LA RIFLESSIONE
di Anacleto Boranga
BELLUNO Nei giorni scorsi acceso confronto tra una delegazione di Italia Nostra ed il Sindaco di Belluno, l’assessore al Verde Pubblico Giannone e l’architetto Erranti, in merito a quanto avvenuto ai danni del Parco di Villa Clizia a Mussoi. Sono stati abbattuti 25 alberi secolari di 150-170 anni, a seguito di una richiesta dell’ENEL distribuzione, datata 31 gennaio 2018, in relazione ad una linea elettrica che attraversa il Parco. E’ stato creato un danno naturalistico, paesaggistico e storico che ha colpito una delle gemme più preziose del Comune. Nell’area si trova infatti la più alta concentrazione di alberi monumentali del Bellunese che, in passato, costituiva l’arredo verde della rinomata Villa nobiliare Pagani Cesa (Villa Clizia) del XVII secolo. Osservando i ceppi si può notare che si trattava di esemplari in buono stato fitosanitario che, nonostante la violenza della tempesta Vaia, non presentavano alcun elemento di instabilità. C’era la perizia tecnico-agronomica? Perché sono stati eliminati gli alberi da un solo lato rispetto alla linea elettrica, compresi esemplari a distanza di oltre 50 metri, nonostante superassero di poco i 20 metri di altezza? Quelli incombenti sull’altro lato sono stati invece quasi tutti stranamente risparmiati. Italia Nostra aveva, tempo fa, apprezzato l’intervento riguardante gli alberi di via Vittorio Veneto e via Tiziano Vecellio, dove erano stati abbattute solo le piante che, in base ad una competente valutazione fitosanitaria e statica, presentavano problemi. Non si capisce perché in questo caso non si sia proceduto analogamente, dando invece, con il tramite dell’Unione Montana, carta bianca all’intervento dell’ENEL. Alla forte ed animata deplorazione di Italia Nostra l’assessore Giannone ha risposto assicurando in futuro una maggiore attenzione e, a breve, un’adeguata piantumazione di altri esemplari arborei, in sostituzione di quelli abbattuti.