“E’ fatto obbligo per tutti di trovare soluzioni anche straordinarie, questo si aspettano i lavoratori a i quali è dovuto”
BORGO VALBELLUNA Il peggio: l’asta è andata deserta. Per questo dalla parte sindacale parte immediata la richiesta al Mise perche’ convochi un tavolo immediatamente per individuare e condividere misure urgenti e straordinarie per sostenere Acc nella prosecuzione di quanto previsto dalla legge Prodi.
“Ora nessuno si nasconda dietro la procedura!! nessuna si senta escluso – tuona Stefano Bona della Fim Cgil – basta omissioni e inerzie che hanno portato alla drammatica attuale situazione. Da troppo tempo le lavoratrici e i lavoratori attendono decisioni definitive, promesse e mai mantenute, ora ad Acc e i suoi lavoratori devono essere risarciti di quel che colpevolmente non è stato dato per tempo. Servono e sono doverose scelte politiche che consentano il proseguimento della ricerca di possibili altri investitori, anzi chiediamo che grazie all’art.57 comma bis modificato nel 2015 della Prodi alla procedura sia concesso un’altro ulteriore anno, ripetiamo tenendo fede agli impegni presi a tutti i livelli e cioè di sostenere finanziariamente la fabbrica di Mel. Giorgetti, Todde, D’Inca, tutti la politica Veneta e Bellunese non si permettano di tirarsi indietro con le solite scuse trite e ritrite, serve una volontà e uno sforzo comune per salvare un patrimonio inestimabile della nostra industria”.