di RENATO BONA
“In tutti coloro che lo hanno conosciuto è vivo il ricordo di una persona affabile e discreta, dotata di un’intelligenza aperta, che si esprimeva oltre che negli interessi culturali, letterari e musicali, nella capacità di ascoltare e di consigliare, nel sapersi interessare sinceramente degli altri con particolare sensibilità e delicatezza, con quel tratto di cordiale simpatia che rendeva facile e piacevole l’approccio con lui”. Così l’allora vicario generale della Diocesi di Belluno monsignor Graziano Dalla Caneva, durante le solenni esequie nella cattedrale-basilica bellunese di don Elio Larese, mancato nella serata di giovedì 18 marzo dello scorso anno dopo che aveva avvertito i primi segnali del Covid ed era stato ricoverato all’ospedale San Martino prima in pneumologia e quindi in rianimazione dove, informato dai medici, aveva commentato: “Sia fatta la volontà di Dio”. Ad un anno di distanza dal mesto evento, la Diocesi di Belluno-Feltre ed il liceo classico “Lollino” lo hanno ricordato con un duplice appuntamento: la presentazione, presenti anche il vescovo monsignor Renato Marangoni ed il direttore di “Insieme si può…” Daniele Giaffredo, nell’aula magna del Seminario Gregoriano, del libro “Un chicco di grano – don Elio e noi” e quindi una messa in Duomo. Autori del libro (le offerte ricavate dalla vendita, nella segreteria del “Lollino”, saranno destinate alla costruzione di una scuola in Madagascar, a Antsakoafaly, piccolo villaggio rurale di poco più di tremila abitanti) Maddalena Martini Bazzolai e Flavio Battiston, hanno spiegato nel sito diocesano “chiesabellunofeltre” le motivazioni del loro lavoro: “Nelle settimane successive alla scomparsa di don Elio, si è colta subito l’esigenza di fare in qualche modo tesoro dell’ondata di ricordi, messaggi, segni di gratitudine ed affetto con cui tante persone hanno cercato di attutire il dolore di quei giorni difficili. L’intento è stato silente per alcuni mesi, quasi in attesa di nuove vie per tornare in superficie. Così è nata questa piccola pubblicazione”. Che, fra molte altre, riporta quanto affermato del rettore del Seminario, don Giorgio Lise: “…pur nella difficoltà e nella tristezza di queste ore, pur con le lacrime agli occhi, devo dire che ‘il naufragar m’è dolce in questo mare’ perché ti penso davvero ‘felice’, abbracciato da quell’Amor che move il sole e l’altre stelle”. Ma torniamo a monsignor Dalla Caneva che di Elio Larese aveva proposto un ricordo che si apre con parole del Salmo 16: “Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra”, precisando che “Era desiderio di don Elio che l’annuncio della sua morte fosse accompagnato da queste belle parole”. Aveva quindi così proseguito: “L’intera chiesa diocesana, i vescovi Renato e Giuseppe, i confratelli del Presbiterio, del Seminario e del Capitolo, il Liceo Lollino questa comunità della Cattedrale e di Auronzo, tutti ci sentiamo messi alla prova, condividendo l’esperienza dolorosa di varie altre diocesi e di tante famiglie che in questi mesi così impegnativi di pandemia hanno perso i loro preti e i loro cari o sono in apprensione per la loro salute”. Poi aveva richiamato i diversi passaggi ed ambiti di servizio ecclesiale nei quali si è svolto il ricco ministero dello scomparso don Elio Larese “Gortigo”, nato Ad Auronzo di Cadore da Giuseppe ed Adelina il 15 novembre 1947, battezzato – parrocchia di Villapiccola – dallo storico parroco don Florio De Lotto. Intrapreso il percorso di formazione in seminario fu ordinato presbitero proprio nella Cattedrale dal vescovo Gioacchino Muccin il 29 maggio1971; vicario cooperatore a Livinallongo iniziò gli studi all’università di Padova laureandosi in lettere classiche e dal 1972 al 1976 fu cooperatore nella parrocchia della cattedrale. Insegnante al “Lollino” per 40 anni, ne fu anche preside “godendo l’apprezzamento e la stima di studenti e colleghi per la sua competenza ed autorevolezza. Fu anche vice direttore del “Gregoriano” e insegnò storia delle religioni ai corsi teologici e all’Istituto superiore di scienze religiose. Altre sue grandi passioni: la musica ed il canto e non a caso gli fu affidata la direzione dell’Ufficio diocesano per il canto e la musica sacra. Ma non solo: per 12 anni ha garantito l’assistenza spirituale al gruppo diocesano delle consacrate secolari Missionarie della Regalità; non va dimenticato “l’ammirevole modo con cui per anni si è preso cura del fratello Renato con paziente dedizione fino alla morte avvenuta nel 2017”. Detto di don Elio Larese, non dimentichiamo che nella chiesa di San Pietro, alcuni giorni prima del suo ricordo in Duomo, era stata celebrata nella chiesa di San Pietro dal vescovo Marangoni ad iniziativa del Seminario Gregoriano, una messa di suffragio anche per don Giovanni Unterberger, mancato l’11 marzo 2021 poco dopo la nomina a penitenziere della Cattedrale, ed altri due presbiteri: mons. Ausilio Da Rif, vice rettore e poi rettore del Seminario dal 1955 al 1968, scomparso il 24 gennaio scorso, e don Francesco Silvestri, che fu pro-rettore dal 2016 al 2019, deceduto il 29 agosto dello scorso anno.
NELLE FOTO (sito “chiesabellunofeltre e riproduzioni dal libretto “Un chicco di grano-Don Elio e noi”): don Elio Larese, mancato un anno fa; il Seminario Gregoriano; scomparsi anche: don Giovanni Unterberger, monsignor Ausilio Da Rif e don Francesco Silvestri; copertina del libretto in ricordo di don Elio; la cerimonia funebre fu presieduta dal vescovo Renato Marangoni (nell’immagine con accanto don Elio); l’allora vicario generale della Diocesi di Belluno, Graziano Dalla Caneva che commemorò don Elio alle esequie del 23 marzo 2021; don Giorgio Lise, rettore del Seminario; don Larese (primo in alto da destra) con animatori di campeggio a Valmorel nel 1974.