Nota Introduttiva: qualcuno sta per farmi notare l’errore: ho pubblicato un titolo al femminile, Luisa è un nome femminile, ma al contempo ho messo nell’evidenza la foto di un uomo, comunque interessante. Giancarlo. Non è un errore, è una scelta. Perché si ritrova malauguratamente citato nelle parole che seguono, quindi me lo devo rabbonire anche se pubblicando le foto non è certo abbia raggiunto lo scopo di placare la sua ira.
Luisa Alchini nell’ambiente della Radio Più non è un nome nuovo, nemmeno degli ultimi mesi o degli ultimi anni. Luisa c’era quando Radio Più ha sparato il primo segnale sopra Cencenighe, da Bries di Agordo con un impegno notevole di Agostino Cadorin, Umberto Brancaleone e il mio tecnico Giancarlo Rova, 39 anni di collaborazione, 39 anni di consigli, litigate quando necessario, perché con il tempo ha capito che bastava lasciarmi parlare un po’ per concludere quanto non avessi capito nulla. Giancarlo è stato ed è, anche se si vanta di essere in pensione, il Primario delle frequenze, il guru delle frequenze di Radio Più. Ma il discorso iniziale era riferito a Luisa, senza nulla togliere al fascino del Rova (scusa per la foto Giancarlo ma è perfetta per aumentare il numero di “clik” al femminile).
Luisa Alchini…di Cencenighe. Nove anni fa, quando è uscito il mio libro “Odio la Radio”, Luisa era inchiostrata “Altra gran bella donna – scrivevo – altra bella voce. E’ stato bello ritrovarla a Santa Giustina nella lunga diretta di 12 ore di “Bellunart”, o qualche mese dopo sulla stessa piazza con la Mostra dell’Artigianato. Luisa in radio era creativa”.
Nove anni dopo lo ribadisco.
Ho avuto l’occasione di conoscerla a 20 anni, tutte le belle ragazze di allora nell’età da rivoluzione ormonale stazionavano in via 27 aprile ad Agordo. Puntavano la Caserma degli Alpini: tanti ragazzi, da tutta Italia, di tutti i generi roba da super market. Agordo pullulava di alpini. Ho avuto dunque l’occasione a 18 anni di arrivare a fare la naja ad Agordo, super raccomandato ma perché avevo la RadioPiù da mandare avanti, una doppia naja “casa- bottega” direbbe Antimo, perchè non c’erano i computer e per far girare la bobina non c’erano alternative alla presenza. Antimo, Pippo, Emilio, Adriana si sono spesi parecchio perché Mirko facesse l’alpino ad Agordo. Ci sono dei retro scena molto interessanti sul come io sia arrivato ad Agordo dalla Fantuzzi di Belluno, ma credo li rivelero’ in un libro di quelli che chiamano postumo, solo allora potrà leggerlo anche il mio amico, allora Capitano Zanetti, figlio d’arte di un uomo per me indimenticabile.
Da li’ nasce l’amicizia con Luisa di Radio Più – cosi’ e’ sempre stata, amicizia, quindi da subito eventuali malintesi sono chiariti – un’amicizia che l’ha portata in radio, frizzante con i suoi programmi musicali, era una dj che faceva ascoltare la Radio. Detto tra noi, era uno spettacolo, che poi gli piaceva tirarsela un po’ dal momento che aveva l’opportunità di farlo, Luisa, camicetta, minigonna e calze nere a 18 anni un gran bel mix. Magari un giorno gli chiedo se mi presta una foto.
Poi è sparita per un po’… ma quando è tornata a Radio Più ha dato il meglio di sempre. Una maturazione professionale notevole. Un programma come El Darlin con le testimonianze dei nostri anziani. Raggi di Voce, Leggermente Bellunesi… sono alcune delle sue creazioni che comunque rimarranno nella storia della Radio Più. Orgoglioso e felice di averla ancora in questa potente squadra radiofonica che affonda le sue radici nel pieno degli anni Ottanta.
mirko