A te vento di ragazza
dalle scarpe troppo grandi
che ti trascinarono via dalla povertà
verso un Continente ignoto,
dalla lingua per te amara
senza un mare
e con poco sole
nei tuoi riccioli festosi.
Tu che fosti
la mia giostra di braccia,
la mia mamma,
ora Regina dei sogni miei.
Qualche volta
qualche incubo
nei tuoi occhi smeraldi
ma niente
che non m’illumini l’anima.
Bimba-madre dai capelli di sale,
il tuo luccichio d’amore
ora e sempre
splende dentro di me.