Nel quadro delle manifestazioni per il 60° anniversario del disastro del Vajont si è inserita anche un’iniziativa per ricordare l’opera pietosa degli Artiglieri prontamente accorsi per prestare aiuto e conforto alle famiglie dei superstiti.
di DINO BRIDDA
BELLUNO Organizzata dalle Sezioni di Belluno, Trichiana e Ponte nelle Alpi dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, la manifestazione ha visto il patrocinio dei Comuni di Longarone, Erto e Casso, Vajont e Ponte nelle Alpi, della Provincia di Belluno, della Fondazione Vajont e della Regione del Veneto con la collaborazione del locale Gruppo Alpini. Nel piazzale antistante il Municipio di Longarone sono intervenute le delegazioni di una trentina di Sezioni An.Art.I. venete e friulane (anche quella modenese di Zocca), di vari Comuni e di alcune associazioni combattentistiche e d’arma. Si sono susseguiti gli interventi del Sindaco di Longarone Roberto Padrin, del vice presidente vicario nazionale degli Artiglieri Mauro De Angelis e del presidente provinciale Costante Fontana. Particolarmente apprezzata ed emotivamente coinvolgente è stata la testimonianza del generale Giampaolo Agosto, all’epoca giovane ufficiale del 6° Artiglieria da montagna che fu tra i primi ad accorrere nella notte del 9 ottobre 1963. Una pergamena a ricordo dell’opera dei soccorritori del 6° Reggimento è stata consegnata dal Sindaco alle tre Sezioni bellunesi ed al generale Agosto. A seguire è stata consegnata una copia dell’inedito resoconto dell’intervento dell’Esercito italiano – v. IV Corpo d’Armata Alpino al comando del generale Ciglieri – al Museo del Vajont, al Comune di Longarone ed all’An.Art.I. Successivamente si è formato un corteo, al passo di marcia scandito dalla Banda della Val Cantuna, che ha raggiunto dapprima piazza Gonzaga, per deporre una corona al monumento ai caduti, e poi la chiesa monumentale del Michelucci per la celebrazione della S. Messa. Nel pomeriggio un’altra corona è stata deposta dall’An.Art.I. al cimitero di Fortogna in ricordo delle vittime colà sepolte.