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La notte del 3 dicembre 1908, un’enorme frana di circa 250.000 metri cubi di dolomia si staccò dalla Quarta Pala di San Lucano, distruggendo il villaggio di Prà e causando la morte di 28 persone. Solo 7 corpi poterono essere recuperati, mentre 21 rimasero sepolti sotto le macerie.
L’evento, seppur devastante, non fu del tutto inaspettato: già nel 1865 una frana dal Framónt aveva colpito la zona, e nel tempo si erano formate ampie fessure sulle Pale di San Lucano. Il tragico crollo colpì profondamente la comunità agordina e trovò ampio spazio sui giornali dell’epoca, con illustrazioni e resoconti dettagliati.
Oggi, il Pizét, una formazione rocciosa rimasta dopo la frana, continua a sgretolarsi lentamente. L’area è diventata un monumento alla memoria delle vittime, con una croce e una lapide che invitano alla riflessione su uno degli eventi più drammatici della storia delle Dolomiti.
DALL’ARCHIVIO DI GIULIANO LAVEDER, PUBBLICAZIONE DEL 1908 SUL PERIODICO XX