*****
TREVISO Il 1 maggio per Fisascat – Cisl – Belluno Treviso è una festa non festa. “Nei giorni scorsi con la firma anche di Federdistribuzione, in ritardo rispetto a Confcommercio, Confesercenti e distribuzione cooperativa, migliaia di lavoratrici e lavoratori del commercio delle nostre due province avranno un contratto rinnovato. Ma nel nostro ampio comparto sono ancora molte le lavoratrici e lavoratori che attendono il rinnovo del loro contratto di riferimento, basti pensare ad esempio al Turismo, Anaste, Agidae, o Uneba dove recentemente è stato proclamato a livello nazionale lo stato di agitazione.” Più in generale il comparto socio assistenziale, costituito dalla grande comunità fatta di OSS, infermieri, educatori, educatrici, rischia di migrare in quote sempre maggiori verso settori produttivi più stabili, remunerativi, e anche “più comodi” , in particolare nelle zone montane del Bellunese (dalle RSA all’occhialeria), o verso le assistenze in famiglia lasciando scoperte le strutture pubbliche e private. Purtroppo c’è una diffusa sottovalutazione delle condizioni di lavoro e di vita di chi opera in questi settori; bassi livelli salariali, carenze strutturali negli organici, con tutte le conseguenze negative che ne derivano (es:continui cambi di turnazione), rendono la vita di questi lavoratori, instabile, ed incerta, in un effetto domino che non può che spingerli verso condizioni di vita più umane. Gli elevati livelli di Tournover/dimissioni comportano la difficoltà a mantenere un adeguato livello di competenze e di servizio. “1 Maggio come Festa del lavoro, assolutamente si, ma certamente anche Festa del ripensare il lavoro; c’è bisogno di più sicurezza e certamente di più ascolto. In questo solco la partecipazione valore portante di Fisascat Cisl deve trovare maggiore spazio negli accordi aziendali. I risultati positivi già avuti, sono esempio e riferimento concreti per un’applicazione più estesa” A parlare è Patrizia Manca, segretaria generale di Fisascat – Cisl Belluno Treviso, due provincie dove la federazione cislina è fortemente rappresentativa con circa 12 mila iscritti e con circa il 30% rappresentato dall’ socio assistenziale. “Di strada ne abbiamo fatta” – spiega Patrizia Manca – “abbiamo al nostro attivo molte conquiste, non solo in termini di vertenzialità ma anche di premesse basilari per poter “FARE BENE “, ma molta ne resta da fare. La contrattazione territoriale, soprattutto con l’arrivo delle Olimpiadi e ParaOlimpiadi Cortina 2026, potrà contribuire significativamente per questo l’occasione di oggi è anche un appello rivolto a tutte le Parti. L’evento che ci aspetta pone già grandi questioni: il mondo del lavoro, e del turismo in particolare, non è del tutto inclusivo, non siamo preparati ad una vera accoglienza delle persone con disabilità, abbiamo pochissimi esperti della lingua dei segni per esempio, le aziende non sono ancora pronte all’adattamento necessario per garantire inclusività a tutte le fasce, c’è gran bisogno di nuove competenze ed ora anche di consapevolezza di quello che manca. Noi, come Sindacato – anche per il tramite della bilateralità – siamo pronti a fornire risposte concrete per supportare questa opportunità di sviluppo. Le parole chiave che ci deve ricordare questa giornata, sono: sicurezza nei luoghi di lavoro, conciliazione (dei tempi di vita e di lavoro) e partecipazione (alle scelte aziendali Largo dunque ai piani di welfare, alla certificazione della parità di genere anche per le piccole e micro imprese, alla previdenza integrativa, alla strutturazione di progetti che includano benessere, buona vita, bilanciamento vita privata vita lavorativa anche attraverso il mantenimento del potere d’acquisto dei salari.”
********