SALITA AL RIFUGIO
Scavata
e limpida di fuoco
è la mia parola
tra questi azzurri abissi
e rocciosi silenzi.
M’ingrembo d’ infinito
specchiandomi
nell’umana voce del vento
e l’anima solitaria
un po’ spaurita
vaga nel tempo fuggente.
Una misteriosa quiete
ricolma di luce il mio cuore
naufragato nella dolorosa immensità.
Sostando
sul pietroso ciglio
medito sulle vane e oscure cose
che intarlano la vita.
Il falco ruota
nel cielo cristallino
dispiegando le ali
tra un lieve suono di vento
e il sordo ronzio degli insetti.
Mi sorprende un arcano stupore
in questa sacra beltà
che odora di muschio.
Divampa il mio spirito
ebbro di luce e di solitudine
e tutte e cose rigermogliano
nel mio solare cammino
umilmente scrutando il divino spazio
e l’insondabile meta.