Il vice prefetto Carlo Riva, fu curatore, ad iniziativa della Prefettura e della Federazione provinciale fascista di Belluno, del volume “La provincia di Belluno in regime fascista” con il resoconto sintetico dell’attività svolta e delle opere compiute sotto il regime fascista dalle amministrazioni e dagli enti della provincia. In soli 300 esemplari, fu stampato il 21 aprile 1934, dodicesimo dell’era fascista, dallo stabilimento tipografico Panfilo Castaldi di Feltre. Ricordato che “Nel 1920, quando le nostre montagne portavano ancora vivi i segni della lunga lotta e del loro sacrificio per resistere all’invasione nemica, i nostri montanari attendevano l’aiuto dello Stato per rifare tutto ciò che era distrutto. La furia della battaglia aveva travolto ogni cosa: l’esodo ed il lungo abbandono, avevano fatto tacere ogni segno di vita”, la relazione redatta dal direttore dell’ufficio di Belluno del Segretariato della montagna,Tito Mattei, prosegue con l’elenco degli interventi realizzati, che comprende anche Malga Calleda, nel comune di La Valle Agordina, di cui viene proposta una grande foto d’epoca che qui affianchiamo ad una dei giorni nostri. Ed ecco di seguito le cifre relative a progettazione di lavori per oltre 8 milioni nel primo decennio dell’era fascista: “per miglioramento pascoli l. 5.842.000, rimboschimenti 596.000, Latterie Sociali 1.589.000, lavori di bonifica integrale L. 150.000 per un totale di L. 8.177.000, che hanno goduto dei contributi previsti per quanti, indistintamente enti o privati compiono opere di miglioramento in territori montani: per miglioramenti boschivi L. 1.278.149, all’invasione nemica, i nostri montanari attendevano l’aiuto dello Stato per rifare tutto ciò che era distrutto. La furia della battaglia aveva travolto ogni cosa: l’esodo ed il lungo abbandono, avevano fatto tacere ogni segno di vita”, la relazione redatta dal direttore dell’ufficio di Belluno del Segretariato della montagna,Tito Mattei, prosegue con l’elenco degli interventi realizzati, che comprende anche Malga Calleda, nel comune di La Valle Agordina, di cui viene proposta una grande foto d’epoca che qui affianchiamo ad una dei giorni nostri. Ed ecco di seguito le cifre relative a progettazione di lavori per oltre 8 milioni nel primo decennio dell’era fascista: “per miglioramento pascoli l. 5.842.000, rimboschimenti 596.000, Latterie Sociali 1.589.000, lavori di bonifica integrale L. 150.000 per un totale di L. 8.177.000, che hanno goduto dei contributi previsti per quanti, indistintamente enti o privati compiono opere di miglioramento in territori montani: per miglioramenti boschivi L. 1.278.149, rimboschimenti l. 42.643, latterie sociali 121.600, lavori di bonifica integrale 41.405 per un totale di l. 1.483.697”. Torniamo alla Malga Calleda per ricordare con Infodolomiti che “ sorge a quota 1572 alle pendici della Cima nord del San Sebastiano, in un quadro che comprende le vette dolomitiche della Moiazza e del San Sebastiano-Tamer. Offre possibilità di ristoro e pernottamento e vende prodotti tipici. L’edificio in muratura ospita infatti l’agriturismo con le stanze per gli ospiti, un punto vendita e il caseificio. Dispone di un pascolo di circa 100 ettari, ove sono presenti vacche, cavalli, asini e maiali. E’ accessibile in auto dal Passo Duran, dove è presente un cartello che indica la malga, da lì raggiungibile attraverso una strada sterrata di circa 500 metri”. La malga propone attività quali: ponoterapia per bambini (su richiesta); ritiri di yoga e di meditazione; una palestra di roccia (nelle vicinanze); trekking fino ai rifugi Carestiato e Sommariva-Pramperet, alla Cima San Sebastiano (per escursionisti esperti) e il Giro di San Sebastiano. Quanto ai prodotti, si possono trovare: ricotta fresca e affumicata, formaggi freschi e stagionati, soppressa, salami, speck, latte e burro; la malga fa parte del consorzio di agricoltori a marchio che ha quale slogan: “coltiviamo bene per nutrirvi meglio”. Per quanto concerne l’agriturismo, a disposizione dei visitatori: 25 coperti esterni e 15 interni; piatti tipici quali: formaggio e polenta, schìz e polenta con pastin; disponibili anche 10 posti letto. Infine ricordiamo con “agordinodolomiti” che “La Valle Agordina offre uno spettacolare panorama alpino che è piuttosto frequentato d’estate da tutti i tipi di escursionisti e rocciatori e d’inverno dagli appassionati di scialpinismo e cisapole. Gode di una certa fama nel settore dell’arrampicata sportiva per la Falesia di Pian de Caleda, meta di rocciatori da tutta Europa”.
NELLE FOTO (Infodolomiti; riproduzione dal libro sull’era fascista; agordinodolomiti): La malga come era negli anni ’30 e come è oggi; interni della struttura. Consiglio di cliccare le foto per una completa e migliore visione.