La misura indica una misurazione, quindi un livello , livello che è stato evidentemente superato. Si tratta del livello di sopportazione. Parliamo quindi della pazienza. La nostra pazienza. In poche parole non ce la facciamo più a sopportare. Il superamento del livello viene indicato dalla parola “colma“. La misura è colma, vale a dire, “il livello massimo della pazienza e stato superato”, ora la pazienza è finita.
REDAZIONE Sabato 21, un corteo di cittadini e lavoratori dei trasporti invaderà le strade di Belluno in segno di protesta contro la drammatica situazione del trasporto pubblico locale. Le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Uiltrasporti e Faisa Cisal hanno unito le forze per esprimere il proprio dissenso nei confronti di un servizio che, a loro dire, sta precipitando verso un punto di non ritorno. La manifestazione sarà preceduta da un corteo che partirà alle 9 dal piazzale della stazione ferroviaria per raggiungere Palazzo Piloni, sede della Provincia di Belluno e anche socia di Dolomitibus, l’azienda di trasporto pubblico coinvolta nella protesta. In una nota congiunta, i sindacati affermano: “I lavoratori dei trasporti si fanno capofila di una manifestazione che, auspicano, sia condivisa da tutta la popolazione bellunese, esausta per un trasporto pubblico che non si può più definire tale.” Questo messaggio sottolinea quanto sia urgente affrontare il problema in modo sistemico.
I motivi della protesta sono molteplici. I sindacati criticano il persistente ritardo nel prendere misure concrete e il fatto che i cittadini e i lavoratori abbiano già pagato un prezzo troppo alto. Invece di soluzioni temporanee, gli organizzatori chiedono una progettazione a lungo termine, risposte concrete e risorse adeguate per garantire un servizio di trasporto pubblico adeguato in una regione montagnosa come Belluno. La protesta di sabato è un grido di allarme per attirare l’attenzione delle autorità e della popolazione sulla necessità di migliorare il trasporto pubblico, che è essenziale per la qualità della vita e l’accesso ai servizi nel territorio. Gli organizzatori invitano studenti, lavoratori e cittadini a unirsi alla protesta “per capire che al territorio non serve né l’elemosina né l’ennesima soluzione tampone, ma servono progettazione, risposte e risorse reali per poter continuare a vivere in montagna.”