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BELLUNO Era il 3 luglio del 2022 quando sulla Marmolada si consumò una tragedia: Il crollo di un seracco ha provocato una valanga devastante composta da 63.300 metri cubi di ghiaccio e roccia, equivalente a un grattacielo di 30 piani, che è scesa a una velocità di 80 metri al secondo. L’incidente ha causato la morte di undici persone e otto sono rimaste ferite.
Commemorazione della Tragedia della Marmolada: Due Anni Dopo
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha ricordato il dolore e l’apprensione di quel giorno, sottolineando l’eroico intervento del SUEM 118, del Soccorso Alpino, dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza e della Protezione Civile. La tragedia ha segnato profondamente la regione, con
otto veneti tra le vittime. Zaia ha evidenziato l’importanza di affrontare la montagna con consapevolezza dei rischi e ha espresso gratitudine ai soccorritori per il loro coraggio e dedizione.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ROBERTO PADRIN
“A due anni dal disastro della Marmolada, emerge che la montagna richiede attenzione, dedizione e rispetto. Il cambiamento climatico accentua la fragilità montana, rendendo essenziale l’adattamento umano. La tragedia ha evidenziato l’efficacia del sistema di soccorso e l’importanza di abitare e curare la montagna per mantenerne l’equilibrio”.
3 luglio, secondo anniversario della tragedia della Marmolada. Il ricordo di Toigo (Uil Veneto), originario di Belluno.
“La montagna è un luogo fantastico e surreale, lo conosco bene visto che lì ci sono nato e ci vivo, ma nasconde anche insidie e imprevisti pericolosi. La montagna va vissuta e goduta pienamente, ma va anche rispettata e protetta. L’ambiente che ci circonda nasconde fragilità che, spesso e volentieri, contribuiamo ad ingrandire e che, inevitabilmente, ci mettono in pericolo e ci costringono a nuove riflessioni sulla sostenibilità. Perché, ricordiamocelo, l’ambiente è la nostra casa”.
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