BELLUNO Chiarezza sull’ipotesi di accordo recentemente bocciata dai lavoratori con uno scarto di 5 voti. Hanno votato 53 lavoratori (un terzo dei dipendenti): 24 hanno votato sì (45,28%) e 29 hanno votato no (54,72%). L’accordo era stato firmato non solo da Fit Cisl e Faisa Cisal, “ma anche dal rappresentante sindacale (Rsa) della Filt Cgil, categoria che poi ha rinnegato il documento nelle assemblee con i lavoratori e con la protesta di piazza”, dice il segretario Marino De Trelizzi. L’accordo in oggetto prevedeva un aumento di 164 euro al mese (6/8 euro al giorno) e non di 2 euro lordi al giorno. L’accordo prevedeva inoltre una rivalutazione dei buoni pasto e la clausola di salvaguardia, per cui le parti sottofirmatarie si sarebbero ritrovate, a seguito della firma del prossimo rinnovo del CCNL autoferrotranvieri, per garantire l’armonizzazione contrattuale e rendere l’aumento salariale di secondo livello, non assorbibile. “Se l’accordo fosse efficace -sottolinea Stefano Bergamin – della Fit Belluno Treviso – i lavoratori della Dolomitibus già dal 10 novembre avrebbero percepito uno stipendio maggiorato di 164 euro. È sufficiente per risollevare il numero dell’organico dell’azienda? Certamente avrebbe contribuito ad aiutare i lavoratori, che a parità di condizioni di lavoro avrebbero avuto da subito uno stipendio più adeguato. Sono pochi 164 euro al mese? Voglio solo ricordare che l’ultimo contratto nazionale ha previsto un aumento lordo pari a 90 euro corrisposti in tre rate: 30 euro con la retribuzione relativa al mese di luglio 2022; 30 euro a giugno 2023e 30 euro a settembre 2023”.