CORTINA Sono arrivati nell’ampezzano con una Mini Cooper presa a noleggio con lo scopo di rubare biciclette e ci stavano anche riuscendo, ormai le avevano tra le mani dopo aver raggiunto la via del bosco dove l’auto era stata parcheggiata tra gli alberi. Ma non hanno fatto i conti con gli agenti di Polizia di Cortina che da tempo hanno alzato la guardia visto quando successo nelle passate stagioni estive in quando all’odioso fenomeno del furto di biciclette di alto valore di proprietà di cicloamatori che soggiornano all’interno dei campeggi o degli alberghi dolomitici. Infatti la Mini Cooper di colore rosso era già stata notata dagli uomini del Commissariato di Cortina all’imbocco di una strada sterrata che porta al campeggio “Olimpia”. Gli agenti hanno atteso 40 minuti intervenendo dopo che i malviventi, aperto il bagagliaio avevano riposto le biciclette rubate e preso la strada mettendosi alle spalle il centro di Cortina. L’auto è stata bloccata e all’interno c’erano le due mountain Bike appena rubate, in uno zaino anche una torcia elettrica e un sacchetto di carta contenente vari attrezzi atti allo scasso, tra cui: un trapano avvitatore munito dei relativi inserti, una chiave inglese, uno strumento multiuso formato da cacciaviti e chiavi a brugola. I due giovani, R. R., 26 anni e nazionalità Ucraina, e D.A. 35 sono stati associati al carcere di Belluno. A seguito di convalida dell’arresto, già scarcerati con la misura cautelare dell’obbligo di dimora nella provincia di Venezia. Le biciclette oggetto di furto hanno un valore di circa 3000 euro ciascuna e sono state asportate tranciando la catena con cui erano legate al camper. Nella perquisizione presso il domicilio degli arrestati ( in provincia di Venezia) è stata rinvenuta e sequestrata un’altra bicicletta elettrica di provenienza furtiva del valore di circa 5000 euro.
Lo scorso anno, a luglio il Commissariato di Cortina procedeva all’arresto di C.V. rumeno di 32 anni e K. I ucraino di 45 anni , con le stesse modalità, avevano perpetrato numerosi furti di biciclette di notevole valore presso campeggi della provincia di Belluno e Bolzano, portando alla luce un probabile traffico di mezzi tra l’Italia e l’Ucraina ove esisteva un mercato clandestino/parallelo in cui le biciclette di ingente valore venivano vendute anche tramite internet.