Ciò che Vaia unisce la politica dissolve
FALCADE Sei sindaci su 14 (due Comuni dell’Agordino sono commissariati) hanno inviato una lettera ai Parlamentari Bellunesi, sulla criticità economica e sociale causata dalla pandemia e dal totale stop della stagione turistica invernale. A firmare la lettera i sindaci di Livinallongo, Rocca Pietore, Alleghe, San Tomaso, Cencenighe e Gosaldo. E gli altri sindaci? E’ la domanda che si sono posti i cittadini degli altri Comuni dell’Agordino. La stessa domanda se la sono posta anche alcuni sindaci che non sono stati resi partecipi dell’iniziativa e che si ipotizza siano dalla parte opposta dell’area di centro destra. Dell’iniziativa non ne era informato nemmeno il Presidente dell’Unione Montana, Michele Costa che è soprattutto coordinatore della squadra di sindaci che nell’immaginario è quell’esercito unito dei giorni di Vaia, una guerra con “colonelli” e “soldati” allo stesso tavolo, quotidianamente, per affrontare e risolvere i problemi di un territorio privo di confini comunali, ma preso nel suo insieme dal vento della tempesta. E dov’è allora oggi la novità? Infatti, nessuna novità. I mesi precedenti a Vaia sono stati quelli delle fratture con accesi confronti, votazioni, contro-votazioni, come per il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Agordo da ristrutturare con i fondi di confine e quel comitato per la sanità voluto in Unione Montana e poi in parte osteggiato. Probabilmente la tregua è finita, sono i primi venti da campagna elettorale dove la politica dei grandi giochi di potere si riflette nei piccoli territori, nei piccoli Comuni dove spesso sindaco e consiglieri sono tutt’altro che votati alla politica dei “grandi”, piuttosto sono “volontari” con responsabilità da “grandi”, soprattutto con la quotidiana voglia di fare qualche cosa di importante per il paese e per la gente e qui la politica non c’entra.
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