Mezza provincia è infetta da casi di “lingua blu” titola oggi il Corriere delle Alpi nell’articolo di apertura, già tre i casi tra Sedico e Quero con conseguenze pesanti per gli allevatori che non possono portare i capi di bestiame fuori dai confini, bloccata anche la transumanza, la colpa anche della lunga estate calda, in crollo il valore dei vitelli. MALTEMPO Alcune ditte sono state incaricate da Green Power di ripulire i laghi dove gli alberi sono ammassati, ripulito quello di Valle e Vodo, a breve anche in Comelico. A Taibon riapre la strada per la Valle di San Lucano e gli evacuati tornano a casa senza scorta, a Gosaldo ieri sera strada bloccata per Ren dal crollo di un albero, sempre chiusa la provinciale per la Valle del Mis, intanto l’acqua torna potabile in molti paesi. La Provincia presenta il primo conto: 16 milioni di danni. Massimo Bortoluzzi ha contato oltre 200 frane, si teme per la neve e le slavine perché manca la barriera naturale del bosco. Il Genio Civile di danni lungo i corsi d’acqua ne ha contati parecchi, almeno 200 milioni di euro. La bella notizia arriva anche da La Valle, infatti da lunedì in località Le Campe si potrà transitare a doppio senso di marcia, scomparirà il semaforo, il dirigente bellunese di Veneto Strade Michele Artusato conferma che i danni superano i 140 milioni di euro. SANTA BARBARA Festeggiamenti oggi ad Agordo per la patrona anche dei periti minerari e dei Vigili del Fuoco che ieri hanno fatto conoscere il frutto del loro impegnativo lavoro: 6700 interventi in un anno, 3000 per l’emergenza maltempo. FURTI La polizia ha pubblicato sul web un lungo elenco (con foto) del materiale sequestrato ai 3 albanesi ancora i carcere, gli autori dei furti nel bellunese. Sono 140 i preziosi ritrovati da restituire ai legittimi proprietari. CENCENIGHE Giorni di festa oggi e domani con la fiera di Sant’Andrea per entrambe le giornate la possibilità di giri in pony e in carrozza per i bambini. All’interno del Nof Filò il mercatino, dimostrazione di ferratura del cavallo, sculture con la motosega. AGORDO Domani la cerimonia di scoprimento e benedizione di una targa in ottone a ricordo dei 68 Caduti di Agordo nella guerra 1915-18: alle 9,15 alza bandiera alla sede del gruppo Ana di viale Sommariva con la partecipazione della fanfara dei bersaglieri in congedo; quindi alle 9,30 in corteo al monumento dei caduti per la deposizione di una corona di alloro e poi, alle 10, la messa celebrata nella chiesa arcidiaconale, alle 10,50 scoprimento e benedizione della targa in ottone che sarà posta lungo la scala interna del municipio. LO SCI Da oggi al via la stagione invernale, si scia ad Alleghe e ad Arabba (mm)
TRE FERITI NELL’INCIDENTE DI IERI A LENTIAI Una Polo (forse per una mancata precedenza) si è scontrata con un camion. Illeso l’autista della Polo, un settansettenne di Belluno, feriti i passeggeri DMR 76 anni e ME 85 ricoverati a Feltre (già dimessi) e PM trasportata in elicottero a Treviso, non è in pericolo di vita.
COMUNICAZIONE DEL SINDACO: DALLA MEZZANOTTE STRADA PER LA VALLE DI SAN LUCANO APERTA SENZA LIMITAZIONI
TAIBON La notizia è stata data ieri sera dal sindaco Silvia Tormen nel corso del consiglio comunale, riaperta la strada per Col di Pra, chiuso il Coc dopo 38 giorni di emergenza e la Tim sta predisponendo un ponte radio telefonico per portare il segnale sotto alle Pale di San Lucano ed Agner, finalmente dopo tanti anni di proteste e richieste la compagnia telefonica viene in aiuto alle popolazioni più disagiate anche senza spendere centinaia di migliaia d’euro (fondi di confine)per la fibra ottica che tra l’altro manca in tutto il resto del paese.
IL SINDACO SILVIA TORMEN
OPERAZIONE STAZIONI SICURE
BELLUNO L’altro ieri Nel corso dell’intera giornata la Polizia Ferroviaria ha intensificato i controlli nelle stazioni e sui treni circolanti sull’intera rete. Il Compartimento Polizia Ferroviaria per il Veneto che ha competenza territoriale sulle direttrici ferroviarie che da Venezia si diramano verso Milano, Udine, Bologna, Trieste, Belluno ha potenziato tutti i servizi di prevenzione e repressione reati nelle stazioni di Venezia, Mestre, Padova, Treviso, Conegliano, Portogruaro, Belluno, Rovigo, Castelfranco Veneto, mediante l’impiego di personale sia in uniforme che in abiti civili e attraverso il monitoraggio delle immagini riprese dalla telecamere installate nelle stazioni e trasmesse al Centro Operativo Compartimentale. Durante tutta la giornata, gli agenti del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Veneto hanno monitorato la situazione e effettuato controlli procedendo all’identificazione di ben 168 persone per le quali, grazie ai dispositivi informatici dei quali sono state dotate tutte le pattuglie della Polfer, sono state verificate seduta stante eventuali pendenze o l’esistenza di note di ricerche e rintraccio nei loro confronti Una è stata successivamente denunciata per violazione ai provvedimenti dell’autorità e tre sono state sanzionate in quanto inosservanti al regolamento di Polizia Ferroviaria. Complessivamente i controlli hanno interessato 18 scali ferroviari con capillare attenzione su 11 depositi bagagli dove sono stati utilizzati apparecchi metal detector. Tali apparecchi sono stati largamente impiegati durante le operazioni di incarrozzamento dei passeggeri sui principali treni a lunga percorrenza suggerendo così di approfondire gli accertamenti su 18 bagagli al seguito di viaggiatori, conclusisi con esito negativo.
A GOSALDO LA PROVINCIALE DEL MIS E’ SEMPRE CHIUSA, IERI SERA CADE UN ALBERO E BLOCCA LA STRADA PER REN
GOSALDO La provinciale del Mis è sempre chiusa ad un mese dagli eventi alluvionali e il sindaco Giocondo Dalle Feste continua a rimarcarlo in ogni occasione. Da ieri sera il primo cittadino è alle prese con con il dopo alluvione. “Gli alberi a bordo strada stanno collassando – dice Giocondo Dalle Feste – ieri sera a Ren di Gosaldo un faggio di oltre 50 cm diametro è scivolato sulla strada impedendone l’accesso alla frazione. Interpellati i Vigili del Fuoco di Agordo in meno di mezz’ora hanno ridotto il pericolo tagliando il tronco e spostando la ceppaia a bordo strada segnalando il pericolo con cartelli e nastro. La ceppaia verrà rimossa lunedì dagli operai comunali. Purtroppo è il primo di tanti alberi che sono in bilico e che con il gelo e con la neve cadranno con grave nocumento alla circolazione per cui sarà necessario intervenire a breve per evitare pericoli per incolumità delle persone”.
CANALE D’AGORDO SI RIALZA, MA LA CENTRALINA E’ ANCORA FUORI USO
COLLE SANTA LUCIA, IL PUNTO CON IL SINDACO PAOLO FRENA
ACQUA POTABILE
DANNI MALTEMPO. PROROGATO FINO AL 13 DICEMBRE IL DIVIETO DI CACCIA IN 17 COMUNI BELLUNESI, E IN TUTTO IL VENETO A 500 METRI DA BOSCHI, FRANE E CANTIERI
SOVRACANONI: ACCORDO TRA ENEL GREEN POWER E CONSORZIO BIM PIAVE BELLUNO
BELUNO Accordo raggiunto tra Enel Green Power e Consorzio BIM Piave di Belluno in tema di corresponsione dei sovracanoni pregressi. L’intesa, siglata con piena soddisfazione delle parti, prevede che venga innanzitutto garantita la corresponsione entro il 2018 delle spettanze derivanti dall’applicazione della Legge Finanziaria 2013, che ha esteso agli impianti idroelettrici aventi opera di presa al di sotto della quota di 500 metri l’obbligo di pagamento dei sovracanoni, senza la necessità di attivare contenziosi in sede legale. L’accordo prevede altresi l’intesa per la riduzione degli importi dei sovracanoni per gli impianti interessati dalla riduzione del prelievo idrico in ragione dell’applicazione del deflusso minimo vitale (DMV), introducendo modalità significativamente favorevoli per il Consorzio e per i Comuni ed in particolare: sensibile riduzione degli importi richiesti in restituzione, esclusione di meccanismi compensativi, puntuali forme rateizzate di restituzione, intangibilità delle riduzioni per le procedure ancora in corso in attesa di provvedimento formale di riconoscimento.
“L’intesa che si approva oggi – sottolinea il Presidente del Bim Belluno, Umberto Soccal – si conferma di indubbia utilità per i Comuni del Consorzio BIM Piave dal punto di vista giuridico amministrativo, in quanto va ad evitare aggravi ed oneri facilmente prevedibili in caso di avvio di pesanti contenziosi con il concessionario, permettendo di definire le diverse vertenze portate al tavolo di confronto, anche con un impegno generale di ENEL a promuovere scelte aziendali di mirata attenzione per il territorio”.
“Il confronto con il BIM – afferma il responsabile Enel Green Power Area Nordest, Giovanni Rocchi – è stato intenso e proficuo perché ha permesso di trovare soluzione ad alcuni temi aperti ormai da lungo tempo. L’individuazione di criteri certi nella definizione dei canoni rappresenta un elemento importante per la nostra gestione e per quella degli enti locali interessati. L’accordo – ha aggiunto Rocchi – dimostra in misura tangibile che il confronto ed il dialogo con il territorio soni in grado di produrre risultati tangibili che vanno a beneficio degli operatori, delle amministrazioni e della collettività”.
SANTA BARBARA, FESTA PER I PERITI MINERARI QUESTA MATTINA AD AGORDO CON LA CONSEGNA DELLA BORSE DI STUDIO. IL PENSIERO VA ANCHE AI VIGILI DEL FUOCO PER LA LORO SANTA BARBARA UN OCCASIONE IN PIU’ PER DIRE GRAZIE PER IL LORO GRANDE IMPEGNO NEI GIORNI DEI DISASTRI
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LA BLOGGER IN CASA LUXOTTICA CON IL PRESIDENTE
Il Cavaliere, ieri in Francia per EssiLux, oggi in località Valcozzena ad Agordo con la ‘influencer più famosa tra i giovani. Che la signora Fedez stia per siglare un importante accordo con Leonardo Del Vecchio?
Su istagram di Chiara foto postata (CLICCA PER INGRANDIRE): “Con il genio Leonardo Del Vecchio”. Foto Linda Bulf e da Istagram The Blonde Salad by Chiara Ferragni
NEL RICORDO DI DEBORA, LE BORSE DI STUDIO
FALCADE Ieri sera a Falcade consegna delle borse di studio nel ricordo di Debora Nardi a Filippo Ferrari, Marta Gentile e Nicole Lorenzet, cerimonia voluta dalla famiglia della ragazza prematuramente scomparsa in un incidente stradale il 5 dicembre 2011, consegnati anche i diplomi agli studenti che hanno concluso il ciclo di studi lo scorso anno. Nella serata anche il ricordo del professor Fulvio Mazzarol di Cencenighe.
PORTARE VIA IL LEGNAME IN TRENO
De Menech: «Ci vorrà più di un anno per rimuovere gli alberi caduti. Impensabile farlo con migliaia di camion in più sulle nostre strade»
BELLUNO «L’enorme quantità di legname grezzo o semilavorato da spostare fuori provincia dopo l’uragano di fine ottobre, suggerisce che si ripristini, anche temporaneamente, il servizio merci sulle linee ferroviarie bellunesi». La proposta è del deputato bellunese Roger De Menech, preoccupato che le migliaia di tonnellate di legname recuperato dai milioni di alberi abbattuti dal vento, contribuisca per intasare le strade: «La possibilità che migliaia di camion in più percorrano quotidianamente le nostre strade per il prossimo anno e mezzo è concreta», afferma De Menech. «Avremo più traffico su una viabilità già molto intasata, con maggiori pericoli e un aumento conseguente dell’inquinamento». «Dobbiamo avere l’intelligenza e la lungimiranza di approfittare di un evento catastrofico per agire sul sistema economico e della mobilità», prosegue il deputato. «Bisogna fare presto, ma per quanto veloci saremo ci vorrà oltre un anno. Per farlo serviranno le imprese che fanno la lavorazione primaria del legno, cioè le segherie. È un settore che abbiamo trascurato negli ultimi decenni e che ora abbiamo l’opportunità di riprendere in mano e di incentivare, anche per impedire il crollo del prezzo del legname. Dal punto di vista logistico bisognerà costruire delle grandi zone di stoccaggio e io dico che devono essere realizzate vicino a stazioni come per esempio Calalzo, Longarone, Ponte nelle Alpi e Sedico». Per il trasporto si dovrebbero utilizzare i treni merci, possibilmente notturni per non intralciare la circolazione diurna dei passeggeri. «Sarebbe la soluzione più idonea, più rapida e probabilmente più sicura», conclude De Menech. «Ci consentirebbe inoltre di sperimentazione il servizio merci sulle nostre linee ed eventualmente estenderlo anche una volta finita l’emergenza. Ne avremo enormi vantaggi dal punto di vista ambientale e dell’occupazione».
CITTA’ IN DIALOGO, INTERCULTURA, PARTECIPAZIONE, NUOVE GENERAZIONI
Tavola rotonda a Torino
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TORINO_BELLUNO Si è tenuta Torino la tavola rotonda su “Città in dialogo: intercultura, partecipazione, nuove generazioni”, organizzato all’interno del Festival dell’Educazione inaugurato ieri nel capoluogo piemontese e che si concluderà domenica 2 dicembre. A rappresentare il Comune di Belluno, anche nella sua veste di componente della Commissione Immigrazione e Politiche per l’Integrazione ANCI, l’assessore alle politiche dei flussi migratori, Valentina Tomasi: «Il nostro territorio conosce da tempo il fenomeno dell’emigrazione: tutti i bellunesi hanno un nonno, un amico o un parente partito per l’estero, la Svizzera, il Brasile, l’Argentina o in tante altre parti del mondo. – spiega Tomasi – L’immigrazione è invece una situazione nuova per noi, rispetto ad altre città d’Italia: fino a qualche anno fa, lo “straniero” nelle scuole arrivava dalle province vicine, mentre oggi il 10% dei bambini presenti negli istituti del territorio comunale è figlio di genitori stranieri, ed è anche grazie a loro che raggiungiamo i numeri sufficienti per mantenere aperte le scuole periferiche, consentendoci di combattere lo spopolamento e l’abbandono delle frazioni». In questi giorni, è arrivato anche il via libera al decreto immigrazione, e l’assessore ha proposto un accostamento di immagini tristemente familiare ai bellunesi: «Ho spiegato quanto accaduto nelle ultime settimane al Parco fluviale di Lambioi: prima dell’alluvione di fine ottobre, c’era una realtà accogliente, che stava crescendo e migliorandosi, che ha visto l’impegno ed il lavoro di enti, istituzioni, volontari e cittadini per un bene comune; poi è arrivata l’alluvione, la piena del Piave e l’onda che ha spazzato via tutto. – ricorda Tomasi – Ecco, il decreto immigrazione, per me, ha lo stesso effetto di quell’onda: un provvedimento che spazza via anni di lavoro sull’integrazione, che non consente più la conoscenza dell’altro e l’interazione tra realtà, mondi e culture diverse. Togliendo fondi per servizi come i corsi di italiano e di orientamento civico, si accresce il divario, aumentando la diffidenza e la paura; una scelta imposta unilateralmente dal Governo agli enti locali, che ora si trovano da soli ad affrontare tutte le problematiche che ne deriveranno». Al termine dell’intervento dell’assessore, ha preso la parola la “padrona di casa” Federica Patti, assessore all’istruzione della giunta cinquestelle di Torino, che ha sottolineato che «come amministratori e come Città di Torino promuoviamo il dialogo e l’integrazione tra le culture, in continuità con le amministrazioni precedenti». «La mancata condivisione con i territori – conclude Tomasi – non ha consentito al legislatore di conoscere tutti quei processi e quelle attività di integrazione che, di fatto, avrebbero smentito le fondamenta sulle quali si fonda il decreto immigrazione, come l’allarme criminalità o la paura di una “sottomissione” culturale».
STAGIONE SCIISTICA AL VIA, LE INTERVISTE DI RADIO PIU
DA ALLEGHE CRISTIAN MORETTI ANDREA DAL FARRA
DA FALCADE RENZO MINELLA
DA ARABBA DIEGO DE BATTISTA
SOSE TORNA ALLA CARICA CON IL SUO QUESTIONARIO PER COMUNI ED ENTI LOCALI: ORE E ORE DI IMPEGNO PER INSERIRE I DATI, SENZA CHIAREZZA SUGLI OBIETTIVI. NECESSARIA UNA REVISIONE DEL SISTEMA
Puntuale come ogni anno i Comuni italiani, le Unioni montane, le Comunità montane hanno ricevuto nei giorni scorsi il questionario del Sose, “finalizzato all’aggiornamento dei dati rilevanti ai fini della determinazione dei fabbisogni standard, relativamente alle funzioni fondamentali definite nel decreto legislativo 216 del 26 novembre 2010”, come riportato nella nota rivolta agli Enti inviata dalla società per azioni che organizza “Soluzioni per il Sistema Economico”. Uncem denuncia da tempo che il questionario, in particolare negli Enti più piccoli e anche nelle Unioni e nelle Comunità montane, sia un’indagine con domande in molti casi assurde, senza finalità chiare, che impegnano ore e ore di lavoro dei (pochi) funzionari degli Enti, oltre che – in moltissimi casi – gli stessi Sindaci e Amministratori locali. “Dopo Dup e tutti gli altri adempimenti dei bilanci e della contabilità pubblica, il Sose chiede dati che lo Stato dovrebbe già avere, che dovrebbero già essere noti, che non si capisce bene a cosa servano. Servissero a determinare realmente i costi standard, piuttosto che a colmare gap territoriali e sperequazioni tra Enti e distretti, allora sì che potrebbe essere utile la compilazione del questionario Sose. Ma siccome sappiamo che purtroppo così non è, chiediamo si possa intervenire già nella legge di bilancio 2019 eliminando il questionario o almeno depurandolo di troppe assurde domande”, sottolinea il Presidente Uncem Marco Bussone. Uncem ritiene eccessive e molto spesso inutili le domande dei due blocchi del questionario. Il primo modulo, “Dati strutturali”, raccoglie infatti le informazioni in merito alle caratteristiche dell’ente e del territorio, nonché alle risorse a disposizione per la produzione dei servizi svolti per le funzioni di istruzione pubblica, settore sociale e asili nido, amministrazione, gestione e controllo, polizia locale, viabilità e trasporti e gestione del territorio e dell’ambiente. Il secondo modulo, “Dati relativi al personale e dati contabili”, raccoglie le informazioni riguardanti le consistenze e le spese del personale addetto a ciascun servizio e riguardanti le entrate e le spese correnti per ogni servizio. “Troppi, troppi dati, alcuni veramente incomprensibili, tipo il numero di alberi sul territorio e altre questioni fisiche orografiche che Ispra, Istat e altri soggetti pubblici o privati nazionali già conoscono – evidenzia Bussone – Si riveda in fretta questo sistema. Per i Comuni è troppo spesso considerato una perdita di tempo. Uncem ritiene che il rischio abbiano ragione sia alto, se non vi sono conseguenti positive scelte politiche in materia di fiscalità locale per il pubblico e per il privato. È vero che senza dati, la politica rischia di fare scelte sbagliate. Ma è anche vero che i big data devono essere fondanti rispetto a scelte che non possono continuare a tardare. Impegnare gli Enti, i Sindaci e gli uffici nella compilazione del questionario Sose deve portare a soluzioni dei problemi, coesione e politiche territoriali serie e durature. Speriamo di non doverlo ripetere anche il 30 novembre del prossimo anno.
FOTO Storie di ordinaria burocrazia a Ginosa e Marina di Ginosa – Forza … Forza Italia Ginosa
Confcommercio: «Ad un mese dal disastro troppo poche le certezze»
Un mese oggi dal disastro e, a fronte dell’impegno immane messo in campo da cittadini, imprese, volontari ed amministratori per affrontare l’emergenza, le certezze sulla disponibilità di ristori economici ancora non ci sono. «Da subito», afferma il presidente di Confcommercio Belluno Paolo Doglioni, «ci siamo attivati presso tutti i canali per esprimere le esigenze del territorio e delle imprese. Sostegno bancario e risorse pubbliche per i costi di ripristino, moratorie sul pagamento di imposte e contributi e sburocratizzazione degli iter di accesso ad eventuali fondi, proroga della prevenzione incendi per le imprese ricadenti nei territori danneggiati ed allungamento dei tempi per il bando “riqualificazione ricettività montana” già accolta dalla Regione. Tante richieste, alcune recepite, molte ancora in attesa di certezze». Confcommercio e Federalberghi intendono così rafforzare le istanze già presentate nelle scorse settimane ai rappresentanti politici bellunesi affinché al più presto vengano adottati i necessari provvedimenti di aiuto. «Il territorio e la sua economia», conclude Doglioni, «non possono permettersi di affrontare questa situazione senza che le promesse ricevute si concretizzino in tempi certi e rapidi. Ci serve davvero l’aiuto dei nostri rappresentanti e di adeguati provvedimenti perché non ci si dimentichi troppo presto di quanto accaduto e degli impegni assunti».
CONSULTA VENETA DELLA PROPRIETA’ COLLETTIVA
Il 27 novembre 2018, presso la sala della Magnifica Comunità di Cadore, a Pieve di Cadore (BL), si sono riuniti i soci della Consulta Veneta della Proprietà Collettiva, associazione che riunisce buona parte delle realtà collettive territoriali del Veneto: Regole, Vicinie e amministrazioni di uso civico si sono confrontate sui gravi problemi causati dal maltempo sul territorio alpino di fine ottobre 2018.
Molte realtà regoliere sono state colpite in modo molto serio sul loro patrimonio boschivo, con centinaia di migliaia di alberi schiantati dal vento, strade forestali dissestate, ostruite o impraticabili, danni da esondazioni di torrenti. In queste settimane si sta lavorando al conteggio dei danni subiti, sia in termini ambientali, dove ampie fasce o interi versanti di boschi sono stati abbattuti e sradicati dai venti, sia economici. La grande quantità di massa legnosa deve essere raggiunta e recuperata entro i prossimi mesi, altrimenti il normale corso biologico farà deteriorare il legno e perdere il valore tecnologico e commerciale dello stesso, aggiungendo al danno patrimoniale anche il mancato guadagno da parte dei proprietari boschivi. Le Regole si stanno già rimboccando le maniche, attraverso il veloce recupero degli schianti e la vendita degli stessi – dove possibile – come legname da opera: uno dei problemi è dato dalla grande quantità di questo legname che entra sul mercato del legno, fenomeno che influisce al ribasso sui prezzi di vendita dello stesso. Difficile e costoso è, in molti casi, raggiungere i luoghi impervi dove si trova questo legname abbattuto dal vento, tanto che, in alcune situazioni, il lavoro di esbosco risulta economicamente non vantaggioso e obbliga il proprietario a lasciare a terra gli alberi abbattuti o sradicati. La Consulta chiederà un incontro a breve con il Commissario regionale preposto all’emergenza – il Presidente Luca Zaia – al fine di chiedere un sostegno concreto per fronteggiare sia l’emergenza del momento, sia il piano di progressivo recupero dei boschi così rovinati: il mantenimento e la cura delle zone a bosco ha infatti un’importanza fondamentale per mantenere l’assetto idrogeologico, regimare le acque e le valanghe, stabilizzare i versanti e – non ultimo – sostenere le attività turistiche di cui il Bellunese vive. Alla Regione sarà chiesto un piano di interventi che faciliti il recupero degli schianti e la rimessa in pristino di strade e piste forestali, attraverso procedure burocratiche semplificate e specifiche misure sul Piano di Sviluppo Rurale. In un momento successivo si dovranno rivedere i piani di assestamento forestale e i criteri della loro gestione, in quanto l’entità dei danni sposta necessariamente l’attenzione sia al recupero di interi versanti boscati, sia alla programmazione dei tagli per i prossimi anni, trovando una giusta mediazione fra le necessità di corrette pratiche selvicolturali e quelle di un costante lavoro di prelievo dal bosco del legname, indispensabile per garantire la sopravvivenza economica di molte Regole, sopravvivenza che è fondamentale per mantenere la cura dei boschi e della natura per i decenni a venire.
ATTIVAZIONE DI NUOVI COLLEGAMENTI PRIMIERO – AGORDINO, PER IL TRASPORTO DEI LAVORATORI PENDOLARI DELLO STABILIMENTO LUXOTTICA DI AGORDO
AGORDO La Provincia Autonoma di Trento e la Provincia di Belluno hanno collaborato per realizzare un servizio di trasporto pubblico rivolto ai lavoratori che risiedono in Provincia di Trento Zona di Primiero e della Provincia di Belluno Zona dell’Alto Agordino e si recano al lavoro presso lo stabilimento Luxottica. Da lunedì 3 dicembre 2018, saranno operativi i nuovi collegamenti intervallivi tanto attesi dai lavoratori pendolari di Primiero e dei Comuni di Gosaldo e Voltago. A seguito dell’accordo tra le Province di Belluno e di Trento troveranno infatti risposta le aspettative dei lavoratori Luxottica di Agordo con orario di lavoro a giornata (8.00 – 17.00) ed a turno (6.00 – 14.00, 14.00 – 22.00 e 22.00 – 6.00). Per tutti questi orari di lavoro, la collaborazione ed integrazione, tra Trentino Trasporti e Dolomiti Bus, darà come risultato l’attivazione di corse con origine in Primiero ed arrivo in Luxottica ad Agordo, con ritorno a fine turno e con fermate lungo tutto il percorso, Bellunese compreso. L’accesso a bordo delle corse sarà possibile indifferentemente con l’abbonamento di una delle due aziende di trasporto che verrà reciprocamente riconosciuto. Gli orari dettagliati sono disponibili sul sito e sui social delle due aziende. Luxottica si è impegnata, in questo primo momento di sperimentazione, assieme a Trentino Trasporti e Dolomitibus, a monitorare l’accesso ai servizi ed a rivedere la distribuzione degli accessi compatibilmente ai posti-autobus offerti. Il servizio verrà effettuato da autobus che assicurano il comfort, la sicurezza e la puntualità del viaggio, permettendo di arrivare nel luogo di lavoro in tranquillità. L’attivazione di un servizio di trasporto dedicato alle persone che si recano al lavoro garantisce ed agevola l’opportunità per gli abitanti di continuare a vivere in realtà montane e di poter usufruire del mezzo pubblico per raggiungere il posto di lavoro in completa sicurezza viaggiando a bordo di autobus a basso impatto ambientale. Il potenziamento dei servizi di trasporto pubblico locale e la promozione della mobilità sostenibile nei territori montani della Provincia Autonoma di Trento e della Provincia di Belluno, rappresentano una sinergia importante finalizzata alla fattiva ed adeguata risposta alle esigenze del territorio aumentando la consapevolezza rispetto agli impatti negativi del traffico veicolare sull’ambiente nonché in linea con gli obiettivi nazionali e comunitari di riduzione delle emissioni di gas serra derivanti dal settore dei trasporti.
La mobilità sostenibile e intelligente può funzionare solo in un contesto adeguato dove anche le infrastrutture ed il territorio siano pronti ad accogliere lo sviluppo dell’utilizzo del trasporto pubblico locale nel tragitto casa – lavoro – casa, incentivando la possibilità di lasciare l’auto a casa.
IL SERVIZIO DI IERI, COSI’ RADIO PIU’ HA ANTICIPATO LA NOTIZIA
DOLOMITIBUS E TRENTINO TRASPORTI INSIEME PER I DIPENDENTI LUXOTTICA
IC FELTRE: Sì alla “Settimana Corta”. Progetto sperimentale dal prossimo anno scolastico alla media “Rocca”. Favorevoli il Collegio Docenti e il Consiglio d’Istituto per venire incontro alle richieste dei genitori.
FELTRE Sei unità orarie 8-14. E’ il tempo scuola della “Settimana Corta” approvato dal Collegio Docenti e dal Consiglio d’Istituto dell’IC di Feltre per la scuola media. Una iniziativa sperimentale per venire incontro alle richieste dei genitori che, nelle scorse settimane, avevano fatto pervenire all’istituto di viale Arnaldo Fusinato una scheda, predisposta dalla scuola, per verificare la reale manifestazione di interesse a questa organizzazione oraria per l’anno scolastico 2019-2020. Questo, a conclusione di un iter avviato già l’anno scorso su richiesta di un gruppo di genitori che però, al limite con i tempi tecnici, non aveva raggiunto numeri significativi di adesione. Questa volta, invece, i genitori potenzialmente interessati alla cosiddetta “Settimana Corta” sono stati 44, il che fa presumere, al Collegio e al Consiglio di Istituto, che in fase di iscrizione, a gennaio, sarà possibile formare almeno una classe prima (se non due, se la scelta sarà effettivamente confermata dai numeri attuali) con questo taglio orario (rimanendo le altre sezioni suddivise in tempo normale e tempo prolungato). “I numeri reali si sapranno solo all’atto delle iscrizioni – spiega la preside dell’IC di Feltre, Cristina Beltrame – Con questo atto approvato ieri in Collegio e in Consiglio abbiamo voluto accogliere le richieste dei genitori visto che quest’anno i numeri erano comunque significativi. Si tratta di un potenziamento, di fatto, della nostra offerta formativa anche se, va detto, quella che partirà sarà una Settimana Corta sperimentale perché dobbiamo ancora verificare come sarà articolato il sistema dei trasporti pubblici e poi organizzare al meglio il piano didattico”. Un piano didattico che deve fare i conti con sei unità orarie e che in altre occasioni era stato già segnalato come potenzialmente non ottimale per i ragazzi, faticoso soprattutto nelle ultime ore. Ma nonostante le incertezze, che rimangono, ha prevalso l’idea della sperimentazione e della accondiscendenza verso le esigenze segnalate dalle famiglie. “Il Consiglio d’Istituto si è adeguato alla scelta operata dal Collegio Docenti – spiega Andrea Casagrande, presidente del Consiglio d’Istituto dell’IC di Feltre – apprezzandone l’operato. Del resto, pur condividendo i dubbi sui punti organizzativi e didattici che sono da verificare, non volevamo privare i genitori di una scelta che si è dimostrata sentita, suffragata dai numeri delle richieste”. I genitori che vorranno quindi iscrivere i propri figli all’IC di Feltre per l’anno scolastico 2019-2020 troveranno, a gennaio, nella domanda di iscrizione, le opzioni: Tempo Normale (dal lunedì al sabato, 8-13), Tempo Prolungato (dal lunedì al sabato 8-13 + due rientri pomeridiani il lunedì e il mercoledì 14-16) e Settimana Corta (dal lunedì al venerdì 8-14). Sabato 1 dicembre, a partire dalle ore 9, è previsto nell’aula magna della scuola media “Rocca”, alla presenza del dirigente scolastico, l’incontro con i genitori per illustrare il funzionamento dell’istituto e quindi anche le diverse opzioni orarie.
SVOLTA ROSA AI VERTICI DEL COMITATO D’INTESA ELISA CORRÀ È LA NUOVA VICEPRESIDENTE
BELLUNO Elisa Corrà è la nuova vicepresidente del Comitato d’Intesa di Belluno. Progettista esperta di management per il sociale e formatrice, nonché presidente dell’asociazione Jabar che si occupa di carcere e diritti dei detenuti, si tratta della prima donna a ricoprire una carica diversa da quella di consigliere nel direttivo dell’associazione, che ha ben 42 anni di storia. «Elisa è stata eletta per due motivi», spiega il presidente Gianluca Corsetti, «perché ha saputo riscuotere la stima dei membri del direttivo per le competenze attestate sia nell’ambito delle attività di volontariato sia nell’ambito lavorativo, ma anche perché ha dimostrato doti umane e relazionali che ben si sposano con lo stile del Comitato».Al suo fianco opererà Maria Chiara Santin, eletta dal Comitato di Gestione del fondo speciale regionale per il volontariato con delega al personale, e Liliana Tomaselli, riconfermata in seggio dalla più recente votazione nell’assemblea elettiva del 27 ottobre. «Molte altre donne andrebbero citate e ringraziate, il pensiero va a tutte le consigliere che negli anni hanno contribuito alla crescita del Comitato». Le prime parole di Elisa Corrà sono di ringraziamento a «tutte le persone che, durante l’ultima assemblea hanno deciso, con fiducia, di sostenere la mia candidatura a consigliere. Sono molto onorata del compito che mi è stato affidato e cercherò di ricoprire questa carica al meglio, soprattutto in una prospettiva dialettica e costruttiva. Inoltre, sono felice che nel direttivo siano presenti diverse figure femminili, alcune deleghe ricevute si intrecciano proprio tra di noi e daranno l’occasione di collaborare apportando una cifra specifica e nuova. Abbiamo iniziato da poche settimane ma gli aspetti di cui prendersi cura sono già numerosi ed importanti: a partire dalla riforma del terzo settore e tutti i cambiamenti a cui sarà necessario far fronte; la valorizzazione ed il rafforzamento dei numerosi progetti e servizi di cui il Csv vanta un’unicità da mettere in primo piano». Nella stessa seduta Maurizio Vecchio (presidente di Anteas provinciale oltre che consigliere regionale e nazionale, ma anche presidente dell’associazione “La Cometa” e segretario generale di FNP Cisl Belluno-Treviso) è stato nominato quale quinto membro del direttivo.
PRESEPI E NATALE NELLE SCUOLE. DONAZZAN: “VINCE LA PUREZZA DI UNA BAMBINA CONTRO LE ASSURDITÀ DELL’IDEOLOGIA”
VENEZIA “Che bella notizia apprendere che una bambina di 10 anni è riuscita da sola a vincere contro chi avrebbe voluto privarla del Natale. La sua purezza ha vinto contro il delirio ideologico di chi nella scuola non vorrebbe più neppure sentire il nome Gesù in una canzone natalizia”. L’assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan, commenta così la notizia della bimba che si è opposta alla cancellazione del nome di Gesù dalle canzoni natalizie della sua classe. “Mi chiedo sempre – aggiunge – quale terribile infanzia abbiano avuto coloro che, nati e cresciuti qui in Veneto o in Italia, non ricordino l’emozione provata da giovani nel fare il presepe in famiglia. In tal senso sono commossa anche per il gesto compiuto dal consigliere regionale Michieletto che ha voluto donare un presepe alla scuola di Favaro, nel veneziano, affermando che anche i bimbi di quella scuola avessero il diritto di festeggiare il Santo Natale e, aggiungo io, non fossero costretti a rinunciarci per un delirio laicista”. “Il successo ottenuto dal bando promosso dalla Regione del Veneto a favore dei presepi nelle scuole (più di 500 domande a fronte delle 184 finanziabili) – conclude l’assessore Donazzan – ci dimostra che le scuole che non negano il Natale sono la stragrande maggioranza”.
DAL LAGO DI SANTA CROCE 31.605 EURO PER LA VIA DI NATALE E PER LA CUCCHINI
ALPAGO Ieri il Comitato Alpago 2 ruote & solidarietà ha consegnato ufficialmente i 31.605 euro del ricavato delle iscrizioni del Giro del Lago di Santa Croce 2018 all’associazione pordenonese “Via di Natale”, la realtà che gestisce la Casa “Via di Natale” di Aviano dando assistenza ai malati terminali oncologici e ospitalità ai familiari, e all’associazione Cucchini, la realtà bellunese che dal 1989 fornisce assistenza ai malati gravi ed ai loro familiari. Ad ognuna delle due associazioni è andata la somma di 15.802,5. «L’Alpago e il Giro del Lago sono da tantissimo tempo a fianco della Via di Natale e la sostengono in maniera importante» ha affermato Carmen Gallini, direttrice della struttura pordenonese. «Noi viviamo esclusivamente di contributi di privati e queste donazioni sono perciò fondamentali nel lavoro di una realtà, come l’hospice, che supporta i malati ma anche i loro familiari, dando ospitalità ogni anno a circa 1600 persone». «Il Giro del Lago è per noi importantissimo» così Tomaso Nicolao, vicepresidente dell’Associazione Cucchini. «Ci supporta infatti dal punto di vista economico, con questa donazione e con quelle fatte in passato, ma ci permette allo stesso tempo, grazie alla notevolissima partecipazione che lo caratterizza, di far conoscere la nostra attività a un grande numero di persone di tutto il Veneto e non solo». «Anche per il prossimo anno, nel quale celebreremo i 25 anni di vita, saremo al fianco della Via di Natale e dell’associazione Cucchini» ha affermato Ennio Soccal, presidente del Comitato Alpago 2 ruote & solidarietà. «L’appuntamento è fissato per domenica 18 agosto». Per approfondimenti sul Giro del Lago di Santa Croce: http://www.2ruotealpago.it/giro-del-lago
ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA CONFINDUSTRIA BELLUNO E DOLOMITI INTESA SAN PAOLO
BELLUNO Confindustria Belluno Dolomiti e Intesa Sanpaolo hanno siglato oggi, nella filiale di Cortina d’Ampezzo della Banca, un accordo di collaborazione dedicato alla crescita delle imprese bellunesi in termini di competitività ed evoluzione tecnologica e digitale. L’accordo, che rientra nella collaborazione pluriennale tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo, è stato firmato da Luca Barbini, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e Renzo Simonato, direttore regionale Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo
ZAIA NON C’E’, NIENTE INAUGURAZIONE
FELTRE si comunica che l’inaugurazione dell’U.O.C. di Radiologia prevista per martedì è annullata per sopraggiunti inderogabili impegni istituzionali del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
MUSAL APERTURE PER LE FESTE
CANALE D’AGORDO Il Museo Papa Luciani aprirà nei giorni 7, 8 e 9 dicembre, dal 22 dicembre al 6 gennaio dalle 9 alla 12 e dalle 15 alle 18. Il 26 dicembre dalle 9 alle 12. Nei mesi di gennaio e febbraio il venerdi sabato e domenica dalle 9 alle 12, dalle 15 alle 18. Chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio
DAL CENTRO INTERNAZIONALE DEL LIBRO PARLATO, L’INVITO DELLA PRESIDENTE LUISA ALCHINI.
oggi
BELLUNO Alle 20.45 va in scena nella sala parrocchiale di Cavarzano lo spettacolo della compagnia santagiustinese “Las Palabras”, “IL LIBERTINO”, una commedia molto al femminile con la regia di Lara Rossa Mezzomo.
MARIO RIGONI STERN “OGNI LUOGO CHE INCONTRAVO AVEVA UNA MEMORIA”
FALCADE A chiusura del ciclo dedicato a Mario Rigoni Stern nel decennale della sua morte, oggi alle 20.30 in sala degli emigranti di via Lotta nell’ambito di “na montagna de liber” intervento di Sara Luchetta. Incasso della serata sul conto corrente dell’Unione Montana, emergenza alluvione
LA GIORNATA DELLE FORZE ARMATE CON IL GRUPPO ALPINI DI AGORDO E LO SCOPRIMENTO DELLA NUOVA LAPIDE
AGORDO Domani si ricorda l’anniversario della conclusione della Prima Guerra Mondiale con la celebrazione della Giornata delle Forze Armate e del Combattente. Programma: 9 15 alzabandiera in Viale Sommariva sede degli alpini, 9.40 Onore ai Caduti al Monumento, 10 messa, 11 Scoprimento e benedizione della lapide.
IL CONVEGNO: OSTACOLI AL VOLO
La tragedia di Falco è una ferita che non si rimarginerà mai, e ogni volta che un elicottero tocca i cavi dell’alta tensione o una teleferica, torna a far male. Una legge sugli ostacoli al volo è stata approvata dalla Regione Veneto sei anni fa, ma tutto è ancora fermo, visto che mancano i decreti attuativi.
Dolomiti Emergency, l’associazione che ha come scopo sostenere e migliorare il modello di soccorso e intervento di emergenza in territorio montano, ha deciso di fare appello alla politica affinché si esca da questa situazione di stallo, chiedendo venga promulgata una legge a carattere nazionale. E una delegazione della Onlus è scesa giovedì 29 novembre a Roma: la Camera dei Deputati ha ospitato il convegno dal titolo “Ostacoli al volo”. Relatori Bruno Franchi, presidente Anvs (Agenzia nazionale per la sicurezza del volo); Fabio Bristot, consigliere nazionale del Cnsas; Augusto D’Alberto, pilota di elicottero.
«Abbiamo deciso di coinvolgere i nostri rappresentanti politici, a partire dai parlamentari bellunesi, in modo unitario, senza considerare colori o partiti. Il tema è infatti trasversale», ha sottolineato Laura Menegus, presidente di Dolomiti Emergency. «L’argomento riveste una grande importanza e quello dell’elisoccorso è un servizio indispensabile per tutti. Tragedie come quella di Rio Gere del 22 agosto 2009 non devono più accadere». «In quella terribile giornata abbiamo perso quattro amici e quattro grandi professionisti. Con il vostro voto potete evitare che eventi simili succedano di nuovo», ha aggiunto rivolgendosi ai parlamentari presenti.
«La sanità e il soccorso, insieme agli altri servizi, rappresentano i prerequisiti per far sì che la gente rimanga a vivere in montagna», ha detto il deputato Roger De Menech, che nella primavera di quest’anno aveva depositato una delle tre proposte di legge per la sicurezza dei mezzi impegnati in attività di antincendio, protezione civile e soccorso sanitario. «Ci troviamo di fronte a una questione trasversale ed è nell’interesse di tutti lavorare in modo congiunto e senza divisioni. Dobbiamo impegnarci affinché la proposta depositata alla Commissione trasporti della Camera possa avere applicazione nelle prossime settimane o mesi».
L’onorevole Luca De Carlo, che è anche consigliere di Dolomiti Emergency, ha ricordato che già in uno dei primi incontri congiunti tra i parlamentari bellunesi era stata individuata tra le priorità la questione degli ostacoli al volo. «Deve esserci il supporto del governo se vogliamo che si arrivi a una concretizzazione», ha messo in risalto. «L’incontro di oggi (giovedì 29 novembre, ndr) è un passaggio fondamentale e serve a far crescere la consapevolezza, non solo tra i partecipanti, ma anche tra coloro che andremo a coinvolgere. Il nostro scopo non è arrivare a una legge “raffazzonata”, che non serve a nessuno, ma che sia utile. Abbiamo la fortuna di avere tutti i parlamentari bellunesi che concordano su questo. E non era scontato. Per noi tutti è un obiettivo da portare a casa in questa legislatura».
Il Professor Franchi, dal canto suo, ha evidenziato le carenze normative in tema di sicurezza del volo. «Non abbiamo ancora un quadro sistemico e, nonostante i numerosi interventi volti a sensibilizzare le istituzioni competenti, non abbiamo ottenuto i risultati sperati», ha evidenziato. «Il compito principale dell’Agenzia è verificare le condizioni di sicurezza. Si parla di ostacoli orizzontali, verticali, lineari. Nel nostro ordinamento ci sono molte definizioni generiche». «Attualmente in Italia la normativa più efficace è quella della Provincia di Bolzano, che dobbiamo prendere a modello», ha aggiunto Franchi.
«Centinaia di elettrodotti, nonostante si trovino in alcune vallate delle Alpi e degli Appennini anche a quote superiori ai 190 metri dal piano di campagna, non sono oggetto di alcuna segnalazione puntuale», ha detto Bristot. «Non sono segnalate neanche molte teleferiche. In Italia solo la Provincia di Bolzano ha una legge (la 1 del 2006) in materia di ostacoli al volo, che ha permesso di catalogare in quattro anni 4200 teleferiche, elettrodotti e tutti gli altri ostacoli, di creare mappe digitalizzate con georeferenziazione di tutti gli elementi acquisiti, offrendo la possibilità di consultare i dati online in tempo reale. I principi di base per la sicurezza erano stati posti anche dalla legge 19/2012 della Regione Veneto, ma in sei anni non sono stati fatti i decreti attuativi per metterla in pratica. Ci sono inoltre tre progetti di legge ora depositati in Parlamento su cui serve convergere in modo trasversale, perché la sicurezza non ha colore alcuno».
Augusto D’Alberto, pilota di elicottero di ‘Babcock Mission Critical Services Italia’, ha rivolto un vero e proprio appello ai parlamentari presenti: «Chi opera in attività di antincendio, protezione civile e soccorso sanitario si trova già di fronte a numerose insidie. Aiutateci a poter lavorare in sicurezza».
In conclusione, Dolomiti Emergency si è resa disponibile a tenere alta l’attenzione sull’argomento, impegnandosi a organizzare un secondo incontro più specifico e a fare da collante tra la parte politica e quella tecnica.
OGGI GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA ALL’AIDS. PUBBLICATO IL NUOVO REPORT DELLA REGIONE VENETO
VENEZIA In occasione della Giornata mondiale per lotta all’AIDS che ricorre domani, la Regione Veneto ha pubblicato il nuovo Rapporto AIDS-HIV realizzato a cura della Direzione Prevenzione che contiene i dati epidemiologici consolidati al 31 dicembre 2017. Per quanto riguarda l’infezione da HIV, dal 1988 (anno in cui la Regione Veneto, prima in Italia, istituì un sistema di sorveglianza) ad oggi in Veneto sono state segnalate 13.451 nuove diagnosi. A queste si dovrebbero aggiungere le persone che potrebbero aver contratto la malattia ma che non ne sono ancora a conoscenza (perché non hanno effettuato il test). Si può quindi stimare tra i residenti nel territorio regionale, sottraendo i casi deceduti, che nel 2017 in Veneto siano circa 8.092 le persone con infezione da HIV in carico ai servizi sanitari regionali. Dal biennio 2009-2010 il numero di nuove infezioni si è stabilizzato tra i 250 casi e i 300 casi, mentre risultano essere 240 i casi HIV segnalati nel corso del 2017. Dal 1984 a dicembre 2017, sono state notificate 3.837 diagnosi di AIDS per soggetti residenti sul territorio regionale. Complessivamente, tra tutti i casi segnalati sino al 2017, sono stati notificati 2.540 decessi (il 66,2%). Con il calo progressivo nel numero di decessi che si è verificato dopo il 1996 (anno di introduzione della terapia HAART Highly Active Antiretroviral Therapy), il numero di casi prevalenti, che costituisce la principale misura per stimare l’impatto assistenziale dell’AIDS, è andato aumentando, giungendo ad un totale di 1.297 pazienti nel 2017. La diffusione anche in Italia della terapia HAART ha certamente influito sulla speranza di vita dei malati di AIDS. La probabilità di sopravvivere per coloro che si sono ammalati nel periodo compreso tra il 1996 e il 2000, a due anni dalla diagnosi, si attesta difatti attorno al 68%, diversamente che per coloro che si sono ammalati precedentemente, per i quali tale percentuale è inferiore al 40%. A cinque anni dalla diagnosi, l’incremento della probabilità di sopravvivenza risulta essere ancora maggiore: si passa infatti dal meno del 20% per coloro che si sono ammalati prima dell’introduzione della terapia HAART, al 77% per i casi diagnosticati dal 2006. All’interno del territorio regionale, la provincia che, nel corso del 2017, presenta il maggiore tasso di incidenza di casi di AIDS è quella di Verona. Il maggior numero di casi segnalati provengono dalle Ulss Euganea (9 casi), Berica (7 casi) Marca Trevigiana (6 casi). Il 77,4% dei casi di AIDS è di genere maschile. Poco meno del 76% della totalità casi ha un’età alla diagnosi compresa tra i 25 e i 44 anni, anche se l’età media è in netta crescita negli anni sia per gli uomini che per le donne. Focalizzando l’attenzione sulla nazionalità dei casi di AIDS tra i residenti in Veneto, si osserva un progressivo aumento del numero di casi tra gli stranieri, fatto questo che non sorprende anche alla luce del forte movimento migratorio che ha interessato il nostro Paese negli ultimi anni. Dal 2000 al 2017 la percentuale di stranieri affetti da AIDS e residenti in Veneto si attesta attorno al 30%. La riduzione della frequenza dei casi di AIDS ha interessato nel complesso tutti i gruppi a rischio per la malattia. Nel corso degli anni è progressivamente aumentata la proporzione dei casi attribuibili a trasmissione omosessuale ed eterosessuale, che a partire dal 2000 è stato il fattore di rischio maggiormente presente. L’assistenza ai pazienti con infezione da HIV in Veneto è affidata ai Centri di Malattie Infettive, dislocati nei capoluoghi di provincia e in due altri centri locali. In questi centri è possibile fare il test per HIV in modo anonimo e gratuito e senza impegnativa del Medico di Medicina Generale; inoltre vengono presi in carico i pazienti con infezione documentata. La privacy dei pazienti è assicurata secondo quanto previsto dalle normativa nazionale (legge 135/90) e regionale e una volta documentata l’infezione, è prevista una esenzione della quota di partecipazione (ticket) che rende le procedure diagnostiche e terapeutiche esenti da pagamento. “Le terapie messe a disposizione – precisano i tecnici della Direzione Prevenzione – non sono in grado di eliminare l’infezione e portare a guarigione ma possono sopprimere completamente la replicazione del virus, assicurando la sopravvivenza dei pazienti e la loro qualità di vita comparabile ai pari età non infetti da HIV. Affinché questo avvenga è però necessaria una diagnosi precoce, essendo le diagnosi tardive gravate da un notevole eccesso di mortalità e morbilità. Un problema che è legato principalmente alla sottostima individuale del rischio di trasmissione perché, sottostimando la probabilità di essere state infettate, le persone non si sottopongono al test e giungono alla diagnosi solo in presenza di sintomi severi, che compaiono quando le difese immunitarie sono già molto depresse”.
GLI APPUNTAMENTI DEL FINE SETTIMANA CON LO SPORT
DI MARCO GAZ
CANSIGLIO RUN, NUOVA DATA E QUATTRO PERCORSI
Una domenica di corsa nel cuore di una delle foreste più suggestive d’Europa. La Cansiglio Run inizia il lungo conto alla rovescia in vista dell’edizione 2019. All’evento del prossimo anno mancano ancora più di sei mesi, ma da domani – sabato 1° dicembre – la macchina organizzativa, guidata dal Running Team Conegliano, sarà ufficialmente in moto. Oggi, infatti, apriranno le iscrizioni per la nuova edizione, che si terrà domenica 16 giugno, oltre un mese prima della tradizionale data di fine luglio. Giunta alla quarta edizione, anche nel 2019 la Cansiglio Run confermerà la formula che tanto successo ha incontrato nelle prime tre stagioni, proponendo quattro diverse distanze, in grado di soddisfare le aspettative di ogni tipologia di runner: da chi corre con l’occhio al cronometro a chi verrà in Cansiglio per godersi il fresco dell’altopiano e gli scorci offerti da un ambiente naturale che promette di regalare emozioni ad ogni passo. Tutti e quattro i percorsi scatteranno dalla Capanna Genziana per concludersi al Rifugio Sant’Osvaldo. Le minime variazioni di lunghezza delle prove rispetto all’edizione 2018 si spiegano con lo spostamento del traguardo nei pressi del Rifugio Sant’Osvaldo, sul cui piazzale sorgerà anche la struttura che ospiterà premiazioni e Pasta Party.
foto dell’edizione 2018 della Cansiglio Run (credit corsainmontagna.it)
DA OGGI A MARTEDI
Sabato 1
Tempo atteso: Dopo una possibile residua nuvolosità alta nelle prime ore della notte, cielo in prevalenza sereno fino alle ore centrali della giornata con lieve aumento della nuvolosità per nubi alte al pomeriggio/sera, con cielo al più velato. Clima freddo al mattino, un po’ più mite del giorno precedente di giorno.
Precipitazioni: Assenti (0%).
Temperature: Minime in lieve calo; massime in contenuto aumento. Su Prealpi a 1500 m min -1°C max 2°C, a 2000 m min -3°C max -1°C. Su Dolomiti a 2000 m min -4°C max 0°C, a 3000 m min -8°C max -6°C.
Venti: Nelle valli generalmente deboli; in quota deboli/moderati in rotazione da Nord a Ovest, a 5-15 km/h a 2000 m, 10-25 km/h a 3000 m.
Domenica 2
Tempo atteso: Tempo solo in parte soleggiato, con schiarite più ampie al mattino e aumento della nuvolosità medio-alta al pomeriggio/sera, anche di tipo basso su alcuni settori prealpini, perlopiù senza fenomeni. Clima diurno fresco.
Precipitazioni: Assenti, o al più limitate a qualche sporadica burrasca sulle vette dolomitiche al pomeriggio/sera (10/20%).
Temperature: Minime senza notevoli variazioni, con probabili estese gelate mattutine; massime in lieve calo nelle valli, in aumento in quota dove saranno registrate in tarda serata. Su Prealpi a 1500 m min -1°C max 4°C, a 2000 m min -2°C max 2°C. Su Dolomiti a 2000 m min -3°C max 2°C, a 3000 m min -6°C max -1°C.
Venti: Nelle valli generalmente deboli; in quota deboli/moderati da Ovest, a 5-15 km/h a 2000 m, 10-25 km/h a 3000 m.
Lunedi 3
Tempo dapprima parzialmente soleggiato, con nubi medio-alte a tratti estese e possibili nubi basse sui settori prealpini; al pomeriggio/sera tendenza ad attenuazione della nuvolosità alta, con schiarite anche ampie in serata, specie su Dolomiti. Clima decisamente mite in quota, con inversione termica anche persistente. Venti in intensificazione da Ovest Nord-Ovest in quota.
Martedi 4
Cielo in prevalenza sereno, con solo qualche possibile velatura. Possibili nebbie o locali banchi di nubi basse mattutine specie in Valbelluna, eventualmente in diradamento. Clima diurno molto mite in quota, con inversione termica mattutina su molti settori. Venti in attenuazione da tesi/forti a moderati nord-occidentali in quota. Previsore: G.M