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DI TIZIANO DE COL
Partendo da Forcella Pongol oppure da Forcella Folega ed avviandosi verso Pradusèl – Ruit, dopo aver attraversato il Valon dela Cavalera in leggera salita ci si porta sul Còl dela Sana sito tra i valloni della Cavalera e della Sana.
Proprio sul clinale si passa una piccola forcella e una cinquantina di metri più avanti, a quota 1790 circa , appena di lato alla mulattiera, verso valle, si distinguono bene due ruderi di bàit ed un terzo più confuso (foto n°1).Uno di questi (foto n°2) è chiamato bàit dela Bùtola ed ha i muri a secco distinguibili ed alti circa 1 metro, appena più a valle, poco distante dalla mulattiera giace il tetto intero del bàit con attaccato il pezzo in legno che sopraelevava il muro a sassi fino al tetto (foto n°3), tutta questa parte in legno è stata molti anni fa completamente sollevata, probabilmente dal vento e spostata 30 metri circa più in basso nel bosco. Osservando i resti si vede bene che il tetto era fatto da tavole di legno con altre sovrapposte in s’ciepena cioè a copertura della fessura.
La Bùtola era una signora , probabilmente di Conaggia, della famiglia dei Bùtoi che insieme al marito, durante la seconda guerra mondiale stavano a pascolare pecore e capre in quel magro pascolo dato dalla zona. Il bàit, quando era abitato dalla Bùtola era una misera costruzione di sassi a secco con copertura di rami di faggio come una capanna. Sempre durante la guerra prese forma lì vicino un altro bàit ( il primo rudere evidente che si incontra , in posizione centrale sulla foto n° 1) , chiamato bàit del Nane Figo dal nome del pastore che lo abitava durante la guerra, anche questo bàit era costruito in pietrame a secco con copertura di frasche. Nel 1947, subito dopo la fine della guerra la situazione cambiò perché il Comune di La Valle decise di costruire in vero e proprio bàit per gli operai che tagliavano mughe e per i pastori di pecore. In quell’ anno erano pastori Michele De Col (Nini Forlì) e De Zaiacomo Mario (Mario Rancio) i quali erano alle dipendenze del Comune con un gregge di 270 pecore appartenenti ai privati paesani di La Valle. Il Comune in quegli anni assumeva l’ onere della gestione del pascolo estivo delle pecore. In quel mentre erano presenti sul luogo anche i boscaioli che tagliavano mughe ed erano: Arcangelo De Zaiacomo (Rancio), Aldo De Zorzi (Roa), Battista Crose (Tita Bas), Antonio De Col (Toni Forlì), Giacomo De Col ( Forlì), e Dell’ Osbel Domenico. Per far posto a dormire a tutti nel minuscolo bàit era stato realizzato un soppalco interno in tavolato per far dormire alcune persone, mentre gli altri dormivano per terra.
Visto la ritrovata frequentazione della mulattiera militare, grazie anche al sentiero tematico del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi denominato “La Montagna Dimenticata” con la pubblicazione curata da Tiziano De Col e Maurizio Olivotto ed alla continua opera di manutenzione sentieristica del Gruppo Ambiente di La Valle Agordina, i ruderi del bàit dela Butola diventano un’ interessante prospettiva per il recupero del sito realizzando magari una copertura come quella originaria con una sopraelevazione in legno dai muri fino al tetto , tutto questo per creare un riparo ad escursionisti e cacciatori visto che la zona offre scarse possibilità di rifugio in caso di intemperie. Un particolare ringraziamento al compianto De Zaiacomo Mario (Rancio) per tutte le notizie fornite.
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