Da Emilio Bez riceviamo e volentieri pubblichiamo..
Oggi è l’anniversario della tragedia del Vajont. Da molti giorni i media sono giustamente focalizzati su quanto accade 60 anni fa, per non dimenticare e perché disastri del genere non devono accadere più ma in pochi citano quanto accadde qualche decennio prima. Probabilmente ogni italiano sa cos’è il Vajont, ne ha letto su articoli di giornale e libri o quantomeno ha visto il film. Se però si nominano la diga di Gleno o quella di Molare, a molti non dicono nulla. Pur essendo avvenimenti più vecchi (ma neanche di tanto, 1935 e 1923), non andrebbero dimenticati perché le analogie con il Vajont sono tante, nonostante il fatto che in quei casi furono le dighe a cedere e non la montagna sopra. Tutti quanti erano in pratica “disastri annunciati” visto che i problemi strutturali o geologici erano già ben noti ma nulla si fece evitare che interi paesi venissero spazzati via. Anche per quanto avvenne dopo le tragedie vi sono tristi analogie in quanto, nonostante le centinaia di morti, evidentemente si faticava a trovare un colpevole tant’è che non venne condannato praticamente nessuno. Così pochi decenni dopo ci fu il Vajont.
Emilio Bez
PER NON DIMENTICARE
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