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Siamo alle solite. Sono in partenza per la Turchia e mi presento alle ore 9:00 alla stazione della Dolomitibus ad Agordo, con una buon quarto d’ora di anticipo. Vado allo sportello per comprare il biglietto e nonostante gli orari indichino 9-13 in tutte le giornate feriali, lo trovo chiuso. Si avvicina un autista e mi dice “Eh sì è chiuso perché abbiamo problemi di personale”, mi chiede se ho bisogno del biglietto, rispondo sì e me lo dà: 5,40€. Al che, chiedo gentilmente “ma se la biglietteria è chiusa, perché sto pagando la maggiorazione come se lo prendessi a bordo?”, che poi potremmo discutere sulla maggiorazione a bordo, considerato che gli uffici non sono quasi mai aperti e neppure i tabacchini applicano la maggiorazione, ad ogni modo, risposta “eh non glielo so dire, non sono di qua! Oppure vada al tabacchino”, rispondo “è troppo lontano, ormai non arrivo in tempo” risposta “doveva pensarci prima”. Morale: me ne vado a Belluno per la modica cifra di 5,40€ per 30km, considerato che poi prenderò un blablacar da Padova a Torino 370km per 20€, non mi sembra niente male. Andiamo bene. Bene, sta a vedere che in Turchia adesso il trasporto pubblico funzionerà di più. Possiamo fare meglio bellunesi, moooolto meglio
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