REDAZIONE Che ne è del progetto del treno delle Dolomiti e in particolare di quello per l’Agordino? Non ce n’è, è lapalissiana la risposta e le responsabilità sono anche dell’assessore regionale ai trasporti Elisa De Berti che dopo aver ascoltato i referenti dell’Agordino, sindaci compresi, ha avuto altro a cui pensare probabilmente, visto che di risposte dalla Laguna non ne sono arrivate. Il tavolo tecnico risale al marzo del 2021, importante perché valutava il possibile collegamento ferroviario con l’Agordino. “Nell’attesa di notizie – spiega il Comitato Ferrovia Dolomiti Bellunesi – siamo rimasti attivi sostenendo la nostra proposta di una ferrovia che da Belluno possa raggiungere Agordo, per proseguire eventualmente come via di penetrazione diretta nel cuore delle Dolomiti, attraverso una ormai indispensabile forma di mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale, coadiuvata e integrata da altre modalità di trasporto”. Progetto ambizioso che guarda al futuro, antidoto contro lo spopolamento della montagna perché chi crede nel progetto ferrovia nell’Agordino sa della presenza di un importante Polo dell’Occhialeria presente nella Conca Agordina, ma anche degli impianti funiviari delle Dolomiti. “Abbiamo anche avuto il modo di conoscere importanti proposte nelle realtà a noi contermini – continua il Comitato presieduto da Paolo Selva Moretti – attraverso la partecipazione a convegni, dove sono stati presentati importanti studi ferroviari che si intrecciano in forma trasversale su ampi territori montani, compresa la Svizzera”. Una cosa è certa, gli agordini non mollano l’osso e difronte alle mancate risposte dell’assessore De Berti hanno inviato una lettera alla stessa a Venezia chiedendo notizie circa l’evoluzione della determina tecnica-istituzionale dell’ormai datato tavolo del quale allo stato attuale non si è avuto modo di conoscerne gli sviluppi.
MM
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