BORGO VALBELLUNA Ieri il titolare del dicastero economico Giancarlo Giorgetti rispondendo al senato ad una interrogazione del gruppo della Lega ha ricostruito storia e crisi della Acc di Borgo Val Belluna. “Con calma -ammonisce Stefano Bona della Fiom Cgil – è stata ricostruita una fantasiosa storia e non siamo nemmeno a conoscenza di quali siano le fonti del Ministro ma è evidente che dovrebbe approfondire e studiare meglio il caso prima di esprimersi tanto più in un’ aula parlamentare”. Il sindacalista ricorda come Wanbao sia stata gestore della storica fabbrica Bellunese “Inadeguata e sleale – aggiunge – non può a nessun titolo essere accusata di aver sottratto Know how, prova ne sia che tra i 20 milioni di compressori che producono non c’è nemmeno uno che somigli al K di produzione Acc e tanto meno al nuovo innovativo KVSD, se proprio si volesse ripercorrere la storia della gloriosa Zanussi Elettromeccanica si dovrebbe ricordare che all’ origine del disastro c’è il folle decennio dei fondi speculativi internazionali e nostrani che alleandosi hanno portato alla distribuzione una azienda leader mondiale creando un buco da 450 milioni di euro”. Da Bona il consiglio al Ministro e ai Parlamentari della Lega “Se proprio vogliono dare un contributo fattivo aprano a una seria riflessione sulle politiche industriali nel settore dell’Eldom, un tempo fiore all’occhiello della nostra industria oggi un susseguirsi di crisi(Embraco, Acc, Whirlpool Napoli, Elica ecc.) con esiti drammatici sul fronte occupazionale” Infine l’invito ai deputati e senatori leghisti del territorio a partecipare alle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per capire davvero storia e origine della crisi e per toccare con mano e sentire l’orgoglio e il senso di appartenenza che hanno per la loro fabbrica e per il ” loro” compressore “La cui produzione – conclude Bona – è stata colpevolmente abbandonata anche dal governo, credere con lealtà e concretezza nel rilancio delle nostre eccellenze non ha nulla di velleitario, sia detto una volta per tutte! Ora sommessamente consigliamo a quanti hanno davvero a cuore il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori perché a tutte/i sia garantito un posto di lavoro, garanzia di dignità”
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