BELLUNO Venticinquesimo anniversario dell’apertura al culto del santuario Maria Immacolata Madonna di Lourdes del Nevegal. Ricorre domenica 28 luglio e sarà ricordato con una serie di iniziative predisposte dal rettore, don Francesco De Luca, col quale collabora don Pietro Dall’Amico.
Questo il programma: mercoledì 24 alle 17,30 rosario alla grotta; alle 18 messa in chiesa; alle 20,30 in cappella: “I misteri gloriosi nell’arte: l’ascensione di Gesu’. Giovedì 25 alle 17,15 “Via della luce”: rosario nelle cappelle; alle 18 messa in chiesa; alle 20,30 adorazione eucaristica in cappella; venerdì 26 alle 17,15: “Via del dolore”: rosario nelle cappelle; alle 18 messa in chiesa; alle 20,30 Via Crucis, sul colle con flambeaux; sabato 27 alle 9 messa alla grotta per le intenzioni dei malati e pellegrini; alle 15 liturgia penitenziale e confessioni, in cappella; alle 17,15 “Via della gioia”: rosario nelle cappelle; alle 18 messa in chiesa; alle 20,30 concerto-meditazione “Grazia plena” in chiesa.
Domenica 28: alle 10,30 messa solenne in chiesa presieduta dal vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni; alle 12 incontro con le suore che hanno servito in santuario e pranzo comunitario a buffet; alle 17 celebrazione dei Vespri, in cappella; alle 17 “Via della gloria”: rosario nelle cappelle; alle 18 messa in chiesa.
Inserito fra le iniziative per celebrare le”nozze d’argento del santuario” anche il concerto (venerdì 19 dalle 20,30, nella chiesa) “The armed man: a mass for peace” del compositore Karl Jenkins, con la partecipazione del Centro studi vocali Nova cantica, della scuola di musica “Antonio Miari”, del Coro polifonico di Castion.
La ricorrenza offre il destro per ricordare che artefice della realizzazione del santuario che è intitolato alla Madonna di Lourdes è stato lo scomparso vescovo Maffeo Ducoli (veronese di San Mauro di Saline venne ordinato vescovo il 14 maggio 1967; trasferito a Belluno – Feltre il 7 ottobre 1975; divenuto emerito il 2 gennaio 1996; mancato il 28 agosto 2012), che affidò l’incarico della progettazione all’architetto romano Eugenio Abruzzini il quale si è avvalso della cooperazione degli ingegneri bellunesi Vincenzo Barcelloni Corte e Siro Andrich.
La cerimonia per la posa della prima pietra avvenne il 21 marzo del 1994 ed il 30 luglio venne aperto al culto mentre il 1. maggio dell’anno successivo l’edificio sacro venne solennemente consacrato. Il santuario non è legato ad eventi miracolosi ma – come sottolineava il presule-fondatore “è sorto per offrire una adeguata vita liturgica ed una assistenza spirituale ai numerosi ospiti del Nevegal e per accogliere pellegrini devoti alla Madonna”.
Ed ecco come è articolato il complesso: chiesa con ampio portico in grado di ospitare celebrazioni anche affollate, cappella del santissimo Sacramento e della riconciliazione, sala conferenze attrezzata per la videoproiezione, Grotta dell’Immacolata, cinque cappelle con i misteri del Rosario, Via Crucis sul colle, campanile, abitazione della comunità religiosa.
LA CHIESA. Il complesso converge verso l’altare, segno liturgico del Cristo la cui solenne immagine domina in un graffito dell’abside opera dell’artista bellunese Franco Fiabane purtroppo scomparso. Un angelo in pietra invita il fedele a guardare anche all’ambone, luogo da cui si proclama la Parola di Dio; la pietra ribaltata dal Sepolcro sottolinea il centro dell’annuncio. La copertura è come un manto che si stende sull’assemblea: è come il manto di Maria che si posa sulla Chiesa. L’organo è un pregevole strumento del 1765.
GROTTA DI LOURDES. Accoglie la statua in marmo della Vergine che Giovanni Paolo II benedisse nel 1992 (una targa ricorda: “La statua di Maria Immacolata donata dalla famiglia Perrotta di Marano – Na – benedetta da S.S. Giovanni Paolo II a Domegge di Cadore il 30.8.1992 per il santuario del Nevegal fu qui collocata il 29 luglio). Sotto i piedi della Madonna c’è la luna e nella nicchia una corona di 12 stelle come nella visione dell’Apocalisse. Dalla grotta una corsia in marmo porta alla chiesa e all’altare “così come Maria indica la strada che conduce a Gesu’”.
CAPPELLE DEL ROSARIO. Sono caratterizzate da 20 mosaici realizzati dalla Scuola di Spilimbergo e rappresentano i misteri del rosario; quelli “luminosi” si staccano perché creati successivamente.
CAPPELLA DELLA RICONCILIAZIONE. Vi si custodisce l’eucarestia. Un cotto del prof. Renato Varese ricorda il perdono dell’adultera da parte di Gesu’ ed il gallo che cantò svegliando la coscienza di Pietro.
Va infine detto che nel Santuario che è stato edificato a quota mille del bellunese Col Nevegal (telefono e fax 0437-907060, e-mail: [email protected], internet: www.santuarionevegal.it) vengono ricevuti gruppi per ritiri di un giorno o momenti di spiritualità; sono accolti gruppi per pellegrinaggi o celebrazioni; due sacerdoti diocesani sono disponibili per le confessioni o per la direzione spirituale; una sala-conferenze è dotata di videoproiezione e amplificazione; un’altra è riservata per pranzare al sacco; c’è un ampio parcheggio esterno.
NELLE FOTO (Renato Bona, Eugenio Abruzzini): Esterni ed interni del santuario mariano del Nevegal; la grotta della Madonna; lo scomparso vescovo Ducoli promotore dell’opera; il progettista architetto Abruzzini; il vescovo Marangoni; l’attuale rettore don De Luca, col quale opera don Dall’Amico (seduto sulla sinistra in occasione di una recente via crucis); infine la solenne cerimonia della consacrazione.