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SOSPIROLO Una scuola e un territorio che camminano insieme condividendo obiettivi e azioni per raggiungerli. È la realtà di Sospirolo dove le recenti attività portate avanti dalla locale scuola media, che fa parte dell’Istituto comprensivo di Sedico-Sospirolo, e dalla comunità confermano quanto si era già visto in passato. Prima delle vacanze natalizie è stato infatti inaugurato alla presenza della sindaca Livia Cadore, del presidente dell’associazione “Amici di Flores da Cunha”, Gabriele Galletti, e della dirigente scolastica, Lucia Fratturelli, un colorato murales all’ingresso della scuola. “Con poc se vive ma con gnent se mor (Pedro Mioranza)”, recita il cartiglio che spicca nel murales stesso. Prima del messaggio del sindaco della città brasiliana gemellata con Sospirolo, pronunciato in una lingua molto vicina al dialetto locale, tutti hanno rivolto un commosso ricordo a Mario De Bon, il sindaco del paese bellunese morto di recente. Tale inaugurazione rappresenta dunque un altro mattone nel ponte ideale tra Sospirolo e Flores da Cunha: l’opera raffigura una scena di gioco tra bambini e, sullo sfondo, un richiamo alle due località gemellate. Si tratta dello studio preparatorio di un murales realizzato dall’artista Susanna De Bastiani nell’Auditorium-Sala culturale di Flores da Cunha, inaugurato lo scorso marzo. La mattinata è stata arricchita inoltre dalle note del Coro Oio che, tra i canti offerti, ha eseguito “Viva la nostra ‘Merica!”, brano imparato durante un viaggio nello stato di Rio Grande do Sul. Non hanno fatto mancare poi la propria voce gli alunni, che hanno ricordato i conterranei emigrati per migliorare le proprie condizioni di vita. “Conoscere la storia delle nostre comunità – hanno detto – ci permette di capire le nostre radici, che sono alla base della nostra identità e il presupposto dei nostri progetti futuri; infatti, un albero senza radici non ha grosse possibilità di crescere”. In quest’ottica, il legame forte tra scuola e territorio viene coltivato attraverso la partecipazione ad eventi molto sentiti dalla comunità, come nello scorso mese di novembre la “Marcia della pace 2024”, guidata da don Luciano Todesco lungo i tornanti che si snodano tra le “Gene”. L’evento, organizzato dall’amministrazione comunale e dalla parrocchia in collaborazione con l’istituto comprensivo, ha ricordato l’eccidio di Gena avvenuto il 18 novembre 1944 nel piccolo paese della Valle del Mis. A ottant’anni dai fatti che videro la morte di cinque civili uccisi per mano nazista, i ragazzi con i loro docenti hanno riflettuto sul tema della pace, su come rendersene costruttori nel quotidiano: “Per costruire la pace ogni giorno… miglioro i rapporti con le persone, cercando di chiarire le questioni; se qualcuno si innervosisce, provo a tranquillizzarlo e a farci amicizia. Sorrido, chiedo scusa, dico grazie, saluto, chiedo il permesso, guardo una persona negli occhi”. Con queste parole gli alunni delle classi terze hanno accompagnato i compaesani nella salita ed hanno raggiunto il capitello commemorativo a Gena media, dove è stato esposto uno striscione realizzato per fare memoria all’insegna dei valori di “Pace e giustizia”. A tutti i partecipanti è stato donato un bigliettino da portare a casa, con un piccolo impegno concreto per cercare di riappacificare i rapporti nella quotidianità di ciascuno. Durante questa pausa di raccoglimento i presenti hanno ascoltato, nel discorso pronunciato da Livia Cadore, il ricordo commosso del caro sindaco Mario, fermamente convinto dell’importanza della partecipazione dei giovani alla vita della comunità.
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