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Dopo tanti, troppi decenni di oblio, torna anche quest’anno, ormai alla sua quinta edizione, l’appuntamento carnascialesco degli Olt da Riva che, assieme alla “Compagnia bela” – come recita il nome per esteso di questo appuntamento – riproporranno la mascherata tradizionale di Rivamonte Agordino. Diaoi (Diavoli), Spazacamin (Spazzacamini), Olt da bel e da burt (maschere lignee positive e negative) verranno affiancate, nel loro tradizionale procedere in corteo verso la piazza della chiesa, tra le vie del paese del Pói, dalle maschere di fantasia che la creatività e lo spirito allegro di grandi e piccini sapranno esprimere.
La manifestazione, organizzata dall’Associazione Pro Loco APS del paese, in collaborazione con il Gruppo Folk del Pói, prenderà il via DOMENICA 23 FEBBRAIO alle 14.00 sul piazzale del Ristorante “Al Molin”, gentilmente messo a disposizione dai gestori, dove le maschere si riuniranno e cominceranno a procedere (14.30), tra musica e balli, verso la piazza del paese. Qui, all’arrivo (15.30 circa), continuerà la festa danzante. Al gazebo ristoratore della Pro Loco si affiancherà l’angolo dell’intrattenimento per i più piccoli, gestito dal Folk del Pói. Immancabile, come sempre, il concorso per le maschere (singole, coppie e di gruppo – almeno quattro elementi) più belle.
Da marzo 2024 “Olt da Riva e compagnia bela” è entrata ufficialmente a far parte della rete delle Mascherate Arcaiche Dolomitiche, nata su iniziativa del Museo Maschere Dolomitiche di Gianluigi Secco che ne coordina le attività. La rete è composta dalle mascherate dell’Agordino (Laste, Sottoguda, Selva di Cadore, Canale d’Agordo, Rivamonte), della Val di Zoldo (Fornesighe), di Comelico Superiore (Padola, Dosoledo, Casamazzagno e Candide), della Val di Fassa (Penìa di Canazei) e della Carnia (Sappada, Sauris e Timau di Paluzza). Il progetto mira non solo a creare un dibattito riguardante le mascherate, ma anche a riflettere sul tema della vita in montagna nelle tre province coinvolte di Belluno, Trento e Udine, per sviluppare soluzioni socio-economiche che privilegino un turismo non di massa nel pieno rispetto del territorio e di chi lo vive. A gennaio 2025 in occasione del “Forum delle Mascherate Arcaiche Dolomitiche” la rete ha presentato la proposta di candidatura delle mascherate arcaiche dolomitiche come Bene Immateriale dell’Unesco, sotto la direzione dell’arch. Irma Visalli.