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REDAZIONE Nei giorni in cui Agordo “soffre” l’emergenza idrica (oggi il centro è senz’acqua per lavori, le zone alte hanno ancora l’acqua inquinata e il servizio di autobotte), riceviamo e volentieri pubblichiamo una pagina di storia di chi il territorio lo conosce. Agordo è servita dall’acquedotto della Val Corpassa, oltre l’abitato di Listolade di Taibon Agordino
DI PAOLO CHISSALE’
L’opera è stata realizzata negli anni Settanta per integrare gli acquedotti di Framont e Peàlber insufficienti a dissetare Agordo dopo l’abbuffata edilizia di quegli anni. Subito però sono emerse le criticità di approvvigionamento estivo risolto con prese estemporanee e superficiali e salère “volanti” a bordo strada con uno spettacolo decisamente indecoroso. Se non ricordo male la battaglia sull’ acquedotto della Corpassa è stata determinante a far vincere le amministrative ad Armando “Tama” Da Roit.
In seguito non molto è cambiato: sono state tolte le salère ma ad ogni temporale spuntava il colibatterio e la non potabilità.
Nel corso dell’amministrazione Valcozzena 1995/1999 si è cercata una soluzione definitiva attraverso dei sondaggi che hanno individuato ad oltre 40 metri di profondità una falda acquifera che garantiva ottima qualità e portata. Bastava collegare il pozzo con la rete… Poi è subentrata GSP e l’indebitamento monstre che ha bloccato per anni gli investimenti. Adesso che i conti sono tornati nell’alveo della sostenibilità sarebbe opportuno e doveroso che tutti i soggetti coinvolti si impegnassero per effettuare l’approvvigionamento dalla falda per garantire ai cittadini di bere acqua buona senza cloro. Ce la faremo?
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