FELTRE Passo decisivo verso il varo del museo archeologico feltrino, che vedrà la luce nel corso del 2019. Durante l’ultima seduta di giunta, l’amministrazione comunale di Feltre ha infatti approvato il progetto definitivo dell’intervento, che riguarderà il piano terra dell’attuale Museo Civico e alcune stanze dell’attiguo Palazzo Gaggia, in via Luzzo.
Per la nuova sezione archeologica del museo civico feltrino sono già state impegnate risorse per complessivi 418 mila euro, derivanti in parte (141 mila) da un progetto Interreg Italia-Austria, e per la parte rimanente (277 mila euro) da un mutuo. Il progettista, l’architetto Vio di Venezia, produrrà ora nell’arco di circa un mese il progetto esecutivo, a seguito del quale sarà possibile istruire le pratiche per la messa a bando dei lavori, che dovrebbero partire all’inizio del prossimo anno. Nei nuovi locali è previsto, tra l’altro, un ampio ricorso alla tecnologia multimediale per valorizzare al meglio il racconto storico della città e del suo territorio; oltre all’esposizione dei reperti già attualmente visibili, nei locali saranno ospitati nuovi reperti, oggi custoditi nei magazzini della Soprintendenza. “Si tratta del primo passo di un progetto più vasto e articolato, quello del percorso archeologico che partirà dalla parte bassa della città, dove si trova l’area archeologica sottostante il sagrato del Domo e arriverà sino alla cittadella, commenta l’assessore alla cultura del Comune di Feltre Alessandro Del Bianco. Contiamo di rispettare i tempi previsti e completare i lavori già entro la primavera del prossimo anno, in modo da poter dare alla città un altro tassello importante del progetto di qualificazione e sviluppo culturale e turistico in cui siamo impegnati da tempo. Si tratta naturalmente del primo stralcio di interventi, che si completerà in seguito con i lavori su Palazzo Villabruna. Il tema archeologico, grazie ad alcune importanti indagini di recente esecuzione, è di grande attualità in tutto il nostro territorio; stiamo anche pensando alla nascita di una sorta “festival” archeologico del Feltrino che permetta di valorizzare le grandi ricchezze che stanno emergendo in questo ambito”, conclude Del Bianco.