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REDAZIONE Una domenica impegnativa per il Suem 118. Due incidenti mortali in montagna hanno caratterizzato il pomeriggio di soccorsi. Il primo alle 13:20 quando la centrale operativa è stata allertata per un incidente in Val di Zoldo dove un uomo era precipitato. L’elicottero Falco è volato sul luogo ma per l’uomo non c’era più nulla da fare. Secondo incidente mortale ad Auronzo, alla Croda dei Toni, dove una donna è precipitata. In questo caso è intervenuto l’elicottero di Eli Bressanone ma anche questa volta non c’è stato nulla da fare.
AURONZO
Un drammatico incidente ha scosso la comunità di Agordo e il mondo dell’alpinismo. Giada Rosson, 41 anni, dipendente di EssilorLuxottica, è precipitata ieri sulla Croda dei Toni durante una discesa dalla via Drasch. L’allarme è stato lanciato dal compagno di cordata, rimasto in parete dopo aver visto la donna cadere nel canale sottostante. Nonostante l’intervento dell’eliambulanza Pelikan di Bolzano, per Rosson non c’è stato nulla da fare. Il Soccorso alpino di Auronzo e la Guardia di finanza hanno recuperato la salma, poi affidata al carro funebre. La notizia ha lasciato Agordo e Auronzo sotto shock, segnando una giornata di lutto per la perdita di una concittadina amata e appassionata di montagna.
VAL DI ZOLDO Damiano Sacchet, 31 anni di Podenzoi (Longarone), infermiere, ha perso la vita precipitando dallo Sfornioi di Mezzo, massiccio nelle selvagge montagne della Val di Zoldo. Il suo corpo è stato trovato all’interno di un camino, un passaggio stretto e verticale dove si è fermato dopo la caduta.
Attorno alle 13.20 la Centrale del 118 è stata attivata da un gruppo di persone che, dalla cima principale degli Sfornioi dove si trovavano, avevano sentito delle grida e il rumore di massi che cadevano provenire dallo Sfornioi di Mezzo. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore arisaliro a coordinate indicative ha effettuato una rotazione senza esito, per poi far sbarcare il tecnico di elisoccorso dai testimoni. Ricevute indicazioni più precise sulla provenienza delle urla, l’eliambulanza è tornata in ricognizione e ha individuato un corpo esanime all’interno di un camino, un centinaio di metri sotto la cima. Per primo è stato fatto scendere con un verricello di 80 metri il tecnico di elisoccorso, seguito dalla dottoressa, che ha solamente potuto constatare il decesso dell’uomo.
DOLOMITICI NEL SILENZIOSO RICORDO DI GIADA ROSSON
Dario Ganz rappresentando la comunità “DoloMitici!! si unisce nel silenzio per ricordare Giada Rosson, appassionata delle Dolomiti, autrice di splendidi racconti e foto. Un tramonto eterno sul San Sebastiano onorerà la sua memoria.
Sono agordino anche io e so che oggi, appena saputo di
Giada Rosson, la vallata si sarà fatta silenziosa. Agordo si sarà immersa in un rispettoso silenzio, ancora di più. Il tramonto sul Gruppo di San Sebastiano avrà accompagnato gli ultimi passanti e ognuno, a modo suo, sarà stato in silenzio, nel suo cantuccio, a ricordare una splendida vita che è salita più in alto, ognuno a chiedersi mille volte perché, o magari a non far nulla o qualcosa per distrarsi o a dedicarle una preghiera. Poi un rintocco del campanile e sulla piazza saranno rimasti solo i “Pop de Crotta”. Giada era iscritta a DoloMitici! dal 2016 e ci aveva regalato un sacco di bellissimi post da luoghi molto selvaggi, e per la maggior parte di noi sconosciuti, delle nostre meravigliose Dolomiti. In uno di questi post, la sera di un agosto del 2018, Giada era proprio sulla Cima di San Sebastiano e ci postò questa meraviglia. So che ammirerò ancora di più il tramonto sul San Sebastiano e penserò per sempre a Giada. “Ultime luci sulla cima di San Sebastiano”
Alla famiglia e agli amici di Giada giungano le più sentite condoglianze è un forte abbraccio da parte di tutti noi DoloMitici!
QUANDO LE PAROLE MUOIONO IN GOLA. CRISTINA BIEN RICORDA GIADA ROSSON
AGORDO
DI GIANNI SANTOMASO
«Appassionatissima della montagna, un’esploratrice: faceva cose molto impegnative». Ricorda così la giovane donna caduta ieri sulla Croda dei Toni ad Auronzo Cristina Bien, titolare di Stile Libero, negozio che ad Agordo è un punto di riferimento per alpinisti, scialpinisti ed escursionisti e in generale persone che frequentano la montagna e sanno quali attrezzature servano nelle diverse situazioni.
Giada Rosson frequentava il negozio e aveva spesso modo di dialogare con Bien sulle proprie uscite. Le raccontava le sue imprese, i suoi progetti, gli obiettivi che si poneva, mese dopo mese. «Veniva qui e si parlava», racconta Bien, «mi metteva a conoscenza di quello che faceva, mi raccontava, e poi vedevo i suoi stati sui social dove postava le foto delle sue scalate».
«È sempre stata una donna determinata», continua, «la passione per l’alpinismo non era innata, ma era cresciuta nel corso del tempo per divenire forte e profonda. Ricordo che aveva fatto il corso di scialpinismo con il Cai e poi, in breve tempo, si era cimentata in attività di un certo rilievo».
Impegnative è l’aggettivo usato da Cristina Bien per definire le scalate di cui Giada Rosson era protagonista. «Andava in montagna con persone molto esperte e preparate», conclude la titolare del negozio Stile Libero, «faceva cose molto particolari, i “viaz” sulle Vette Feltrine per esempio, ma anche traversate. Insomma, oltre a essere un’alpinista matura, era anche un’esploratrice».
Gli amici sono comprensibilmente sotto choc. La notizia della scomparsa di Giada ci ha messo qualche ora ad arrivare in valle, e ha lasciato tutti senza parole. «Era una ragazza meravigliosa, buona, sempre sorridente», la ricordano gli amici. Le parole muoiono in gola.
«La montagna era la sua più grande passione», aggiunge chi la conosceva bene. «Una passione nata qualche anno fa e che è cresciuta, maturata, che la portava a porsi sempre nuovi obiettivi. Ma non improvvisava mai, era preparata».
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