BELLUNO Il progetto di un treno delle Dolomiti che non decolla perché le decisioni tardano ad arrivare, una pandemia che ha ridotto all’osso i bilanci delle attività economiche di una Regione, distrutto gli investimenti nel turismo da un anno e mezzo, aggiungiamoci anche le crisi industriali di Acc e Ideal tanto per rimanere sul territorio. E la politica che fa? Ieri il padovano Zanoni ha fatto le pulci ai fungaioli invitando le Unioni Montane a stanare le mele marce. Ha forse dimenticato il piddino Zanoni che due anni fa c’è stato Vaia e forse le Unioni Montane ovvero, un presidente e i sindaci del territorio, avevano ben altro a cui pensare che non all’uomo o alla donna col cestino pieno di funghi raccolti tra gli schianti, ci manca giusto di mandare i controllori tra sassi, tronchi, ceppaie, con il bilancino alla mano il il bollettino delle sanzioni. Ancora non basta perché la brillante idea del Zanoni rimbalza fino alla consigliera regionale di Europa Verde Cristina Giarda che non interviene sul treno a 5 anni dalla Olimpiadi, nemmeno sui danni arrecati al turismo e all’economia dalla pandemia, tanto che meno sui boschi schiantati o sulla crisi industriale di Borgo Valbelluna che riguarda 800 e più famiglie. No la consigliera regionale a proposito dei sindaci delle Unioni Montane intervenendo dopo l’approvazione delle modifiche della legge regionale per la raccolta funghi e ne approfitta per infilare la lama “Ci troviamo di fronte ad un vero fallimento, infatti sempre maggiore è il numero di amministrazioni montane che mettono in dubbio la validità di questo strumento, la sfida vera sta nell’intervenire con convinzione e determinazioni in fase di approvazione del bilancio della nostra Regione”.
PER CHI AVESSE PERSO L’ARTICOLO DI IERI…
“Bisogna punire le mele marce che con il loro comportamento recano un danno a tutti oltre che al patrimonio ambientale”
VENEZIA “Abbiamo votato a favore di questa legge perché era un provvedimento sollecitato dei territori e che condividiamo in pieno. Peccato sia stata persa però l’opportunità per intervenire anche sul fronte della legalità, con inasprimento delle sanzioni e aumento degli enti autorizzati alla vigilanza”. È quanto ha detto Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico Veneto. Le Unioni Montane potranno finalmente decidere in autonomia come ripartire gli introiti derivanti dal contributo per la raccolta di funghi, eliminando la percentuale del 70% per interventi di tutela e salvaguardia del territorio e il restante 30% alle spese correnti. “Resta il rammarico per la bocciatura di alcuni emendamenti di buon senso – conclude Zanoni – come l’aumento delle sanzioni, il cui importo è fermo al 2012, tra le più basse del Nord Italia e dei controlli. Era un modo per difendere i cittadini onesti e rispettosi della legge che si ‘accontentano’ di raccogliere funghi in determinati giorni e in determinate quantità”.
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