ASSORBIMENTO LAVORATORI ACC NELLA NUOVA FABBRICA DI SEST
L’OPINIONE DI Mauro De Carli, Fiom Cgil
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Come possiamo fidarci di una ricollocazione dei lavoratori della vecchia ACC sostenuta dal sistema industriale del territorio se l’accordo che doveva farlo in primis, è cosi’ complicato da attuare che rischia di far mantenere quei lavoratori per anni dentro gli ammortizzatori sociali? Il rischio è che la loro ricollocazione sia solo delegata alla task force con tempi e soluzioni oggi assolutamente imprevedibili. A parole gli imprenditori bellunesi hanno dichiarato che non avrebbero problemi ad assumere maestranze anche over 50 e che il mercato del lavoro bellunese è oggi percorso da grande mobilità perché non ha capienza di lavoratori disponibili. I lavoratori ACC sono indispensabili quindi per lo sviluppo del sistema industriale e meritano di essere trattati meglio di come invece lo stia facendo il sistema industriale stesso. Non abbiamo problemi a dichiarare che continueremo, come Fiom Cgil, a favorire il processo di reindustrializzazione dello stabilimento ex ACC, come quello di costruire per i dipendenti ACC tutte le prospettive di collocazione, dentro lo stabilimento o fuori nel territorio. Non lo facciamo legandolo ad alcun vincolo ma perché crediamo intelligente e necessaria la collaborazione tra le parti, sperando che si voglia effettivamente costruire un futuro per questa provincia.
FIOM CGIL. ACC: LA NOSTRA POSIZIONE SULL’ACCORDO
Dal primo giorno della lunga, impegnativa e sofferta vertenza della Acc Wanbao di Mel che ha portato alla definitiva interruzione della sua produzione tipica (i compressori per frigoriferi domestici, che l’hanno portata ad essere nel recente passato leader europea), il nostro primo ed inderogabile impegno è stato quello di mantenere l’unità e la solidarietà tra tutte/i le lavoratrici e i lavoratori con il preciso obbiettivo di dare a tutte/i una soluzione occupazionale sicura. A più di due anni di distanza, a seguito di una lotta intensa e pervasiva durante la quale la generosa capacità di mobilitazione non è mai venuta meno, si è arrivati all’ipotesi di cessione del compendio aziendale al gruppo Lu.Ve. in qualità di unici interessati ad un’offerta vincolante di acquisto avanzata al commissario straordinario Maurizio Castro. La trattativa con il gruppo Lu.Ve. ci ha visti impegnati fino all’ultimo minuto utile nel tentativo di addivenire ad un accordo condiviso che garantisse in modo chiaro ed inequivocabile un futuro occupazionale alle nostre donne e ai nostri uomini. Così non è stato e la scelta di non firmare l’accordo è coerente con quanto da noi sempre sostenuto e rivendicato. È necessario sottolineare come la Lu.Ve. trarrà grande giovamento da questo accordo che contiene, a nostro avviso, molteplici punti che non ci convincono. Su questo frangente siamo disponibili ad un confronto con quanti pensano che, invece, sia un’intesa utile che tenga davvero in considerazione lavoratrici e lavoratori. L’accordo pone vincoli e condizioni tutte a vantaggio di Lu.Ve. e non garantisce soluzioni occupazionali per tutte/i. La Fiom di Belluno continuerà a garantire il sostegno pieno ed incondizionato in primis alle nostre RSU, firmatarie dell’accordo, e a tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’ormai ex Acc, vanto della storia industriale e manifatturiera della provincia di Belluno, rivendicando sin d’ora la piena legittimità della nostra decisione il totale coerenza con quanto sempre sostenuto.
Stefano Bona Seg.Gen.Fiom Cgil Belluno
CISL E UIL HANNO DIMOSTRATO SERIETA’, NON LASCIAMO I LAVORATORI AL LORO DESTINO
Zuglian “A chi non ha firmato l’accordo e ci accusa di volercene intestare i meriti diciamo di non preoccuparsi, non cerchiamo la gloria, a noi basta avere gli spazi per potere lavorare e insieme ai lavoratori trovare soluzioni affinché sia vero che nessuno resti indietro: l’unico fallimento che un sindacato non può accettare è quello di non rappresentare più il mondo del lavoro”.
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ALESSIO LOVISOTTO Fim Cisl Belluno Treviso
BORGO VALBELLUNA “La Rsu della Acc, insieme alla Fim Cisl e alla Uilm, ha dimostrato serietà, coraggio, pazienza e determinazione in questa lunga e alterna vertenza. Hanno dimostrato di saper cogliere la sfida e di capire quando era l’ultimo momento per chiudere con un salvataggio dei lavoratori che per un lungo tempo hanno sopportato le ansie e le paure dentro alle false promesse di salvataggi statali. VDire che si poteva fare altro è da critici d’arte non da sindacalisti”. Questo il commento di Alessio Lovisotto, segretario generale della Fim Cisl Belluno Treviso, il giorno successivo alle assemblee con i 249 dipendenti di Acc. Mauro Zuglian, il sindacalista della Fim aggiunge “Un fallimento c’è stato. L’Italia perde per sempre un pezzo importante della filiera dell’elettrodomestico domestico: il compressore. A Borgo Valbelluna rimane il rimpianto e uno stabilimento vuoto e tante storie da ricordare Zanussi, Electrolux, Acc, Wanbao. A tener viva questa storia 250 dipendenti e nessuna organizzazione sindacale può permettersi di lasciarli al loro destino. Il gruppo Lu-Ve riapre lo stabilimento e lo riassegna nuove produzioni: gli scambiatori”. L’accordo sindacale firmato in Regione per la Fim territoriale dà inizio a nuove opportunità. Ai 150 dipendenti che entreranno in Sest verrà riconosciuta la stessa anzianità di servizio e la stessa retribuzione e verrà valutato il mantenimento dell’inquadramento di origine in base alla mansione a cui il lavoratore sarà destinato. Per i 100 esclusi dall’ingresso in Sest si apre un fitto programma di ricollocamento che vede impegnati tutti i firmatari dell’accordo: Sindacati, Confindustria, Regione Veneto e la stessa Sest, che offre in via privilegiata l’assunzione ai dipendenti Acc presso i propri stabilimenti se l’aumento dei volumi produttivi richiedesse più manodopera di quella prevista.
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