Peppino Impastato: un ponte di impegno e giustizia tra Agordo e Cinisi
Chi è colui al quale l’amministrazione di Agordo ha intitolato il parcheggio di Tamonich? Radio Più vi propone una settimana di approfondimenti, di interviste, di spettacoli, di poesie e musiche per scoprire di più su Peppino Impastato e sulle mafie di casa nostra
LA PRESENTAZIONE, DI GIANNI SANTOMASO
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“Peppino è vivo e lotta insieme a noi”. Qualcuno di certo ricorderà questa frase scandita da alcuni giovani in corteo dietro il feretro di un loro amico nel film “I cento passi” uscito nel 2000 per la regia di Marco Tullio Giordana. Peppino era Peppino Impastato nato a Cinisi in provincia di Palermo il 5 gennaio 1948 e assassinato da Cosa Nostra nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978 ad appena trent’anni. Peppino oggi è una delle circa mille vittime innocenti di mafia che sono state ricordate ieri a Padova e in molte altre città italiane nel corso della 24a giornata della memoria e dell’impegno promossa da “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Una manifestazione, quella di Padova, che ha evidenziato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che le mafie e quindi la lotta contro di esse non hanno confini. Chi, anche negli ultimi anni, diceva che la mafia al nord non c’era, o sapeva di mentire o non aveva coscienza del luogo in cui viveva. Le inchieste della magistratura e quelle giornalistiche ci hanno dimostrato che al nord e in particolare a nord-est le mafie hanno trovato terreno fertile, specie nella cosiddetta zona grigia della politica e dell’imprenditoria locale. Se la mafia s’infiltra, contamina il terreno, occorre dunque che la società civile formi al proprio interno gli anticorpi necessari: il senso di legalità e di giustizia, il rispetto dei diritti umani e per l’ambiente. Valori che più di quarant’anni fa erano propri di quel giovane di Cinisi che la mafia se l’era ritrovata in casa e non solo in paese. A quella mafia, a quella logica e cultura mafiosa, Peppino Impastato si è ribellato attraverso le parole (quelle del giornale che aveva fondato, quelle dei comizi politici, quelle delle trasmissioni di Radio Aut) che si incarnavano poi nel suo agire. Per questo Radio Più sostiene con forza l’idea dell’amministrazione comunale di Agordo di intitolare a Peppino Impastato il parcheggio di Tamonich, nei pressi dell’Istituto Follador e condivide quanto detto nei giorni scorsi dal sindaco Sisto Da Roit. “Con questa intitolazione – ha spiegato il sindaco – si costruisce un ponte ideale fra Agordo e Cinisi perché quando si parla di giustizia sociale, di libertà di pensiero, di diritti inalienabili delle persone non esistono un nord o un sud, un est o un ovest, ma un’unica realtà comune e condivisa; dare il nome di Peppino al parcheggio, di fronte al polo scolastico è un modo per ricordare ogni giorno come solo attraverso la cultura e l’informazione si possa creare una società più equa e più rispettosa dell’essere umano”.
L’intitolazione avverrà venerdì 29 marzo alle 11. La sera prima, giovedì 28 alle 20 in sala don Tamis ad Agordo, gli istituti scolastici di Cencenighe e Agordo, Libera Belluno, il Comune di Agordo, l’Istituto Follador-De Rossi, la Parrocchia di Agordo, le Scuole in rete, Higeco e Radio Più hanno organizzato un incontro nel quale lo scrittore Francesco Trotta presenterà il libro “Mafia come M. La criminalità organizzata nel Nordest spiegata ai ragazzi”. Seguirà la premiazione da parte di Beba De Dea e Antonio Bortoluzzi del concorso letterario “La bellezza dell’impegno: storie di vita al servizio degli altri”.
Venerdì 29 alle 18, infine, all’auditorium del centro parrocchiale di Agordo interverranno Monica Andolfatto, cronista di nera del Gazzettino, recentemente minacciata dai casalesi, Beppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, e Ilario Tancon, presidente di Assostampa Bellunese, per parlare del ruolo dell’informazione nella lotta alle mafie. (FOTO sindacato nazionale dei Cinque corpi di polizia)
Radio Più ha pensato di fare la sua parte cercando di avvicinare, di far conoscere agli agordini, ma non solo, giorno dopo giorno, a partire da lunedì, la figura di Peppino Impastato senza perdere di vista il contesto attuale del nord-est. Lo abbiamo fatto chiedendo dei contributi e registrando delle interviste con personaggi del mondo della scuola, della politica, della religione, dell’informazione: Antonio Zanetel, studente del secondo anno del liceo linguistico Dal Piaz di Feltre e delle Scuole in rete; gli alunni della classe 3A della scuola media di Canale d’Agordo dell’anno scolastico 2015-16; Nicolò Luciani del Coordinamento di Libera Belluno; Francesco Trotta, scrittore dell’associazione Cosa Vostra; Ugo Dinello, giornalista della Nuova di Venezia e Mestre e autore con Luana De Francisco e Giampiero Rossi del libro “Mafia a Nord-Est”; Umberto Santino, presidente del Centro siciliano di documentazione intitolato a Peppino Impastato; don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di Libera; Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare anti-mafia dal 2013 al 2018; Beppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana; Luigi Lo Cascio, attore che ha interpretato Peppino Impastato nel film “I cento passi”. Non solo. Sempre da lunedì trasmetteremo ogni giorno all’interno di “In Vivo Verso”, una poesia di Peppino Impastato, letta da Loris Santomaso e accompagnata al flauto da Candida Capraro e alla chitarra da Simone Fabris. Tutto questo per cercare di dire che Peppino è ancora vivo, ma che anche quassù, fra le Dolomiti, occorre che ciascuno lotti oggi assieme a lui.