di Alessandro Savio
Il 27 Luglio del 2002 veniva inaugurata la nuova Sede del Gruppo Alpini di Agordo, Taibon e Rivamonte della Sezione di Belluno. La costruzione edificata in Viale Sommariva ad Agordo ospita anche il nucleo di Protezione Civile e venne realizzata con il lavoro di molti volontari interamente a “Piodech” come nel miglior spirito Alpino e con il contributo economico di enti e persone vicine a questo storico sodalizio nato nel lontano 1930. La realizzazione dell’intervento suscitò all’epoca molta curiosità e collaborazione nel vedere Veci e Boce lavorare assieme ed il giorno della inaugurazione fu una grande festa con la partecipazione della fanfara di Borsoi ,di cori e molte autorità e penne nere con manifestazioni collaterali di una mostra filatelica , di cartoline d’epoca sul tema, annullo postale , e stampa di un libretto a ricordo con la storia del Gruppo e vicende degli Alpini presenti in città fin dalla fine del 1800 nella caserma denominata “22 marzo 1848” tanto voluta dalla gente Agordina e chiusa definitivamente nel 1995.L’inaugurazione della Sede degli Alpini fu un evento significativo ed importante per la comunità di Agordo , tanto che in quel periodo fui contattato dalla signora Giuliana nobile dé Manzoni che molto gentilmente mi convocò in villa e donò al Gruppo Alpini sei acquerelli su cartoncino raffiguranti delle caricature sul tema degli Alpini da appendere nella nuova sede. Gli acquerelli, di notevoli dimensione (60 x 90) non avevano data, solo la firma, e la signora Giuliana mi disse che erano al palazzo da diversi anni e probabilmente erano stati dipinti appositamente per fare da coreografia in occasione di feste danzanti che si svolgevano saltuariamente presso la sala maggiore della Villa veneta ove erano invitati anche gli ufficiali Alpini della locale caserma. All’epoca facemmo delle ricerche sull’autore ma senza alcun riscontro. Recentemente però tramite una ricerca più approfondita in internet abbiamo scoperto che l’autore degli acquerelli fu un certo FELIX DE CAVERO discendente di una famiglia nobile spagnola (il padre Antonio era stato ufficiale d’ordinanza di Garibaldi nella campagna dei Vosgi e poi colonnello nell’esercito degli Stati Uniti) FELIX DE CAVERO nacque a Diano Marina nel dicembre del 1908. Diplomatosi nel “30 all’Accademia Linguistica di Belle Arti di Genova, fu tra i pittori protagonisti dell’arte tardo futurismo e esperienze d’avanguardia a Genova e a Milano. Richiamato alle armi nel gennaio del “42 nel 1° Alpini, e destinato a Cairo Montenotte, l’armistizio dell’8 settembre del “1943 lo sorprese a Monforte, nelle Langhe, dove iniziò la sua attività nella Resistenza con le prime bande e, dal settembre 1944, nel comando della XIV brigata Garibaldi come fotoreporter e redattore del giornale “Stella Tricolore”, il periodico clandestino delle formazioni garibaldine langarole. In quel periodo è stato uno dei rari fotografi partigiani che scattarono le immagini che costituiscono una delle più rilevanti raccolte di fotografie d’autore della lotta di liberazione. Nell’Agosto del “45 fu lui l’ideatore della prima mostra della Resistenza a Torino, esposizione che ripropose, ampliata in Francia, a Nizza e Grenoble e successivamente a Genova nel gennaio “46. Il suo era uno sguardo sulla Europa che si ritroverà nella esperienza artistica del dopoguerra. Nello stesso 1946 realizzò una mostra dell’esercito italiano su incarico del generale Clemente Primieri, già comandante del Gruppo di combattimento “Cremona”. Nel 1953 fu il creatore del Gruppo d’arte Decalage che operò per circa quarant’anni con rilevanti riconoscimenti nazionali ed internazionali. Conclusa l’esperienza del Gruppo dal 1991 si dedicò con la figlia Paola, artista e docente Emerita della Accademia Albertina di Torino, alla realizzazione di un nuovo ciclo di opere pittoriche “Incantesimi” . Scompare a Torino il 7 Agosto nel 1994, riposa nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale. Una targa –stele apposta dalla Città di Torino, ne ricorda la figura di artista e partigiano. Appurate queste notizie ci siamo successivamente messi in contatto con l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino e il direttore LUCIANO BOCCALATTE ha risposto con queste cordiali note: Gentilissimo ……….. ho letto con piacere la sua mail ….. in anni ormai lontani ho conosciuto personalmente FELIX DE CAVERO e sono in contatto con la figlia Paola, anch’essa artista e docente emerita dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino. Abbiamo realizzato nel 2020 una mostra dedicata alle fotografie scattate dal pittore durante la sua partecipazione alla Resistenza nelle Langhe. L’esposizione ha presentato oltre 100 fotografie sulla liberazione di Torino. Purtroppo, a causa della pandemia è rimasta aperta per poco tempo, ma abbiamo in programma una mostra ad Alba nel prossimo autunno sulla intera sua produzione fotografica partigiana. I disegni sono molto interessanti, si può ipotizzare che De Cavero , richiamato alle armi nel 1942 nel 1° Reggimento Alpini e destinato al Centro di Cairo Montenotte (dove disegnò diverse caricature simili ora conservate nell’archivio custodito dalla figlia) li abbia donati a qualche suo commilitone , poiché non si sa se il pittore sia stato ad Agordo . Ma questo è un punto che si può chiarire. La ringrazio per questa bella segnalazione, con vive cordialità. A questo punto è lecito pensare che questa piccola storia mette in evidenza il passaggio nella Caserma degli Alpini di Agordo a distanza di 8o anni di un grande artista Piemontese ricordato per le sue qualità di pittore, fotografo e partigiano . Un grazie alla lungimiranza e sensibilità culturale della signora Giuliana dé Manzoni per aver conservato per anni questi dipinti , che ovviamente non hanno certo un valore commerciale ma sicuramente un singolare pregio dal punto di vista artistico e di averli poi donati al Gruppo Alpini di Agordo – Taibon e Rivamonte, che per tradizione hanno saputo valorizzare il ricordo di questi avvenimenti legati a particolari momenti storici della Nazione , oltre che alla cultura , al territorio e la fratellanza Alpina. .
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