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OGGI ALLA RADIO…. ALLE 4 E ALLE 6 LE NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO 0500 l’almanacco della nostra gente con il MUSLA 6.15 PIROLE DE LENGA A CURA DEL MUSLA 7.20 EL BAL DEL FIORI, DETTI E TRADIZIONI DI GIULIANA DA RONCH 8.05 LA RASSEGNA STAMPA LOCALE 8.30 PIU’ SIAMO CON MARINA DONA’ 900 OGGI COME IERI, CON SILVIA BALDO NEL RICORDO DI SANDRO CIOTTI 9.30 PAOLO SOPPELSA, I RACCONTI DEL LUNEDI ALLA RADIO 9.40 VIABILITA’ CON BOTOL CAR SERVICE (AGORDO-SEDICO-FELTRE) 10.30 IL VINO RACCONTA CON DIANA ZERILLI, DA MOSTO RICCO 11 10 paola lanciato emozione continua un secolo di radio piu’ 41 di musica 11.40 FESTIVALBAR STORY DI ATHOS DJ DAVID BEN 12.00 VA TUTTO LISCIO 12.30 GIORNALE RADIO PRINCIPALE 13.10 SALUTE E SOCIETA’ CON IL DOTTOR MARCO CARACCIOLO 13.20 FOGLIE E CASTAGNE DI MARINA DONA’ 14.20 COLLAGE OPERAZIONE NOSTALGIA DI LORIS SCUSSEL 15.10 RITRATTI SONORI DI ALESSIA DALL’O, OSPITE ANDREA GRICOLETTO (FOTO) 16 IL ROCK DI MARCO COSTANTINI 1645 LE HIT DI MIRCO BENCIVENNI 18.00 PIU’ DANCE LE SELEZIONI CHE FANNO SALTARE DI DJ JACK, JACOPO DEL TEDESCO 19.00 LE ANTICIPAZIONI DAL TG DI ANTENNA 3 DI TIZIANA BOLOGNANI
DOMENICA DI NOVEMBRE… E NATURA IN CONFUSIONE
rassegna stampa nazionale, ogni giorno alle 5 e alle 6 del mattino
giornali locali 7 rassegna stampa flash, 8 rassegna stampa, gr flash alle 10 e alle 11, principale 12.30. Informazione pomeriggio alle 15 (speciale) 16, 17, 18. Giornale radio nazionale: ogni ora dalle 5 del mattino, alle 20 della sera.
04 NOVEMBRE… alla radio l’almanacco
N di parom – L Almanach de la nosta jent
Le voci: Davide Conedera, Agordo, Michela Dell’Osbel, La Valle Agordina Simone Ganz, Falcade Veronica Lezuo, Colle Santa Lucia. La voce nella sigla è di Giorgia Taio
LA PUNTATA DI OGGI, 04 NOVEMBRE
I podcast informativi del mattino – audio –
LA RASSEGNA STAMPA NAZIONALE ALLA RADIO, OGNI GIORNO ALLE 5 E ALLE 6 DEL MATTINO viene pubblicata alle 6.00 DIRETTA RADIO
NOTIZIE DELLA NOTTE
Walz risponde a Trump, ‘gli daremo una lezione domani’ Trump, ‘Robert Kennedy si occuperà della salute delle donne’ Eruzione vulcanica in Indonesia, 6 morti Moldavia: Sandu al 54,91% con il 98,6% delle schede conteggiate Trump, ‘non avrei dovuto lasciare Casa Bianca dopo il voto’
Von der Leyen, ‘con Sandu per il futuro europeo della Moldavia’ Maia Sandu vince le elezioni presidenziali in Moldavia Moldavia, Sandu passa in testa con lo scrutinio al 93%
AUDIO dalle 6 del mattino
I podcast informativi del mattino – audio –
OGNI GIORNO ALLE SETTE DEL MATTINO, LA RASSEGNA STAMPA LOCALE FLASH… PER CHI VA IN FRETTA. I TITOLI DAI GIORNALI E DAL SITO WWW.RADIOPIU.NET viene pubblicato alle 7.00 DIRETTA RADIO
per chi va in fretta… tante notizie in pochi minuti. L’informazione locale alla radio, ogni ora dalle 7 del mattino alle 19 della sera.
AUDIO dalle 7 del mattino
I podcast informativi del mattino – audio –
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CAGLIARI Schiacciato dal camion, imprenditore muore nel sud della Sardegna Sardara, la vittima è il titolare della ditta Pusceddu Trasporti VITERBO Inviavano droga e cellulari in carcere con un drone, 6 arresti NAPOLI Confessa l’assassino di Santo Romano, è caccia ai complici Il 17enne ammette di aver sparato. Geolier ‘Ora basta’ BOLOGNA Tutti contro la casa di 8 metri quadrati: ‘Basta speculazioni’ FIRENZE Ragazza denuncia una violenza in un b&b. Un’altra in discoteca a Taranto
EDIZIONE DELLE 20, DEL 30 OTTOBRE 2024
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I podcast informativi del mattino – video –
RASSEGNA STAMPA LOCALE, ORE OTTO 05
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ogni sera alle 19 le anticipazioni alla radio, quello che poi seguirete nel TELEGIORNALE BELLUNESE in onda alle 19.30 sul CANALE 10 del digitale terrestre.
DUE INCIDENTI MORTALI IN MONTAGNA. PERDONO LA VITA UNA DONNA DI AGORDO E UN UOMO DI LONGARONE
REDAZIONE Una domenica impegnativa per il Suem 118. Due incidenti mortali in montagna hanno caratterizzato il pomeriggio di soccorsi. Il primo alle 13:20 quando la centrale operativa è stata allertata per un incidente in Val di Zoldo dove un uomo era precipitato. L’elicottero Falco è volato sul luogo ma per l’uomo non c’era più nulla da fare. Secondo incidente mortale ad Auronzo, alla Croda dei Toni, dove una donna è precipitata. In questo caso è intervenuto l’elicottero di Eli Bressanone ma anche questa volta non c’è stato nulla da fare.
AURONZO
Un drammatico incidente ha scosso la comunità di Agordo e il mondo dell’alpinismo. Giada Rosson, 41 anni, dipendente di EssilorLuxottica, è precipitata ieri sulla Croda dei Toni durante una discesa dalla via Drasch. L’allarme è stato lanciato dal compagno di cordata, rimasto in parete dopo aver visto la donna cadere nel canale sottostante. Nonostante l’intervento dell’eliambulanza Pelikan di Bolzano, per Rosson non c’è stato nulla da fare. Il Soccorso alpino di Auronzo e la Guardia di finanza hanno recuperato la salma, poi affidata al carro funebre. La notizia ha lasciato Agordo e Auronzo sotto shock, segnando una giornata di lutto per la perdita di una concittadina amata e appassionata di montagna.
VAL DI ZOLDO Damiano Sacchet, 31 anni di Podenzoi (Longarone), infermiere, ha perso la vita precipitando dallo Sfornioi di Mezzo, massiccio nelle selvagge montagne della Val di Zoldo. Il suo corpo è stato trovato all’interno di un camino, un passaggio stretto e verticale dove si è fermato dopo la caduta.
Attorno alle 13.20 la Centrale del 118 è stata attivata da un gruppo di persone che, dalla cima principale degli Sfornioi dove si trovavano, avevano sentito delle grida e il rumore di massi che cadevano provenire dallo Sfornioi di Mezzo. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore arisaliro a coordinate indicative ha effettuato una rotazione senza esito, per poi far sbarcare il tecnico di elisoccorso dai testimoni. Ricevute indicazioni più precise sulla provenienza delle urla, l’eliambulanza è tornata in ricognizione e ha individuato un corpo esanime all’interno di un camino, un centinaio di metri sotto la cima. Per primo è stato fatto scendere con un verricello di 80 metri il tecnico di elisoccorso, seguito dalla dottoressa, che ha solamente potuto constatare il decesso dell’uomo. Amava la montagna, Damiano. Gli piaceva anche frequentarla in solitaria, per assaporarne i silenzi. Lascia la mamma Melita, ex maestra alle elementari, il papà Antonio, autista della Dolomitibus in pensione, e due fratelli.
DOLOMITICI NEL SILENZIOSO RICORDO DI GIADA ROSSON
Dario Ganz rappresentando la comunità “DoloMitici!! si unisce nel silenzio per ricordare Giada Rosson, appassionata delle Dolomiti, autrice di splendidi racconti e foto. Un tramonto eterno sul San Sebastiano onorerà la sua memoria.
QUANDO LE PAROLE MUOIONO IN GOLA. CRISTINA BIEN RICORDA GIADA ROSSON
AGORDO
DI GIANNI SANTOMASO
AUDIO
La gioia è la felicità di salire quelle cime così vicine al paradiso a volte si tramuta in silenzioso sgomento per i funesti accadimenti che nel corso della vita sovente ci hanno segnato
Ma nulla possiamo fare nello svolgersi quotidiano del destino
Così sale accorata la nostra preghiera volta all azzurro cielo prima sommessa poi in un corale comune crescendo
Signore delle cime lasciali andare per le tue montagne…
Lassù nel paradiso da un quarto di secolo Silvio e Walter tenderanno le loro mani a ricevere con un abbraccio i loro fratelli e sorelle accomunati dalla passione della montagna
SOCCORSO ALPINO AL LAVORO ANCHE A TAIBON E IN CANSIGLIO
REDAZIONE A Taibon Agordino, alle 11.20 di ieri, il Soccorso alpino della Val Biois è intervenuto per aiutare una trentenne di Ferrara, ferita dalla caduta di un sasso mentre percorreva la vecchia strada verso Cencenighe vicino alla falesia di Mezzocanale. La donna è stata portata in ospedale per le cure. Nel Cansiglio, una squadra del Soccorso alpino dell’Alpago è stata chiamata sul Sentiero del Pian delle Stelle per soccorrere una 53enne di Montecchio Maggiore, che, camminando con il marito, aveva subito un trauma alla gamba per una distorsione. Immobilizzata e trasportata in barella fino alla jeep, è stata poi trasferita in ambulanza verso l’ospedale di Belluno.
ESCURSIONISTA SENZA IMBRAGO E BLOCCATO DAL GHIACCIO SULLA FERRATA
CORTINA Ieri mattina poco prima delle 11, senza imbrago, con scarpe da ginnastica e ramponcini, un escursionista è arrivato sul tratto verticale della Ferrata Lipella che conduce allo spallone, trovandolo ricoperto da una lingua di ghiaccio e, non potendo più rischiare di muoversi, ha contattato il 118. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato in direzione della Ferrata di Rozes e con un verricello di 30 metri ha sbarcato in parete il tecnico di elisoccorso, poco sopra il punto dove si trovava bloccato il trentenne di San Giovanni di Fassa (TN). Il soccorritore è sceso da lui e lo ha velocemente vincolato con una corda, temendo potesse scivolare nel vuoto, per poi prepararlo per il recupero ed essere subito issato a bordo con lui. L’escursionista è stato lasciato al Rifugio Dibona.
RECUPERATA COPPIA DI ALPINISTI IN DIFFICOLTA’
DOMEGGE DI CADORE Si è concluso attorno a mezzanotte di sabato l’intervento in aiuto di una coppia di alpinisti in difficoltà dal rientro dalla cima del Cridola. I due, una 35enne di Cavalese e un 51enne di Padova, saliti sulla cima dalla parte conosciuta come Via del triestini, al momento di scendere e percorrere il sentiero del cinquantesimo, si sono trovati sul percorso una corda fissa che risaliva (la traccia corretta) e, pensando di dover invece scendere, hanno cercato percorsi alternativi senza trovarli, finché è sceso il buio e loro non avevano luci. Scattato l’allarme alle 18.20 di sabato, una squadra ha intuito la loro posizione e li ha raggiunti. La coppia, che aveva cercato riparo dal freddo tra i baranci sotto un tetto di roccia, è stata riaccompagnata a valle.
SOCCORSO ALPINO: RAFFICA DI INTERVENTI NELLA GIORNATA DI SABATO
REDAZIONE Un sabato impegnativo per il Soccorso Alpino. A Cortina, attorno alle 12.40, il Soccorso alpino ha assistito un 68enne di Venezia, bloccato sotto il Rifugio Mietres per un dolore muscolare. Verso le 14, l’elicottero del Suem ha recuperato una turista francese di 54 anni vicino a Forcella Giau, che si era infortunata alla caviglia, portandola poi all’ospedale di Cortina. Alle 14.40, un’altra operazione ha coinvolto Falco sul sentiero dal Rifugio Settimo Alpini, dove una 57enne di Milano aveva avuto un malore; la donna è stata trasportata all’ospedale di Belluno. Più tardi, alle 16.35, un 53enne di Vicenza bloccato dalla neve sulla Ferrata degli Alleghesi è stato recuperato e portato a Palafavera. Infine, il Soccorso alpino di Cortina è intervenuto per una coppia di ciclisti diretti a Fanes, dove la donna aveva avuto problemi al ginocchio.
SCIOPERO NAZIONALE DEI TRASPORTI
BELLUNO Le organizzazioni sindacali territoriali di Belluno (FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, FAISA-CISAL) aderiranno allo sciopero nazionale del settore, indetto per venerdì 8 novembre 2024, per una durata di 24 ore, in conformità con la normativa sui servizi pubblici essenziali.
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Solidarietà a Rocca Pietore: Grazie ai Volontari
il messaggio del sindaco Valerio Davare, dopo i danni causati da un sasso, caduto sulla casa di Giovanni e Nadia Costa, lo scorso giovedi
A nome dell’amministrazione comunale di Rocca Pietore, desidero esprimere un sincero ringraziamento a tutti i volontari che, con dedizione e generosità, stanno offrendo il loro aiuto alla Famiglia Costa di Saviner di Laste. Il vero significato di essere una comunità si manifesta proprio nei momenti di difficoltà, quando ognuno si mette al servizio degli altri, contribuendo con il proprio impegno e cuore. Questa solidarietà non è nuova per la nostra comunità, che già in passato ha saputo dimostrare forza e coesione. Anche oggi, di fronte alle sfide, Rocca Pietore conferma il suo spirito solidale. Un sentito grazie a tutti coloro che continuano a rendere possibile questa unione.
Papa Luciani: Possibile Miracolo a Montebelluna
CANALE D’AGORDO
LA DIRETTA RADIO PIU’ DALLA CASA NATALE DI ALBINO LUCIANI
OLTRE MEZZO MILIONE DI EURO A 129 PROGETTI CHE VALORIZZANO IL PATRIMONIO CULTURALE VENETO
VENEZIA La Giunta Regionale del Veneto ha approvato un provvedimento, su proposta dell’assessore Cristiano Corazzari, per sostenere progetti di enti e associazioni volti a valorizzare il patrimonio culturale veneto. Questo rientra nelle iniziative previste dalla Legge regionale 3/2003 per promuovere l’identità veneta attraverso convegni, seminari, mostre e pubblicazioni. Finora sono stati destinati contributi a 129 iniziative, con un impegno finanziario totale di circa 557.580 euro. I fondi coprono fino al 70% dei costi di ciascun progetto, che dovrà essere completato entro il 2024. L’assessore Corazzari ha sottolineato l’importanza di questi interventi per rafforzare il legame con le radici e le tradizioni venete, promuovendo coesione e senso di appartenenza tra i cittadini. In provincia di Belluno hanno ricevuto il contributo: APS Dolomiti Symphonia e coro, l’Associazione Una Montagna di Cultura e il Circolo Cultura e Stampa Bellunese.
DDL MONTAGNA: LE CONSIDERAZIONI DELL’ASSESSORE DEL COMUNE DI BELLUNO RAFFAELE ADDAMIANO
BELLUNO Il DDL Montagna è stato approvato al Senato pochi giorni fa. L’assessore alla cultura del comune di Belluno Raffaele Addamiano tira le somme dopo aver analizzato il decreto legge.
RAFFAELE ADDAMIANO
Gemellaggio Borgo Valbelluna: Riaprono le Attività Autunnali
Riprendono le iniziative di gemellaggio del comune di Borgo Valbelluna, dopo l’esperienza estiva a Saubens, con associazioni come Valbelluna Safe Walking e la Pro Loco di Trichiana. I partecipanti hanno esplorato Tolosa, Saubens e Muret, degustato specialità come l’aligot e instaurato legami grazie all’accoglienza familiare. Per l’estate 2025, Saubens farà visita a Borgo Valbelluna dal 28 luglio al 3 agosto. Il comitato locale sta organizzando visite a aziende agricole, escursioni nelle Dolomiti e serate culinarie. Si cerca la partecipazione di cittadini disposti a ospitare o collaborare alle attività. Gli interessati possono contattare il comitato all’indirizzo [email protected] per unirsi a questa esperienza culturale e conviviale.
DALLO STAND APPIA, ARREDAMONT – LONGARONE
PUNTATA 07 03 novembre 2024 – ULTIMA PUNTATA
LA RACCOLTA COMPLETA CLICCA QUI
MAURO CORONA VISITA ARREDAMONT
LONGARONE Lo scultore e scrittore Mauro Corona ha visitato la 46ª Arredamont a Longarone, apprezzando il lavoro artigiano esposto, in particolare quello legato al legno e ai mobili. Accompagnato dal presidente di Longarone Fiere, Michele Dal Farra, e dal sindaco Roberto Padrin, Corona ha elogiato l’abilità manuale degli artigiani, lamentando la perdita della manualità nella società moderna. Ha proposto, per la prossima edizione di Arte in Fiera, di creare una “fiera delle mani perdute” per valorizzare e recuperare l’artigianalità e l’uso delle mani.
AD ARREDAMONT UN INCONTRO SULLA FILIERA DEL LEGNO
LONGARONE Il legno è al centro del dibattito ad Arredamont, dove nel “villaggio Confartigianato” si discute della tracciabilità nei cantieri forestali, focalizzandosi sul Regolamento UE 995/2010 (EU Timber Regulation – EUTR) che impone la “dovuta diligenza” per garantire la legalità dell’origine del legname. Claudia Scarzanella, Presidente di Confartigianato Imprese Belluno, ha evidenziato le difficoltà che le imprese affrontano nell’applicazione pratica della normativa. La collaborazione tra Conaibo, Conlegno, Cifort e Confartigianato si tradurrà in un documento di proposte per sensibilizzare le autorità nazionali. Dario Bond, consigliere del ministro Lollobrigida, ha ribadito l’importanza di unire le forze nella filiera del legno per rispettare le normative. L’esperto Angelo Mariano ha spiegato il concetto di “due diligence” richiesto dall’EUTR, per evitare che legno illegale entri sul mercato comunitario. Si è parlato anche dell’Eudr, regolamento contro la deforestazione, la cui applicazione è stata rinviata al 2025-2026 per permettere alle imprese di adattarsi ai nuovi requisiti di sostenibilità.
PREMIATE LE AZIENDE CHE HANNO LAVORATO PER RENDERE POSSIBILE ARREDAMONT
LONGARONE La Fiera di Longarone ha completato in 80 giorni una ristrutturazione impiantistica dei suoi padiglioni per gli eventi autunnali, ispirandosi al celebre romanzo di Jules Verne. Durante Arredamont 2024, uno degli appuntamenti chiave, sono state premiate 23 aziende, locali e non, che hanno collaborato ai lavori. Queste imprese hanno ricevuto un cuore scolpito nel cirmolo come simbolo di riconoscimento. Michele Dal Farra, presidente di Longarone Fiere Dolomiti, ha sottolineato il valore del lavoro di squadra per l’adeguamento delle strutture, necessarie da almeno 15 anni. In parallelo, Arredamont ha ricordato la tragedia del Vajont con la donazione di un dipinto di Walter Marin al sindaco di Longarone. La fiera prosegue con mostre di arredo per case di montagna, opere d’arte e una mostra sugli sport invernali, inclusa la curiosa “cravatta di legno” di Nicola Pradel.
DA FONZASO A VENEZIA ARTE E INDUSTRIA SI INCONTRANO PER UN PROGETTO UNICO
FONZASO A Venezia, Technowrapp di Fonzaso e l’artista Matteo Vettorello collaborano in Alchimie Culturali, un progetto che fonde arte e industria per creare opere innovative. Promosso da Confindustria Veneto e Fondazione Bevilacqua La Masa, il progetto mira a mettere in sinergia aziende e artisti. Il risultato è una scultura biometrica interattiva, esposta a Palazzetto Tito fino al 24 novembre, che si attiva con l’interazione di tre persone e utilizza luci per misurare la qualità delle relazioni. L’opera rappresenta la filosofia “Listenability” di Technowrapp, che valorizza l’ascolto tra collaboratori. La mostra, aperta gratuitamente, è un esempio di come arte e tecnologia possano arricchirsi reciprocamente.
1966 ALLUVIONE – Scritto nel mese di Novembre 2016.
DA DANIELE RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
SOMOR , vuol dire SOM ( cima ) OR (orlo) quindi in cima all’orlo. E mai nome fu così azzeccato, infatti se ci si presenta a Somor per guardar giù , si vede come un vuoto, un salto di 300 metri ,sotto c’è la piana. Quell’autunno era stato particolarmente piovoso e tutta la settimana precedente quel 4 novembre le piogge si erano intensificate tanto da rendere molle il terreno in ogni dove. I torrenti si erano ingrossati e rumoreggiavano, per ogni dove nascevano rigagnoli,ruscelli,torrentelli mai visti prima a memoria d’uomo. Poi la notte tra il 3 ed il 4 novembre caderono 40 centimetri di neve bagnatissima e pesante. Al mattino del giorno fatidico, da Falcade Alto, vedevo la piana di Falcade colorata di bianco e la pioggia non cessava di caderci sopra ed un vento caldo avvolgeva il tutto e la neve si scioglieva rapidamente. La gente si chiedeva: cosa sta succedendo?? La gente era inquieta come pure gli animali. Poi verso mezzogiorno uno sguardo sulla piana e la vidi color verde scuro, il tipico colore dell’erba autunnale: La neve si era sciolta tutta!!! Noi ragazzi giravamo avanti indietro per la piazza, non eravamo tranquilli…poi alle 16.20 un boato.(non so se l’ora è giusta) Rapidamente corremmo verso l’arrivo della mulattiera “de San Bastian” all’inizio della piazza ,di fianco alla chiesa e vedemmo acqua, fango, legni, travi ,scendere , ruzzolare, precipitare verso il basso a poche decine di metri da noi. La visibilità era scarsa , il cielo sempre nero , pareva fossimo due ore più avanti ,quando scende la sera. Giù la piana oramai aveva il colore del fango , era un lago di acqua e fango!! Aveva cambiato colore 3 volte in 12 ore!!! Lampi ,tuoni,tuoni e lampi incessantemente, poi uno sguardo in su, verso Somor: Non vedevamo più il profilo abituale delle costruzioni ma dei vuoti.. Dei vuoti spaventosi che ci fecero capire che qualcosa di GRAVE era accaduto ,ma cosa??? Con un mio amico andammo subito in chiesa,una preghiera veloce ognuno per conto suo..ognuno pensando..che stavamo arrivando forse alla fine del mondo. Poi, con altri due amici, ci avviammo,quasi correndo su per la mulattiera che porta al Casélo e poi, riflettendo ,ci incamminammo su per i Ganz verso Costa. Arrivati sotto alla casa dei MORI, decidemmo di tagliare , di attraversare in direzione di Somòr, per i prati, qua e là coperti dalla neve che non si era ancora sciolta. Lampi,tuoni,saette, poi il buio Poi ancora lampi,tuoni,saette, poi ancora il buio. Si scivolava tantissimo. Folate di vento caldo ci sferzavano e gli ombrelli oramai rivoltati e rotti, inservibili,li abbandonammo alla prima occasione. Col fiato in gola, con l’incoscienza dell’età, procedevamo a fatica, quando, all’improvviso,comparve prima una voce disperata e poi un uomo, correva scivolando, si reggeva a fatica sulle braccia e sulle gambe,non stava in piedi e poi scomparve assieme alle sue grida disperate, veniva dalla direzione dove eravamo diretti. “ Mia cognata..mio nipote “disse piangendo disperato..”non ci sono più!!!!!” e gridava i loro nomi!!! Che noi conoscevamo!! Cosa ,cosa è successo?!!?? Chiedemmo. Non ci rispose scomparendo nel buio verso giù, verso Falcade Alto. Ci guardammo prima indecisi, poi ancor più motivati a proseguire verso..verso l’ignoto. Si sentiva solamente la violenza degli elementi. Vedevamo alberi interi spostarsi lungo il Biois ,che scendeva dalle Fratte ,che poi si inclinavano e stramazzavano al suolo senza rumore, perché era più assordante quello dei torrenti impazziti e dei tuoni. Non capivamo in che punto di Somor stavamo arrivando..stavamo vicinissimi, per aiutarci a vicenda..non si vedeva nulla.. Un poco alla volta ci avvicinammo alle prime case..e a quello che restava da questo disastro..i nostri piedi affondavano nel fango come nelle sabbie mobili..uno stivale restava intrappolato..poi l’altro..poi ci ritrovammo coi piedi bagnati , che schiacciavamo acqua e melma dentro di loro . Un forte odore mai sentito prima , di polvere ,di fieno, di qualcosa di indefinibile ci accolse, mentre si passava dal buio più intenso al chiarore intenso di lampi e saette che ci facevano vedere per attimi dove eravamo e la valle sotto ,laggiù lontano ,che si illuminava tutta. Ci trovammo davanti ad un torrente, e non capivamo perché. Perché li mai c’era stato un torrente, e perché ora si?? Decidemmo di passarlo..oramai più bagnati di così!!!! E ci trovammo sopra alte macerie e più per istinto che per conoscenza di dove eravamo ci siamo spinti ancora più verso il paese. Poi capimmo che stavamo scendendo sulla piazza..ma la piazza non c’era più, era tutta coperta da sassi, il piano naturale era molto più in basso sotto ai nostri piedi. Buio, silenzio, non una anima viva,solo le nostre voci. Non sapevamo ancora che stavamo camminando vicino a dei corpi esanimi e vicino a dove qualche minuto prima c’erano delle persone vive. Ci voltammo verso la strada che arriva sulla piazza da sotto. Tra i due fienili sentimmo sui visi che i fili della luce dondolanti ci venivano contro e con un certo rispetto ci tenevamo distanti, ma erano innocui oramai, purtroppo. Scendemmo più giù e ci rendemmo conto che mancavano della case, terribile ,e mentre col fiato sospeso pensavamo sul da farsi, sentimmo delle grida di aiuto venire da una abitazione di fronte a noi. Uno stretto sentiero, o almeno così ci pareva, in quanto i detriti lo vevano praticamente coperto, portava verso una casa, arrampicata sul pendio, da dove provenivano stanche e confuse grida di aiuto. Ma la casa era al di là del torrente che noi avevamo precedentemente e faticosamente attraversato!!! Ci avviammo con prudenza tenendoci con le mani su tutto quello che ci pareva di solido e sicuro. Passammo sotto la casa di Scola Celeste, di cui oramai rimanevano solo le fondamenta e con un enorme masso appoggiato sopra, in bilico che si illuminava minaccioso ad ogni lampo. Quell’enorme masso, che era uscito dal cuore della frana,era forse stato il peso in più che ha fatto staccare quell’enorme quantità di materiali che hanno dato origine a quel disastro. Da quella casa erano stati spazzati via, poco prima, il giovane Luca con sua mamma. Attraversato il torrente ci siamo trovati in equilibrio precario sulla soglia della casa di Ganz Giorgio (pitor). Orazio e Giovanni entrarono . Io con Fabio restai in attesa sulla soglia, lambita dall’acqua che scendeva fragorosamente, la stessa soglia dalla quale da pochissimo , la frana aveva strappato la giovane Silvana, che stava cercando di non far entrare l’acqua in casa, pulendo con la scopa,e gettandola 200 metri più in basso. Aperta la porta ci accolse il profumo della cena che stavano preparando,e mi si appannarono gli occhiali dal calore che ne uscì. Lunghi ed interminabili minuti ci tennero bloccati li, tra casa e torrente, senza proferire parola, con un turbinio di pensieri che ci passavano per la mente. I lampi, l’enorme masso che sembrava muoversi ad ogni tuono, eravamo in un mondo terribile e sconosciuto. Da dentro la casa ,pervasa da paura e dolore,dopo lunghi ed interminabili minuti, uscirono le sorelle di Silvana (Giorgia e Daniela , costrette a letto dalla tosse canina, e forse è questo che le ha salvate),portate a spalla da Giovanni e Orazio ed a piedi la loro mamma che prendemmo ,Fabio ed Io ,sottobraccio ,per andare verso la salvezza, verso la zona ad est del paese. Al passaggio del torrente, in tre abbracciati, non so che successe ,ma trattenni a lungo il respiro: l’equilibrio ci stava abbandonando!! E sotto c’era il vuoto. Poi ,non so come ,ci siamo ripresi e con l’ultimo sforzo siamo arrivati li, sotto i fili della luce pendenti, tra i due fienili intatti, eravamo salvi. Ci spostammo verso la casa ed il fienile dei Fasan, che apparve subito un luogo sicuro e fuori dalla portata di altre possibili frane. Entrati tutti e cinque con la Bettina e Giorgia e Daniela nella stalla, li vi trovammo altre persone con superba fierezza di fronte alle avversità e una gran confusione di argomenti tutti imperniati sulla disperazione, il dolore, sula ricerca di informazioni di chi c’era e di chi mancava all’appello. El Giorgio Pitor, in visibile stato di sgomento annunciò: MANCANO ALL’APPELLO 12 PERSONE!!!! Sua cognata venne sottratta viva il giorno seguente dalle macerie della sua abitazione, aveva passato quella notte da incubo, da sola bloccata nella casa distrutta. Noi, consci che altro non potevamo fare, decidemmo di incamminarci verso casa e ritornare a Falcade Alto. Assolutamente non dovevamo ritornare sul percorso fatto ora che sapevamo come era la situazione, e quindi ci incamminammo in su dritti verso i prati a campi che stavano sul retro dei fienili , per aggirare la frana in quanto avevamo capito che si era staccata poco a monte del villaggio stesso. Attraversando un campo di patate gli stivali affondavano nella terra diventata poltiglia, e bloccava il passo, obbligandoci a deviare e salire ancora fino dove il terreno diventava meno ripido. Attraversammo in direzione di Costa, scivolando sul terreno bagnato e coperto qua le là da neve, ruzzolavamo nel buio aspettando i lampi per orientarci e vedere la direzione da seguire. Poi giungemmo a Costa di mezzo. Li trovammo Don Igino Serafini, che si era arrampicato appena dietro di noi a Somor, seguendo un altro percorso e giungendo più a monte, giusto di fronte alla casa di Antonio Giaier (Tone Giaier), che era stato scaraventato lontano dalla furia della frana che gli aveva fratturato una gamba. Lui lo aveva caricato in spalla e trasportato fino li, e si stava riposando su una panca davanti alla casa, chiesi ad Antonio, come va? Lui molto sereno , senza dimostrare sofferenza , mi rispose da sotto i suoi baffoni: Va come Dio vuole, ho un poco male ad una gamba ma non preoccupatevi. Giovanni ed Orazio se lo caricarono in spalla e partirono verso giù lungo la mulattiera verso Falcade Alto. Io restai li solo con Don Igino. Mi sentivo imbarazzato, sai lui il prete del paese, io un ragazzino .. Ci incamminammo verso giù e mi disse: Questa sera Somor verrà spazzato via, neanche finita la frase, un boato e delle vibrazioni seguirono le sue parole. Praticamente pensammo ad altre distruzioni…ad altre morti.. e con questo tristissimo pensiero ci avviammo alle rispettive abitazioni. Giunto in casa , dopo aver assorbito una buona dose di rimproveri, dove si erano rifugiati dei parenti che avevano abbandonato le abitazioni dei Falcade Alto, che più erano esposte ,informai dell’accaduto: Un Rosario malinconico Incominciò ad invadete l’ambiente…e Giunse il mattino. La temperatura era scesa durante la notte sotto lo zero ed erano caduti 10 cm di neve fredda. Ecco questo, per me era il segnale che , da questo momento il pericolo era passato definitivamente. Salii a Somor. Tutto era coperto da una coltre bianca, come per lenire la sofferenza e per abbracciare quello che c’era rimasto sotto di essa: Macerie, cadaveri olore. C’era un gran andirivieni , per cercare i vivi, i morti ,i dispersi. Mi venne incontro Bruno,pallidissimo , disse venite venite ,faceva fatica proferire le parole. Appena sotto ai due fienili coi fili della luce penzolanti, giusto dove finiva l’asfalto e cominciavano i detriti della frana, mischiata a sassi e terriccio e con la neve caduta, spuntava un berretto che copriva dei corti capelli biondi. Era Stefano , che scappando era stato colpito da un sasso su una gamba che lo aveva intrappolato li,coperto di detriti, con solo una parte del capo rivolto verso il basso fuori ,alla luce, alla vita che gli era scivolata via per pochi centimetri. Ci vollero pochi minuti per liberarne in corpo esamine e consegnarlo alla nonna che da ore girava disperata in ogni dove chiamandolo e chiedendo se lo avevano visto: un vero strazio. Il giorno stesso venne fatto evacuare Somor,decisione presa dall’ansia di quei momenti in cui non sai mai bene quale sia la cosa più giusta da fare decisione che ha aggiunto dolore a chi ne aveva già troppo. Chi a piedi, chi portati in spalla , chi sulle ridole, quelli che avevano problemi a camminare, una lunga fila indiana si incamminò verso le Coste di Canes. Il ponte del Rif de Valfredda non c’era più, immaginate come fu avventuroso ed anche pericoloso passare da una sponda all’altra, tra autorità in divisa e non , chi diceva una cosa e chi il contrario.. Giungemmo finalmente alle Coste. E li chi trovammo? Una altra processione di persone che saliva da Falcade Basso , spaventata perché avevano messo in giro la voce che la diga del Cavia sarebbe crollata spazzando via Falcade… Una grande fossa comune fu preparata nel cimitero di Falcade,per 10 bare, mancava la undicesima, non si trovava il corpo del (Tinoto ) Ganz Valentino. Nemmeno coi cani si era riuscito a trovarlo. Cercarono ovunque e finalmente a primavera lo trovarono suo fratello Giorgio e il figlio Gianpietro, e dove? Coperto da uno strato di fango, nella “era” del suo fienile proprio li, a
Somor, a pochissimi metri da casa sua, solo il dito mignolo era visibile e venne sepolto nei giorni di Pasqua dell’anno dopo
CONSIGLI COMUNALI IN AGORDINO
SELVA DI CADORE Consiglio comunale convocato per giovedì alle 18:30. Tre punti da discutere tra cui l’approvazione del DUP e l’assemblea osrdinaria di Val Fiorentina SPA
VENETO: AD APRIRE LE IMPRESE SONO RIMASTI SOLO GLI STRANIERI. O QUASI
Ad avviare un’attività imprenditoriale sono rimasti, anche in Veneto, solo gli stranieri. O quasi. Negli ultimi 10 anni le imprese attive guidate da titolari nati all’estero nella nostra regione sono aumentate del 25,9 per cento (in valore assoluto pari a +10.010), quelle in cui a capo c’è un italiano, invece, sono scese del 7,5 per cento (-30.311). Delle 421.977 aziende attive presenti in Veneto, ben 48.684 (pari all’11,5 per cento del totale regionale) sono a conduzione straniera (vedi Graf. 1). A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Determinate il calo demografico
Certo, il trend demografico registrato in questi ultimi anni in Veneto ha sicuramente condizionato questi risultati. Tuttavia, tra tasse, burocrazia, caro-bollette, costo degli affitti e un senso perenne di precarietà che attanaglia la vita di tantissime partite Iva hanno smorzato in molti corregionali la voglia di affermarsi nel mondo del lavoro attraverso l’autoimprenditorialità. Occasione, invece, che gli stranieri non si stanno lasciando scappare. Basta girare per le nostre città e ci accorgiamo ormai che diversi bazar, il commercio ambulante, tanti negozi di alimentari, molte botteghe di frutta/verdura, altrettanti bar e ristoranti sono a conduzione straniera. Ma anche nei cantieri edili e in alcuni settori manifatturieri la presenza degli stranieri è sempre più diffusa. Non solo tra i dipendenti, ma anche tra i titolari d’azienda.
I pro e i contro
Il fenomeno è molto complesso e si presta a diverse letture. Alcuni esperti sostengono che in alcuni comparti stia avvenendo un “effetto sostituzione”: le imprese straniere stanno rimpiazzando quelle autoctone. Altri segnalano che gli immigrati presentano una forte propensione ad aprire la partita Iva perché ritengono più dignitoso lavorare in qualità di autonomi, anziché come dipendenti. In linea generale, comunque, possiamo riportare due considerazioni oggettive. La prima: positiva. Chi apre una attività imprenditoriale dimostra di aver attivato un percorso di inclusione importante, perché è stato costretto a rapportarsi con alcune istituzioni pubbliche, eventualmente con un istituto di credito a cui è stato chiesto un prestito, periodicamente con il commercialista e una volta iniziata l’attività con i propri fornitori. Insomma, queste persone diventano parte attiva del sistema economico. La seconda: negativa. Non sarebbero trascurabili le attività economiche a guida straniera avviate per “coprire” operazioni di evasione e commercializzazione su larga scala di merce contraffatta. Creando non pochi problemi anche di concorrenza sleale nei confronti delle imprese italiane dello stesso settore. Fenomeni, questi ultimi, che le forze dell’ordine devono continuare a monitorare con maggiore attenzione.
Nel commercio e nell’edilizia il 54 per cento del totale
Il commercio e l’edilizia sono i due settori economici dove si registra il maggior numero di imprese straniere presenti in Veneto. Nel primo sono 13.400, nel secondo poco più di 12.900. Se nel primo caso costituiscono il 21,7 per cento del totale di tutte le aziende attive in questo settore, nel secondo si arriva al 14,2 per cento. Le 26.300 ditte presenti in questi due comparti incidono per il 54 per cento sul totale delle imprese straniere ubicate in Veneto. Il terzo settore più interessato dalle imprese straniere localizzate nella nostra regione è l’alloggio e ristorazione con 5.272 unità (17,9 per cento del totale regionale del settore) (vedi Tab. 1).
Ne abbiamo meno degli altri
Nel confronto con le principali regioni d’Italia, il Veneto ha meno imprenditori immigrati degli altri. Se la Lombardia ne conta 168.906, il Lazio 83.726, l’Emilia Romagna 72.401, la Toscana 72.099 e il Veneto, al 5° posto a livello nazionale, con 66.795. Negli ultimi 10 anni la crescita nella nostra regione è stata del +22,6 per cento, contro una media nazionale del +27,3 per cento (vedi Tab. 2).
Cina e Romania sono le nazionalità più diffuse
In riferimento alla nazionalità, gli imprenditori stranieri maggiormente presenti in Veneto sono i cinesi: essi ammontano a 8.982 persone. Seguono i rumeni con 7.698, i marocchini con 5.096 e gli albanesi con 4.743.
A Venezia in 10 anni gli imprenditori stranieri sono aumentati del 42 per cento
Negli ultimi 10 anni la provincia veneta che ha registrato l’incremento percentuale di imprenditori immigrati più significativo è stata Venezia. Tra il 2013 e il 2023 la crescita è stata del +42,5 per cento (in valore assoluto +3.780). Seguono Padova con il +27,6 (+2.663), Verona con +25,5 (+2.937) e Vicenza con il +15,7 per cento (+1.377) (vedi Tab. 3). Sempre in questo decennio, in tutte le province venete gli imprenditori stranieri sono aumentati (+12.307) e quelli veneti sono diminuiti ((-54.909), a dimostrazione che l’autoimprenditorialità non appare più un elemento caratterizzante la popolazione lavorativa veneta; specificità, invece, molto diffusa fino a qualche decennio fa (vedi Tab. 4).
Serata con Giovanni Carraro: Le Prealpi tra Leggende e Storia
BORGO VALBELLUNA Venerdì 8 novembre, ore 20:45, presso l’Auditorium S. Pietro di Mel, Borgo Valbelluna, l’autore ed esploratore Giovanni Carraro guiderà il pubblico attraverso un racconto coinvolgente sulle Prealpi Bellunesi. La serata, anteprima del festival Camminando, esperienze, sensazioni, emozioni, sarà arricchita da aneddoti, leggende medievali e storie locali, come quella della Casera Beta e del misterioso B24 schiantato nel ‘44.
IL CORO CAI DI BELLUNO FESTEGGIA 30 ANNI
BELLUNO Il Coro CAI Belluno festeggia 30 anni con un evento speciale venerdì alle 20:45 al Teatro “Dino Buzzati” di Belluno. Per celebrare questo compleanno importante, il Coro sarà accompagnato da tre musicisti di fama internazionale: la violinista Myriam Dal Don, il fisarmonicista Ivano Battiston e il pianista Giacomo Menegardi. La serata promette un intreccio di musica e coralità in una delle cornici culturali più suggestive della città.
Un concerto di fraternità a Frassenè
VOLTAGO
Sabato 9 novembre, la chiesa parrocchiale di Frassenè ospiterà un concerto speciale, organizzato come giornata di fraternità per i destinatari dell’attività musicale, i loro familiari e amici. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Volontari Inserimento Disabili, ha raccolto un grande entusiasmo, tanto da dover spostare l’evento dalla chiesa di Voltago a quella più capiente di Frassenè. “Questo appuntamento – spiega Don Fabiano Del Favero – non solo rappresenta un momento musicale, ma è un’occasione per far conoscere una realtà di inclusione e promozione umana, mostrando l’attenzione delle comunità cristiane verso il bene e le sue diverse espressioni. Un segno tangibile di unità e solidarietà in un mondo che ne ha sempre più bisogno”.
SOTTO IL MANTELLO, CON L’ASSOCIAZIONE CUCCHINI
BELLUNO
DI ROBERTO BONA
UN DUE TRE TURANDOT AL TEATRO DI BELLUNO
DI ROBERTO BONA
UFFICIO PROLOCO DI CANALE D’AGORDO CHIUSO
CANALE D’AGORDO Nel mese di novembre l’ufficio Pro Loco di Canale d’Agordo sarà CHIUSO e che il Museo e la Casa natale del beato Papa Giovanni Paolo I saranno aperti su prenotazione per gruppi di almeno 25 persone.
IERI ALLA RADIO
AL VIA L’ALPIN HOCKEY CUP
OSPITI: Emil Tancon ed Angelo Ramazzina
DUE MINUTI PER TE
APPUNTAMENTO DELLA DOMENICA CON IL PENSIERO DI MONSIGNOR GIORGIO LISE
LA RASSEGNA STAMPA DA L’AMICO DEL POPOLO
OSPITI: Antonella Schena e Sandro Bogo
FALCADE RIAPRE IL CINEMA DOLOMITI DI FALCADE. SABATO E DOMENICA VERRÀ PROIETTATO IL FILM IT ENDS WHIT US. SPETTACOLI ALLE 21, DOMENICA ANCHE ALLE 15:30
CANALE D’AGORDO Jazzercise è un allenamento ad alta intensità che combina danza, pilates, yoga e kickboxing, adatto a tutti i livelli di fitness. È efficace per tonificare i muscoli, migliorare la postura e ottenere un fisico snello. Nell’Agordino, le lezioni si tengono a Canale d’Agordo, nella sala ex emigranti di via Lotta, il lunedì dalle 18:15 alle 19:15 e il mercoledì dalle 18:30 alle 19:30. L’istruttrice certificata RaLuca ti aspetta per un allenamento coinvolgente al ritmo di musica attuale. Per informazioni: 347 9295478
FALCADE La Proloco di Caviola presenta “Proposte d’autunno”, un programma di eventi per vivere meglio. I prossimi appuntamenti includono: un incontro con Mauro Valt alla Casa della Gioventù di Caviola il 6 novembre alle 20, e una serata osservando le stelle con “Cieli Dolomitici” il 9 novembre alle 20:30. Inoltre, il 10 novembre si svolgerà una castagnata con gli Alpini in occasione di San Martino, e il 22 novembre ci sarà la chiusura con Roberto Soramaè e il suo evento “Sete d’Africa” alla Casa della Gioventù. Per informazioni: 349 1945861.
BELLUNO Venerdì 8 novembre, dalle ore 18, presso l’aula magna dell’Istituto Superiore Tommaso Catullo di Belluno, si terrà un evento organizzato da Pig&Menti, che propone un dialogo sugli archetipi tra linguistica e neuroscienze. I relatori saranno il professor Michele Tìson e il professor Renzo Barbazza. L’evento è realizzato in collaborazione con Banca Prealpi San Biagio e i dottori Marco Tarascio e Silvia Barbini.
Precipitazioni: Assenti
Temperature: Minime stazionarie, massime stazionarie in quota e in lieve aumento nelle valli; condizioni di inversione termica nelle ore più fredde.
Precipitazioni: Assenti
Temperature: Stazionarie nelle valli, in lieve calo in quota; persistono condizioni di inversione termica, sebbene attenuata.
HOCKEY SU GHIACCIO
L’ALLEGHE CROLLA A CAVALESE. IL FIEMME FA UN SOL BOCCONE DELLE CIVETTE
IHL – 12° GIORNATA
FIEMME – ALLEGHE 5-2
PARZIALI: 0-0, 4-0, 1-2
GOL: st. 0’48” e 3’35” Vinazer 11’55” Vanzetta, 14’19” Tomi. tt. 15’37” Tomi, 17’26” Martini, 19’46” Soppelsa
L’Alleghe torna dalla trasferta a Cavalese con le tasche vuote. Una sconfitta che fa male in vista dell’obbiettivo Master Round delle civette che in terra trentina si sono presentate con un roster ridotto. Agordini che hanno fatto di tutto per tenere in piedi la sfida ma il cuore e la buona volontà non sono bastati. Il Fiemme, con il nuovo allenatore, alza la testa e torna in corsa dopo alcune prestazioni negative. Ora qualche giorno per recuperare le forze per poi tornare in campo sabato al De Toni contro il Dobbiaco. Match che inizia con le squadre che non se le mandano a dire. L’Alleghe, in superiorità numerica, prova a sbloccare la partita ma le conclusioni di Moberg e Alexandrov non vanno a segno. La sfida continua con le squadre che continuano a lottare su ogni disco. Partita piacevole con tanti cambi di fronte ma la prima frazione termina a reti inviolate. A sbloccare il punteggio ci pensa il Fiemme dopo pochi secondi dall’inizio del secondo drittel. Azione orchestrata e completata da Vinazer che batte il golie alleghese. Provano a rispondere subito le civette che però subiscono la seconda marcatura ancora a firma di Vinatzer abile a deviare il puck alle spalle di Scola. I biancorossi continuano a premere ma non riescono ad accorciare le distanze. Alekasandrov scheggia il palo mentre Vallazza viene fermato dal portiere trentino. Sembra stregata la porta del Fiemme. E intanto Vinazer scappa in solitaria per poi siglare la terza marcatura della giornata. La squadra di Cavalese ci prende gusto e subito dopo trova il poker con Tomi. Nella terza frazione gli agordini entrano in campo decisi con la voglia di ritornare in partita. Le occasioni non mancano ma il golie trentino è una saracinesca. Intanto Tomi va di nuovo a segno per i trentini ma a siglare il gol della bandiera per l’Alleghe ci pensa Martini. Nel finale gli agordini spingono e siglano anche la seconda marcatura della serata con Soppelsa.
TURNO DI RIPOSO PER IL FELTRE
CALCIO
SCONFITTA DI MISURA PER L’AGORDINA CONTRO IL FORTOGNA
TERZA CATEGORIA
FORTOGNA – AGORDINA 2-1
GOL AGORDINA: Panart
Seconda sconfitta consecutiva per l’Agordina che perde di misura contro il Fortogna. Una partita approcciata bene dagli agordini ma che è stata caratterizzata da alcuni errori in fase difensiva. La squadra è cresciuta ma il Fortogna ha saputo capitalizzare l’incontro con due gol nella prima frazione di gara. Nel secondo tempo Elvio Chiea cambia qualche pedina in campo e la compagine di Agordo riesce ad accorciare le distanze. Non sono mancate le occasioni anche dopo il gol ma l’Agordina non riesce a pareggiare i conti contro un Fortogna che si chiude in difesa incamerando così i 3 punti in palio.
LA CLASSIFICA: Alpes Cesio 16, Piave e Fortogna 15, Fulgor Farra e Tambre 14, Auronzo 13, Lamonese 11, Agordina, Cortina e Valzoldana 9, Dynamo Vellai 7, Bellunese e Cadore 3, Valboite 0
GIOVANILI AGORDINA
JUNIORES
CISONESE – AGORDINA 2-1
L’Agordina esce sconfitta dalla trasferta contro la Cisonese a Follina, ma dimostra grande carattere nonostante le difficoltà, schierando solo 14 giocatori disponibili, inclusi due giovani allievi. La partita si apre subito bene per l’Agordina, con Andrich che segna il gol del vantaggio dopo appena venti secondi grazie a un’azione rapida e precisa. Tuttavia, la Cisonese ribalta il risultato già nel primo tempo, chiudendo in vantaggio. Nella ripresa, l’Agordina cerca con determinazione il pareggio, sfiorandolo in più occasioni. Nel recupero, il portiere Scola compie una parata decisiva su rigore, ma il pareggio sfuma.
ALLIEVI
AGORDINA – SAN PIETRO 10-2
Sagra del gol all’Ivano Dorigo di Agordo dove l’Agordina termina in doppia cifra la sfida contro il San Pietro. Una vittoria netta dei giovani agordini che non hanno pietà per l’avversario mettendo a segno una rete dopo l’altra. Per la cronaca i gol sono: una tripletta di Soccol, doppiette di Favero, Mezzacasa e Bressan e un gol di Di Domenico.
GIOVANISSIMI
GIRONE A
CAVARZANO – AGORDINA 1-3
La squadra A dei Giovanissimi dell’Agordina torna alla vittoria contro il Cavarzano, imponendosi 3-1. Dopo un primo tempo difficile, chiuso in svantaggio, i ragazzi di Agordo reagiscono nella ripresa: in soli 8 minuti ribaltano il risultato grazie a una doppietta di Dherek dell’Osbel e a un autogol causato da un’iniziativa di Giacomo Rudatis. Da lì in poi, l’Agordina gestisce il vantaggio senza spingere ulteriormente, concentrandosi sul controllo della partita fino al fischio finale.
GIRONE B
AGORDINA – LG VALBELLUNA 4-3
L’Agordina B conquista la sua prima vittoria stagionale con una grande rimonta contro il Valbelluna, vincendo 4-3. La partita si apre subito con il gol di Justin Manfroi su lancio di De Bernardin, ma il Valbelluna ribalta la situazione nel primo tempo, pareggiando al 5° minuto e passando in vantaggio al 17° con un rigore controverso. La ripresa inizia male per l’Agordina, che subisce il terzo gol, ma poi arriva la reazione: Fusina accorcia le distanze al 13°, seguito da una punizione di De Bernardin al 18° e dal gol decisivo sempre di De Bernardin al 34°, che sigla il definitivo 4-3 con una splendida azione personale.
PALLAVOLO
IL BELLUNO VOLLEY VINCE E CONVINCE
BELLUNO VOLLEY-DIAVOLI ROSA BRUGHERIO 3-0 (25-19, 25-11, 25-14)
Il Belluno Volley inizia a superare le difficoltà di inizio stagione con una vittoria netta: dopo la sconfitta nel derby con San Donà, la squadra di coach Matteo De Cecco batte senza perdere set sia il Cus Cagliari che i Diavoli Rosa Brugherio. Grazie a queste due vittorie, il Belluno Volley è ora secondo in classifica, a un punto dal San Donà. Nonostante le assenze di Bisi e Loglisci, la squadra si mostra solida, con Guizzardi efficace in regia, Mian e Saibene dominanti in attacco e ricezione, e il contributo di Schiro e Mozzato dalla panchina. L’allenatore si dice soddisfatto della prova e sottolinea l’importanza di coinvolgere tutta la rosa per le prossime sfide, tra cui l’incontro contro la Negrini CTE Acqui Terme in Piemonte.
PRIMA VITTORIA IN CAMPIONATO PER LA SB VOLLEY
ORMESANI ANNIA-SB VOLLEY 0-3 (13-25, 15-25, 12-25)
La SB Volley ottiene il primo successo in Serie C battendo nettamente l’Ormesani Annia con un secco 3-0 a Quarto d’Altino. Nonostante le fatiche della Coppa Veneto e l’assenza di Claudia Fiabane, le atlete di Josh De Salvador mostrano solidità e determinazione, dominando fin dal primo set, chiuso con 12 punti di vantaggio. Camilla Consoli brilla come top scorer con 12 punti, e insieme a Elena Barp e Pombia crea un muro invalicabile per le avversarie. Anche le subentrate De Pizzol, Costa e il libero Valentina De Salvador offrono un valido contributo. Claudio Casanova, direttore sportivo, elogia la squadra per l’approccio e la qualità del gioco, invitando a mantenere lo stesso livello anche contro rivali più forti, come il Volley Colombo nella prossima sfida.
CORSA CAMPESTRE
OLTRE 500 PARTECIPANTI ALLA CAMPESTRE DI NEMEGGIO
Oltre 500 partecipanti hanno preso parte alla seconda prova del Campionato provinciale di corsa campestre del Centro Sportivo Italiano, svoltasi a Nemeggio di Feltre. L’evento, organizzato dal Csi Belluno con il supporto di Virtus Nemeggio, era valido per il Trofeo Sportway e il Memorial Serafino Barp. Il Gs La Piave 2000 ha vinto nella classifica generale per società con 527 punti, seguito da Astra Quero e Virtus Nemeggio. A livello individuale, hanno primeggiato Lucia Arnoldo dell’Atletica Zoldo e Mattia De Barba del Modesto Team. La prossima tappa del campionato sarà il 10 novembre a Lamon.