FELTRE Per un anno intero a Feltre con lo scopo di studiare gli ottocenteschi materiali di scena del Teatro de la Sena. Protagonisti dell’iniziativa scientifica, di respiro europeo, saranno alcuni studenti della Hochschule der Künste Bern. L’Università di Berna ha infatti sottoscritto una convenzione con l’Amministrazione comunale di Feltre nell’ambito dello studio più generale (condotto dalla medesima Università) della scenografia italiana del primo Ottocento. Il lavoro consiste nella ricerca e studio dei materiali scenografici custoditi negli ambienti dei locali del Comune di Feltre, nonché dei materiali di archivio presenti nella biblioteca storica e nell’archivio storico del Comune. Il lavoro sarà condotto, come detto, da un gruppo di ricercatori inviati dall’Università presso il Comune di Feltre. L’obiettivo del progetto consiste nell’elaborazione di una base documentaria e scientifica per la catalogazione, lo studio, il restauro, il completamento e il riutilizzo funzionale del materiale scenico originale (quinte, sipario, fondali, meccanismi in legno) rinvenuti nel teatro della Sena di e risalenti ai primi decenni dell’Ottocento. Verranno altresì studiati tanto la storia del teatro, quanto l’apparato decorativo ed iconografico presente negli ambienti destinati al pubblico. Il Comune di Feltre metterà a disposizione i locali per lo studio del materiale scenico. L’Università sosterrà invece tutte le spese relative al trasporto, vitto e alloggio del gruppo di ricercatori nonché i costi per la riproduzione del materiale documentale e fotografico. “L’iniziativa, commenta l’assessore alla cultura del Comune di Feltre, nasce in particolare dall’interessamento di Deniel Perer e Raphael Bortolotti, due giovani che hanno preso parte all’organizzazione dell’Accademia di Musica Antica, svoltasi quest’estate in città e rientra in un più ampio studio europeo. L’intento del progetto, oltre che scientifico, è di recupero dei materiali storici più significativi del Teatro de la Sena, tra cui – in primis – il sipario realizzato da Tranquillo Orsi nel 1843. Si tratta di una decorazione a tempera su tela di 8 metri di larghezza per 6 di altezza, unico esempio rimasto del celebre decoratore della Fenice di Venezia, i cui materiali di scena sono andati completamente distrutti nell’incendio. Questa iniziativa, conclude Del Bianco, ben rappresenta come il recupero di oggetti storici simbolo della città, come questi, rappresenti una delle direttrici fondamentali del progetto amministrativo di mandato che ci siamo dati sul piano culturale”.
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