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BELLUNO
Sabato scorso il Comune di Belluno ha conferito la Cittadinanza onoraria al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.
Queste la parole del sindaco Oscar De Pellegrin: “Con grande orgoglio e profonda gratitudine, il Consiglio comunale di Belluno ha deciso di conferire al Soccorso alpino la cittadinanza onoraria. È un riconoscimento simbolico che vuole esprimere tutto il nostro grazie per ciò che in questi settant’anni di attività i volontari, uomini e donne straordinari, hanno fatto per il nostro territorio, le nostre comunità e i turisti. Il Soccorso alpino è composto da persone generose e coraggiose, che dedicano il proprio tempo, le proprie competenze e il proprio cuore al servizio di chi vive, ama e rispetta la montagna. Operano in silenzio, spesso in condizioni difficili, affrontando situazioni di emergenza con una forza d’animo che non si può che ammirare. Rappresentano il vero spirito del volontariato: noi siamo orgogliosi di questo e di essere stati tra i primi territori provinciali a costituire una propria delegazione. In questi anni il corpo del Soccorso alpino ha saputo evolversi rispondendo alle nuove sfide di un turismo in crescita e promuovendo una maggiore consapevolezza sui rischi della montagna. Attraverso campagne di sensibilizzazione, formazione e comunicazione, condotte anche con i moderni strumenti digitali, il Cnsas ha contribuito a costruire una cultura della sicurezza, fondamentale per il futuro. Per tutti questi motivi, per lo spirito di abnegazione e di totale altruismo che caratterizzano questo corpo, non posso che dire che tutta la nostra comunità, nessuno escluso, gli deve molto. A tutti i volontari, il mio commosso GRAZIE”.
Il presidente del Cnsas Maurizio Dellantonio ha così ringraziato per il prezioso riconoscimento: “Ricevere la cittadinanza onoraria dal Comune di Belluno è per il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico un riconoscimento che ci riempie di orgoglio. Belluno, cuore pulsante delle Dolomiti, è una città simbolo della montagna, dei suoi valori e delle sfide che essa rappresenta. Questa cittadinanza onoraria non solo celebra i 70 anni di impegno del Cnsas nel soccorrere e proteggere chi vive e ama la montagna, ma rafforza anche il legame indissolubile che unisce il nostro Corpo alle comunità montane e al territorio. A nome di tutti i tecnici del Cnsas, ringrazio il Comune di Belluno e i suoi cittadini per questo gesto di profonda stima che ci sprona a continuare il nostro servizio con ancora più dedizione”.
In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al
Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – CNSAS da parte del Comune di Belluno per i 70 anni dall’istituzione, i volontari della Stazione di Belluno del Soccorso Alpino, oggi 7 dicembre, hanno incontrato, con il loro Babbo Natale e un aiutante folletto, i bambini della pediatria dell’Ospedale San Martino di Belluno.
Alle 10:30 tre cordate si sono calate dalle pareti dell’Ospedale, allietate dalle musiche natalizie delle fisarmoniche di due volontari, per poi arrivare nelle camere dei piccoli degenti e, con Babbo Natale, donare loro dei regali. Nel frattempo, i ragazzi delle scuole medie di Castion, dopo aver assistito alla calata di Babbo Natale, hanno partecipato alle varie dimostrazioni di soccorso, partecipando a rotazione alle varie postazioni preparate per l’occasione:
la teleferica, dalla Terrazza della pediatria al parco sottostante, la visita alla Jeep, la ricerca di un disperso con i tecnici cinofili e i loro cani, la prova di un soccorso sanitario e la visita alla scuola all’interno della UO Pediatria. Babbo Natale ha visitato anche i degenti della UO Geriatria e Ospedale di Comunità. Presenti Il Dr. Parise della Direzione Medica che ha portato i saluti del Direttore Generale Dr. Dal Ben.
Questo anno che celebra l’importante traguardo dei 70 anni dall’istituzione si sta concludendo nel migliore dei modi.
Palazzo Rosso ha ospitato il conferimento dell’onorificenza, al centro della Sala consiliare sono stati accolti i volontari, circondati dai consiglieri comunali, dagli assessori e dai rappresentanti di associazioni ed enti. A partire dal sindaco Oscar De Pellegrin, tutte le cariche istituzionali, dall’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, al presidente nazionale del Cnsas Maurizio Dellantonio, si sono susseguite nel ricordare motivazioni e storia del sodalizio. Hanno parlato il presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Rodolfo Selenati, il delegato della Zona Dolomiti Bellunesi Alex Barattin, il consigliere nazionale del Cnsas Fabio Rufus Bristot. E ancora Luciano Bassi, presidente del Consiglio comunale, il presidente della Provincia Roberto Padrin, il capo della Stazione di Belluno Gianpaolo Sani, il presidente del Cai di Belluno Paolo Barp e lo storico soccorritore Gianni Gianeselli.
L’evento si è poi spostato all’esterno, in Piazza Duomo, dove una trentina di soccorritori di Belluno e di altre Stazioni hanno predisposto le manovre dimostrative dal campanile settecentesco progettato da Juvarra: un soccorritore ha dato il via alle “operazioni” con la prima calata dal maestoso Angelo fino al ballatoio della cella campanaria, da dove sono partite le calate di due volontari del Cai, di una coppia di binomi cinofili – due conduttori e i loro cani – di un soccorritore con un’infortunata caricata sul vecchio sacco Graminger, della barella con un ferito portata alla base del campanile da due operatori del Suem 118, per chiudere con una teleferica che ha permesso la discesa della barella fino ai mezzi schierati tra il pubblico. Nella postazione al gazebo si sono alternati diversi ospiti, che hanno illustrato lo svolgimento della manovra e le varie componenti del Cnsas.
Emozionante il passaggio dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore con il faro puntato sull’Angelo, un saluto a suggellare la trentennale collaborazione e per molti un commovente rimando al giorno dei funerali dell’equipaggio di Falco. Ringraziamo ancora l’Amministrazione comunale di Belluno per il sentito riconoscimento. Grazie di cuore a don Attilio e all’Ente Campanile. Un grazie a tutti coloro che hanno dato il proprio contributo, a chi è rimasto con il naso in su per tutto il tempo, malgrado il freddo pungente.