«Dopo il disastro provocato dalla tempesta Vaia, abbiamo l’occasione e il dovere di ripartire dall’agricoltura, dalla cura del territorio e dal rafforzamento di quelle attività che possono produrre ricchezza sia come risvolto turistico, sia con i prodotti della filiera campi-pascoli. Penso soprattutto al biologico, che rappresenta una nicchia di mercato in grande espansione». È quanto afferma il deputato di Forza Italia, Dario Bond, che stamattina ha partecipato al tavolo tecnico sul agricoltura e Piano di Sviluppo Rurale organizzato dal Centro Consorzi di Sedico, con la partecipazione dei vertici nazionali della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori. Durante il convegno, sono intervenuti anche il dottor Franco Contarin della Regione Veneto e l’eurodeputato Herbert Dorfmann.
«Il dottor Contarin ha tracciato un quadro della situazione presente e passata del Piano di Sviluppo Rurale. Ha spiegato come la montagna veneta abbia beneficiato del 42% delle risorse messe a disposizione, per circa 372 milioni di euro» sottolinea Dario Bond. «Anche la montagna bellunese ha ricevuto una grossa cifra. Le prospettive future vanno verso altri contributi di tal genere, che insieme a procedure fortemente agevolate, saranno destinati soprattutto alla ricostruzione e alla creazione di strade silvo-pastorali, in modo da consentire un recupero rapido e mirato dei boschi e dei pascoli distrutti dalla tempesta Vaia. È una grande occasione per la nostra provincia, che deve puntare molto sull’agricoltura, soprattutto sul biologico, che oggi rappresenta un settore su cui anche l’Unione Europea crede molto». «L’incontro di Sedico è stato ricco di contenuti» prosegue il deputato Dario Bond. «Dobbiamo dare spazio ai giovani in agricoltura e incentivare gli insediamenti di aziende agricole in montagna, anche puntando sull’evoluzione tecnologica che sta venendo avanti, come ha spiegato al tavolo dei relatori l’eurodeputato Dorfmann. La provincia di Belluno può crescere grazie all’agricoltura».
AGRICOLTURA: BOND (FI), RIFORMA UE RISCHIA DI ESSERE SCIAGURA PER IMPRESE ITALIANE
“La prossima riforma europea dell’agricoltura rischia di essere una sciagura per le attività di montagna e per le piccole imprese agricole italiane. Con la Brexit potrebbero mancare all’appello circa 10 miliardi di euro, anche se ancora non si conoscono con esattezza gli scenari. In ogni caso, si delineano all’orizzonte tagli importanti per i Piani di Sviluppo Rurale. La riforma dell’agricoltura che sarà approvata dal prossimo parlamento europea vuole mantenere inalterato il primo asse, quello che riguarda gli aiuti ai seminativi; ma intende tagliare del 15% l’asse di aiuto alle aziende”. È quanto afferma il deputato di Forza Italia Dario Bond, che stamattina ha partecipato ad un convegno a Sedico (Belluno) con i vertici nazionali della Cia, Confederazione Italiana Agricoltoriassieme all’eurodeputato Herbert Dorfmann, che ha delineato lo stato presente e le prospettive future delle politiche agricole di Bruxelles.
“Si tratta – aggiunge – di un grave problema per l’agricoltura di montagna, perché è proprio sul secondo asse che le aziende italiane e in particolare le piccole aziende in quota possono sostenere gli investimenti. Inoltre, l’altro rischio è che in futuro non siano più le Regioni a occuparsi del Piano di Sviluppo Rurale, bensì lo Stato centrale. È sbagliato lasciare un sistema consolidato e funzionante, per qualcosa che avrà bisogno di tempi lunghi prima di entrare a regime. Il collega Dorfmann ha spiegato come la situazione attuale veda tra i principali beneficiari degli aiuti europei soprattutto i grandi possessori di terreni che speculano senza fare alcuna attività agricola. Dobbiamo contrastare questa situazione: basta con gli aiuti ai grandi possessori di terreni. Invece, è necessario agevolare l’insediamento di nuove aziende, soprattutto a favore dei giovani agricoltori”.