BELLUNO «Le dichiarazioni di intenti sono positive, ma in questo momento serve concretezza. E serve subito. Non dimentichiamo che Acc ha bisogno immediato di liquidità, altrimenti non arriverà al piano ItalComp». È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, il giorno dopo il vertice tra Mise, sindacati, Acc ed ex Embraco. «Un incontro che ha confermato la volontà della viceministra Todde a portare avanti il progetto del polo italiano del compressore, ma che non può più attendere i tempi che la politica ha mostrato fino a oggi. Stiamo parlando di uno stabilimento, quello di Acc, dove quasi 300 persone lavorano quotidianamente senza sapere se continueranno a ricevere lo stipendio. E questo per far fronte alle commesse e agli ordini che non mancano; significa che il mercato c’è e può continuare a esserci. Proprio per questo è necessario che arrivi la liquidità necessaria a far transitare Acc nella futura ItalComp, se questa sarà la strada, mentre credo che un eventuale messa sul mercato della fabbrica rischierebbe di essere un errore, come già visto con la proprietà cinese. Da parte della Provincia, attenzione massima alla situazione, complessa anche per un’altra realtà produttiva di Borgo Valbelluna, vale a dire Ideal Standard. Disponibili a fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per salvaguardare due siti produttivi importanti e i relativi posti di lavoro. Ecco perché il 1° maggio parteciperemo alla manifestazione di sindacati e lavoratori, organizzata proprio per tenere alta l’attenzione sul tema». «L’idea del polo italiano del compressore è corretta e va nella direzione giusta di dare linfa vitale a un settore, quello del freddo e degli elettrodomestici, forte nel nostro Paese» aggiunge il sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa, con cui il presidente della Provincia è in costante contatto. «L’attenzione rimane alta: in questo momento serve un’accelerazione sul fronte della liquidità, senza la quale nel giro di poche settimane si rischia di chiudere».