro dal conto di R.D.P., che ha obbedito alle richieste. In seguito, R.D.P. è stato trattenuto contro la sua volontà nel garage per circa due ore, privato delle chiavi di casa, del telefono cellulare e dei documenti d’identità. A.B. ha poi effettuato un’altra chiamata al 112, dichiarando che R.D.P. aveva violato le norme anti-Covid 19 arrivando ad Agordo e lo ha maltrattato fisicamente, registrando l’aggressione con il suo telefono, cercando così di produrre prove false. Non è stato accertato il sequestro di persona, ma si è trattato di violenza privata. Inoltre, A.B. è stato accusato di furto, poiché avrebbe rubato vari capi di abbigliamento di marca, tra cui pantaloni, felpe, magliette, giacche e un cappellino, dalla stessa vittima in più occasioni.