di RENATO BONA
Concludiamo oggi la “lettura” del lavoro del ricercatore bellunese Vincenzo Caputo il quale, nel settembre di due anni fa, grazie anche alle collaborazioni di: Rita Cattaruzza Dorigo, Orsola Petrella, Giacomo Turcato, Luigino Catello, don Attilio Giacobbi ed Augusto Burlon, ha stampato in proprio con la Tipografia Bellunese, l’ottantina di pagine del libretto “Belluno. Vita di Gesù e della Madonna in immagini nelle opere d’arte bellunesi”, con fotografie scattate dall’autore e di Luca Zanfron. Le opere sono state realizzate da: Francesco Frigimelica “Il Vecchio”, Pompeo Frigimelica, Cesare Vecellio, Agostino Ridolfi, Antonio Lazzarini, Gaspare Diziani, Antonio Gabrieli, Antonio Bettio, Girolamo Moech, Angelo Majer, Paris Bordon, Leonardo Ridolfi, Franco Fiabane, Massimo Facchin, Luigi Vardanega, Carlo Capobianco, Claudio Nevjel. Caputo spiega nell’introduzione di aver “cercato con gli affreschi, dipinti e sculture che animano con la loro serena bellezza queste opere piene di spiritualità delle quali esse sono portatrici, ed eseguite dai numerosi artisti nei secoli scorsi, di ripercorrere attraverso suggestive fotografie, gli episodi più significativi e conosciuti della vita di Gesù e della Madonna, così come descritti nei Vangeli e da quanto tramandato dalla tradizione religiosa”. Una ricerca che ha preso in considerazione: Cattedrale-basilica di San Martino; Battistero Madonna delle grazie; Madonna della salute; Santo Stefano; San Rocco; San Francesco di Paola, Fol; San Giovanni Bosco; San Giuseppe, Borgo Pra; Santi Gervasio e Protasio; Santa Croce, Prade; Santa Maria di Loreto; Santa Maria Assunta, Sois; Santi Pietro e Paolo Apostoli, Bolzano Bellunese; Santa Maria Assunta, Castion; Santuario della Beata Vergine Maria Immacolata di Lourdes, Nevegal; San Tiziano, Cirvoi; Sant’Aronne, Cusighe; San Francesco d’Assisi, Faverga; San Tommaso Apostolo, Levego; Beata Vergine di Caravaggio, Visome. Dove vi sono opere che “descrivono episodi di Maria Vergine, la nascita di Gesù, la sua vita, momenti della passione e resurrezione, episodi di per sé presenti nel Vangelo ma che risentono a volte dell’influsso degli apocrifi nel momenti in vengono raffigurati”. In proposito cita la narrazione dell’infanzia della Vergine e la fine della sua vita terrena. Pertanto sono qui proposti lavori ed esempi pittorici che in una articolazione cronologica e ricchezza di temi narrativi cercano di far rivivere quei momenti, riscoprendo tematiche e linguaggi simbolici”. E conclude: “Storia e arte, fede, tradizione e natura, ecco come si può riassumere questo percorso della storia sacra, il suo patrimonio artistico e ambientale. Testimoniano ciò le chiese con le loro opere d’arte”. Che, qui riprodotte, sono: “Gerusalemme – Presentazione della Vergine al Tempio”, autore ignoto del XVII secolo, e “Fuga in Egitto”, di Francesco Frigimelica “il Vecchio” e Bottega, stesso secolo, entrambe nella chiesa di Santa Maria Assunta di Antole; “Ain Karim (nei pressi di Gerusalemme) – “La visitazione di Maria a Elisabetta”, di Frigimelica “il Vecchio”, e “Gerusalemme – La presentazione di Gesù al Tempio con Simeone e Anna”, di Antonio Bettio, secolo XVIII, entrambe nella chiesa di Santo Stefano; “Nazaret – Madonna con Gesù bambino”, di autore ignoto del XV secolo, restaurata nel 2000, e “Cafarnao – Gesù sceglie i dodici Apostoli”, dodici teste scolpite da Angelo Majer nel secolo XIX (due furono rubate nel secolo XX e sostituite con quelle di Massimo Facchin), nel Battistero Madonna delle Grazie del capoluogo. Quindi: “Orto degli Ulivi (Valle del Cedron) – Gesù tradito con un bacio da Giuda Iscariota”, di Franco Fiabane, nella parrocchiale di San Giovanni Bosco; “Orto degli Ulivi (Valle del Cedron) – “L’arresto di Gesù”, opera attribuita a Leonardo Ridolfi secoli XVII-XVIII, nella chiesa Madonna della Salute di Belluno; “Gerusalemme – “Veronica asciuga il volto di Gesù”di Antonio Lazzarini secolo XVIII, chiesa dei santi Gervasio e Protasio; “Gerusalemme – Gesù cade sotto la croce per la seconda volta”, di Antonio Gabrieli, secolo XVIII, chiesa di Sant’Aronne di Cusighe; “Gerusalemme – Gesù incontra le pie donne”, di Antonio Bettio, secolo XVIII, chiesa di Santa Maria di Loreto a Belluno; “Gerusalemme (M. Golgota) – Resurrezione di Gesù”, autore Luigi Vardanega, 1955, chiesa della Santa Croce, cimitero bellunese di Prade; “Emmaus – Gesù risorto si fa riconoscere da due discepoli la sera di Pasqua” autore Carlo Capobianco, 2005, collezione privata a Belluno; “SS. Trinità”, autore ignoto forse del XVIII secolo; “Il monogramma di Gesù”, nella parete nord della cattedrale-basilica di Belluno; la sua primitiva collocazione fu sulla ora demolita facciata del Palazzo dei Nobili o Caminada, nel 1450, dopo la predicazione in città, nel 1423, di San Bernardino da Siena.
Foto dello stesso ricercatore e di Luca Zanfron